25 eventi tra spettacoli di danza, performance – di cui 3 in prima nazionale – workshop, installazioni video e performative, talk e presentazioni di libri prenderanno casa nel quadrante est della capitale, a Centrale Preneste (30 settembre-2 ottobre), dove il festival internazionale di Chiasma ha sede sin dalla sua prima edizione, e, per la prima volta, allo Spazio Diamante (3-5 ottobre).
Interazioni Festival conferma la sua natura interdisciplinare e la sua vocazione nel realizzare un’offerta culturale accessibile e politicamente vivace. “Piène” è il titolo scelto, infatti, per antifrasi, come risposta a un periodo storico di grande assenza, in uno scenario globale che non promette tregue né ragionevolezze. Così il direttore artistico Salvo Lombardo: «Siamo testimoni di varie forme di assedio e di rinnovati domìni. Le arti sono tenute sotto scacco dai mistificatori nostalgici. Ora, se da una parte questo frangente richiede posizionamenti decisi, capacità interpretative aggiornate e un sistema di discorsi e azioni capaci di contrastare le tossicità di questo tempo e di non distogliere lo sguardo dalle zone di irreparabile disastro, allo stesso modo appare di vitale importanza il non perdere di vista la conquistata sfocatura». La composizione di Interazioni Festival 2025 si spoglia, così, di ogni pretesa di linearità e procede come in una costellazione, comprendendo luminescenze e graffi. «Interazioni è Piène – dichiara ancora Lombardo – come le lune: un plenilunio al presente, in cui il passato si libera, la marea si alza, il futuro si attiva».
Interazioni Festival celebra l’opaco, per mettere a fuoco i nodi della intricata realtà in cui siamo immersi, non per avere la presunzione di scioglierli, ma per attivare il pensiero. Perciò i contenuti delle opere, degli incontri e dei laboratori proposti dagli artisti e dagli ospiti di questa edizione spazieranno tra la discussione sul decoloniale e postcoloniale (Francesco Di Gioia – Carmine Conelli e Giulia Grechi – Simone Azzu e Martino Corrias – Rahma Nur, Leidy Pineda Gil e Malek Bahri – Mohamed Abdelkarim) e quella su femminismo e transfemminismo (Ilenia Caleo e Martina Ruggeri aka Bunny Dakota - Aïda Jamal - Sarah Vanhee), passando attraverso le tematiche lgbtq+ (Arcigay Roma e Gay Help Line - Igor x Moreno - Niki Petrocchi e Francesco Ciuti – Gianmaria Borzillo), il modo con cui si guarda un corpo e il come si sente percepito (Kinkaleri - Gaetano Palermo - Valentina Sansone - Greta Francolini - Stefania Tansini - Sara Sguotti - Erica Meucci), il rapporto tra memoria e immaginazione (Gaia Ginevra Giorgi) e la necessità di una maggiore accessibilità (Dance Well - Diana Anselmo - Daniel Bongioanni), per una società non estromettente.
All’interno della proposta artistica sono presenti tre performance che arrivano per la prima volta in Italia e, anche per quanto riguarda il resto, la quasi totalità delle opere, sebbene abbiano avuto già una grande circuitazione, in Italia e all’estero, non sono mai state in scena Roma.
In prima nazionale mercoledì 1 ottobre (Centrale Preneste, 21.45), “Collected Screams”, di Sarah Vanhee. L’artista belga si chiede perché non abbiamo urlato quando avremmo potuto farlo e, sullo sfondo del patriarcato, rivendica l'urlo come strumento, arma, guarigione e, in generale, mezzo per esprimersi. Giovedì 2 ottobre altri due lavori vanno in scena a Centrale Preneste in prima nazionale: “Blue Gaze in the Future: Dunes of Kajal” (20.30) dell’artista egiziano Mohamed Abdelkarim, una serie episodica di performance e installazioni che ipotizza un mondo in cui la speranza viene negoziata attraverso i terreni del dolore e della sconfitta, e che si ispira al mito di Zarqāʾ al-Yamāma, un’ oracolo preislamica, nota per la sua chiaroveggenza; e ancora il 2 ottobre a Centrale Preneste, “TAMAT” (21.45), di Aïda Jamal, performer marocchina, prende il nome da un gioiello che le donne Amazigh usavano per fissare i loro veli, ne esplora il simbolo ancestrale, mettendo in evidenza i suoi legami con il peso e la sottomissione imposti alle donne.
Allo Spazio Diamante, dal 3 al 5 ottobre si potranno invece vedere alcuni dei nomi più apprezzati della giovane danza italiana contemporanea. Sabato 4 ottobre arriva Stefania Tansini, Premio Ubu 2022 come miglior attrice/performer under 35, con “La grazia del terribile” (21.30), un percorso di trasformazione di un corpo che traccia il proprio viaggio attraverso pulsioni uguali e contrarie, fino a diventare un organismo enigmatico che si contorce, si incrina, si plasma, in balìa delle sue possibilità di metamorfosi. Domenica 5 ottobre sarà la volta di un’altra giovane artista insignita del Premio Ubu come miglior attrice/performer under35 (2024), Sara Sguotti, che si esibirà in “DEDICA” (18.30), una performance che si lascia guidare dall’architettura dello spazio, in cui anche gli spettatori sono chiamati a rispondere attraverso i loro sensi.
Anche i talk e i momenti laboratoriali rappresentano un’importante parte del programma. Tra i primi si segnalano, mercoledì 1 ottobre a Centrale Preneste (19.00), il talk su “Accoglienza e supporto” nel mondo LGBTQ+, un appuntamento a cura di Arcigay Roma, che vedrà gli interventi di Pietro Turano (vicepresidente Arcigay Roma con Delega alla cultura), Antonella Ugirashebuja (Delega sportello migranti e intercultura), Alessandra Rossi (Coordinatrice Gay Help Line) e Rachele Giuliano (Presidente Arcigay Roma con Delega alla salute). Un’occasione importante di divulgazione per conoscere i servizi di accoglienza e supporto per persone LGBTQIA+ e capire che cosa significhi provenire da background non privilegiati. Altrettanto interessante, il workshop “Queer Compassionate Mind Training”, tenuto venerdì 3 ottobre a Spazio Diamante (18.00) da Niki Petrocchi, psicoterapeuta cognitivo comportamentale, e Francesco Ciuti, psicologo e psicoterapeuta, un incontro per esplorare la compassione come risorsa viva nelle esperienze di vergogna, autocritica e identità queer. Attraverso pratiche esperienziali ispirate alla Compassion Focused Therapy (CFT), si andrà alla scoperta del significato della compassione verso sé e verso l’essere umano, perché capire da dove nasce la compassione, dal punto di vista evoluzionistico, può aiutare a trovare il modo di accogliere l’umanità senza giudizio.
Si rinnova, inoltre, quest’anno la collaborazione con il giornalista e critico teatrale Luca Lotano insieme all’educatrice e artista iraniana Zara Kian che condurranno, allo Spazio Diamante, il laboratorio di visione e di scrittura interculturale e linguaggi LeRE.M. Il laboratorio attraverserà una parte del festival e gli esiti saranno pubblicati sul sito www.lerem.eu.
IL PROGRAMMA IN DETTAGLIO
L’elenco degli ospiti della V edizione di Interazioni Festival è foltissimo: Mohamed Abdelkarim, Diana Anselmo, Malek Bahri con Rahma Nur e Leidy Pineda Gil, Daniel Bongioanni, Gianmaria Borzillo, Carlotta Bortesi e Vera Borghini, Ilenia Caleo e Martina Ruggeri aka Bunny Dakota, Francesco Ciuti e Niki Petrocchi, Carmine Conelli e Giulia Grechi, Simone Azzu e Martino Corrias, Francesco Di Gioia, Greta Francolini, Gaia Ginevra Giorgi, Pietro Turano con Antonella Ugirashebuja, Alessandra Rossi e Rachele Giuliano, Aïda Jamal, Kinkaleri, Igor x Moreno, Erica Meucci, Gaetano Palermo, Valentina Sansone, Sara Sguotti, Stefania Tansini, Sarah Vanhee.
30 settembre-2 ottobre | Centrale Preneste
Dal 30 settembre al 2 ottobre una prima parte del programma si svolgerà a Centrale Preneste. In apertura della kermesse, martedì 30 settembre, il laboratorio di Vera Borghini e Carlotta Bortesi “Dance Well” (18.00) è una pratica artistica che si rivolge principalmente, ma non esclusivamente, a persone che convivono con il Parkinson e include al suo interno varie strategie riabilitative che consentono di raggiungere una migliore qualità della vita. In Sala Black a Centrale Preneste si potrà accedere dalle 18.30 alle 21.30 all’installazione video (in loop) “Terra dei Padri” di Francesco Di Gioia. Le poesie a rime alternate di Fadil Hasin Ash-Shalmani raccontano un viaggio per mare e su rotaia testimoniando un fatto storico poco documentato: la deportazione di numerosi civili durante i primi anni dell’occupazione italiana in Libia. Carmine Conelli in Cortile presenterà, in un incontro moderato dall’antropologa Giulia Grechi, alle 19.00, il suo libro “Il rovescio della nazione”, che reinterpreta la questione meridionale liberandola dal recinto di irrisolvibile "problema" di un sud “arretrato”, idea che ha radici nella storia del colonialismo europeo e nel suo repertorio di rappresentazioni. “Il pubblico bene” di Simone Azzu e Martino Corrias (20.30) è una performance di carattere ibrido fra il teatro, il concerto di musica elettronica e l’atto poetico, su una Sardegna percepita come esotico paradigma di sfruttamento, in un preciso scollamento fra le necessità degli abitanti e quelle del capitalismo. A seguire (21.45) una performance che rappresenta anche manifesto poetico trans-femminista, “Lesbos | Λέσβος 2174” di Ilenia Caleo, performer e attivista, e Martina Ruggeri aka Bunny Dakota, dj e co-fondatrice del collettivo romano Industria Indipendente. Mercoledì 1 ottobre, dalle 18.30 alle 21.30 (in loop) c’è l’installazione video “Urlo-Stadium” della compagnia fiorentina Kinkaleri, che porta sullo schermo la semplice potenza di un urlo, «tutto ciò che di umano/inumano, di violento, di costrittivo, di giocoso, di liberatorio può esistere nella città contemporanea». In Cortile (19.00) il talk “Accoglienza e supporto” in collaborazione con Arcigay Roma. In Sala Teatro (20.30) “A ROOM FOR ALL OUR TOMORROWS”, uno dei più esilaranti duetti di Igor x Moreno, duo formato dal basco Igor Urzelai e il sardo Moreno Solinas, una performance che sposta l’attenzione dalla coppia al noi, sulle vite segrete che conduciamo quando ci avviciniamo agli altri. La serata si conclude con “Collected Screams” di Sarah Vanhee in prima nazionale (21.45). Giovedì 2 ottobre, “No archive will restore us”, installazione performativa di Gaia Ginevra Giorgi, in Sala Black dalle 18.30 alle 21.30 (in loop), è un archivio impossibile che si dischiude a un visitatore per volta, in cui «ciò che resta è ciò che continua a tornare». In Cortile (19.00), a partire dal libro “Tra i bianchi di scuola. Voci per un’educazione accogliente” di Espérance Hakuzwimana, un talk con Rahma Nur, Leidy Pineda Gil, Malek Bahri, autrici, insegnanti ed educatrici che quotidianamente lavorano sui temi dell’antirazzismo in ambito scolastico e culturale. A seguire, le due prime nazionali di “Blue Gaze in the Future: Dunes of Kajal” di Mohamed Abdelkarim (20.30) e “TAMAT” di Aïda Jamal (21.45).
3-5 ottobre | Spazio Diamante
Da venerdì 3 a domenica 5 ottobre Interazioni Festival si sposta, per la prima volta, a Spazio Diamante. Dopo il workshop condotto da Niki Petrocchi e Francesco Ciuti “Queer Compassionate Mind Training” (18.00), sul tema della compassione come risorsa viva nelle esperienze di vergogna, autocritica e identità queer, va in scena “The Garden” (20.30) di Gaetano Palermo, una danza immobile del corpo su cui si stagliano immaginari sonori inaspettati e in cui cinema, teatro, performance e dj set sono connessi. “Femenine” di Gianmaria Borzillo (21.30) artista multidisciplinare che rende omaggio al compositore afroamericano Julius Eastman (1940-1990) e a ciò che questi ci ha lasciato, proponendo una performance che porta il nome di un suo famoso brano.
Sabato 4, la performance di Valentina Sansone, “NON ERA PREVISTO CHE NOI SOPRAVVIVESSIMO”, esamina lo sguardo e la soglia che separa il piacere dall’invadenza (tre repliche: 18.30/19.15/20.00). Ancora lo sguardo è protagonista in “And then there were none” (20.30) di Greta Francolini, spettacolo che si struttura come una partitura coreografica della sparizione: in una temporalità dilatata, il corpo si fa tensione tra il visibile e ciò che eccede lo sguardo. A seguire, “La grazia del terribile” (21.30) di Stefania Tansini. Domenica 5 ottobre (15.00), workshop di “Visual Sign”, componente artistica della lingua dei segni, con Daniel Bongioanni, permetterà di compiere una riflessione sull’uso degli occhi e di esprimersi attraverso espressioni facciali, il corpo e le mani, e di riuscire a esprimere numerosi concetti senza appoggiarsi a una specifica lingua, parlata o segnata. Alle 18.30, la performance “DEDICA”, di Sara Sguotti. A seguire (19.30), “Storia di un ruscello” di Erica Meucci scandisce un racconto per interprete e pietra, che trae ispirazione dalle idee ecologiche del geografo anarchico Élisée Reclus, secondo il quale per ricollocarsi al fianco degli altri esseri viventi è necessario riconoscersi vulnerabili, svincolandosi da un’idea di dominio. Alle 21.30, torna a Interazioni Festival l’attivista, performer e artista visivo Sordo e queer Diana Anselmo. Il suo “You Have to Be Deaf to Understand”, si ispira all'omonima poesia di W.J. Madsen, professore Sordo alla Gallaudet University, che racconta l’esperienza della Sordità e della lingua dei segni nella società. La traduzione italiana della poesia contiene però tracce di linguicismo e la performance nasce per restituirle una traduzione Sorda, in Visual Sign, forma poetica propria delle lingue dei segni. Dopo la performance ci sarà il confronto con il pubblico con la presenza di un interprete LIS.
Biglietti
gratuiti > https://www.eventbrite.com/cc/interazioni-festival-2025-4570183
a pagamento >
Lesbos | Λέσβος 2174
https://www.mailticket.it/evento/48978/lesbos
Come raggiungere il festival
Centrale Preneste (via Alberto da Giussano, 59)
bus: 81, 112, 113, 213, 312, 409, 545
tram: 5, 14, 19 - fermata Prenestina/Giussano
metro: C - fermata Pigneto o Malatesta
Spazio Diamante (via Prenestina, 230/B)
bus: 150F, N12 – fermata Prenestina/Conti
tram: 5, 14, 19 – fermata Prenestina/Conti
metro: C – fermata Pigneto o Malatesta
Contatti
festival@chiasma.eu
366 4500925
www.chiasma.eu/2025/interazioni/
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