Si
conclude il 26 novembre al Teatro Tor Bella Monaca, con una serata
d’apertura, Lessemi, progetto di promozione e diffusione della lettura
rivolto al quartiere. Dal 6 ottobre, tre percorsi tra letteratura e teatro
legati a narratrici “appartate”, ideati da Michela Cescon e curati da PAV
in stretto sodalizio con Teatro di Dioniso, hanno riacceso un faro
sulle scrittrici “fuori campo”, come le chiama Daniela Brogi nel suo libro Lo
spazio delle donne.
In una dimensione di ascolto e di
scambio, 30 persone, divise in tre gruppi, hanno attraversato i tre laboratori
dedicati ad alcune delle penne del ‘900, non relegandole più a una condizione
di isolamento, ma rimettendo in prospettiva un passato pieno di talenti
azzerati e opere occultate.
Dopo una prima sessione
di formazione dei gruppi, condotta da Barbara
Altissimo, in cui le partecipanti e i partecipanti di
ciascun laboratorio hanno
riscoperto nelle parole prima di tutto uno strumento del corpo, in una seconda
fase, sono stati poi guidati da tutor, di provenienza teatrale e editoriale, in
un cantiere di lavoro che ha attraversato le scritture, in un ciclo di 5
giornate per ciascun percorso, che culminano il 26 novembre in un’apertura
pubblica. Il primo laboratorio, Costruire sé stessi leggendo, orientato alla
fascia tra i 30 e i 64 anni, è stato guidato da Lorenzo
Flabbi, Marco Federici Solari e la “famiglia” de L’orma editore; il secondo, La
casa delle scrittrici, ha visto la conduzione di Eleonora
Mazzoni e Simonetta Solder, che hanno
lavorato con un gruppo di sole donne; l’ultimo percorso, Corpi
celesti, rivolto agli over 65, è stato infine condotto da Silvia Gallerano e Cristian
Ceresoli.
Nello spazio protetto della letteratura,
le partecipanti hanno ridato voce alle parole delle scrittrici, superando ogni
anacronismo in un gioco di specchi e di distanze. Insieme hanno ripercorso le
tracce di Goliarda Sapienza, seguendola lungo le strade affollate che da L’università
di Rebibbia l’hanno condotta, sgomitando, alla pubblicazione postuma de L’arte
della gioia. Hanno spiato nelle case e nell’infanzia di Una donna di
Sibilla Aleramo, osservando nelle sue parole cesellate come da sempre la
violenza sia una forza sottile, un mero esercizio di potere che piega per il
gusto di non spezzare. Hanno scoperto, in un cassetto pieno di vecchie carte,
il Quaderno proibito di Alba de Cespedes, accompagnando la sua protagonista
nelle incongruenze tra la vita pensata e la vita vissuta, che solo la scrittura
sa far emergere. Hanno cambiato città di volta in volta con Anna Maria Ortese,
alzando poi lo sguardo verso l’azzurro per riconoscere con lei da vicino un Corpo
celeste. Hanno attraversato queste e tante altre scritture, spesso
sommerse, scoprendone la lucida attualità nelle pieghe del tempo, nella
ricongiunzione di linee curve che dal passato riportano al presente.
I tre percorsi hanno
avuto luogo al Teatro Tor Bella Monaca, avamposto culturale del
quartiere, spazio di aggregazione e inclusione che da anni contribuisce a
tenere unita la comunità, favorendone la partecipazione attiva e stimolandone
il dialogo. In un continuo smarginamento, che dalla lettura personale passa
alla condivisione, il progetto ha scelto come propria casa il teatro, “spazio
sicuro” per eccellenza, senza giudizi, dove le persone possono incontrarsi e
creare, scoprire e riscoprire, in un processo progressivo di conoscenza e
consapevolezza di quanto le scelte di oggi possano incidere sul futuro di
tutti.
Qui l’appuntamento è per
il 26 novembre alle ore 20.00 per dialogare con i tutor e i partecipanti del
processo di lavoro dei tre percorsi, e ridare spazio, attraverso la loro viva
voce, alle scrittrici protagoniste di questo viaggio.

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