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lunedì 22 settembre 2025

Consegnati a Milano i Premi Hystrio 2025: tutte le motivazioni e a chi è andato il Premio Hystrio alla Vocazione

 


Si è conclusa ieri 21 settembre al Teatro Elfo Puccini di Milano la quarta edizione di Hystrio Festival, diretta da Claudia Cannella e organizzata da Hystrio - Associazione per la diffusione della cultura teatrale, una casa per le eccellenze della scena under35 made in Italy, un progetto che in poco tempo è diventato molto più di un appuntamento annuale, passando dall’essere un’intuizione coraggiosa a un orizzonte condiviso, con un programma in 20 appuntamenti – tra cui 10 spettacoli e 6 letture sceniche – che è frutto di un lavoro di ricerca, visione, incontro, che dura un’intera Stagione e che coinvolge la direzione, la redazione e i collaboratori del trimestrale di teatro e spettacolo Hystrio.

L’edizione di quest’anno è stata inserita nel palinsesto del Comune di Milano “Milano è viva”, realizzata grazie al contributo di MiC Ministero della Cultura, Regione Lombardia e Comune di Milano e in collaborazione con oltre 20 partner, istituzionali e progettuali, che permetteranno al festival di propagare la sua azione ben oltre la sua durata. Da quest’anno, infatti, l’ingresso di nuovi sostenitori e partner - una rete composta da Teatri Nazionali e Teatri delle Città, il Premio Riccione/Tondelli, il Teatro Fontana di Milano e Associazione Culturale Tinaos(Udine)/FESTIL_Festival estivo del Litorale–consentirà di aggiungere nuove occasioni, per una circuitazione più capillare dei testi selezionati tra i finalisti del Premio Hystrio Scritture di Scena rivolto a giovani drammaturghi under35, attraverso le letture sceniche degli stessi, prodotte nell’ambito di Hystrio Festival e la cui curatela è affidata ad Associazione Situazione Drammatica/Progetto Il copione, coordinato da Tindaro Granata con la collaborazione di Renato Gabrielli.

Nel corso della serata finale di Hystrio Festival, presentata da Alessandro Lussiana e Valeria Perdonò, sono stati assegnati davanti a una platea gremita e calorosa i Premi Hystrio, giunti alla XXXIV edizione, selezionati dalla giuria composta dai collaboratori, dai redattori e dalla direttrice della rivista Hystrio, Claudia Cannella. Tra i più rilevanti premi del panorama teatrale italiano, il Premio Hystrio si articola in differenti sezioni dedicate ai diversi ambiti e talenti della scena, dalla regia all’interpretazione, dalla drammaturgia alla progettualità, dalle compagnie emergenti a quelle che valorizzano il linguaggio del corpo. Di seguito tutte lemotivazioni che hanno accompagnato la consegna dei premi.

 

Premio Hystrio all’Interpretazione 2025 ad Anna Della Rosa.

«Talento, rigore, passione. La carriera di Anna Della Rosa è una traiettoria luminosa lungo le rotte multiple di una ricerca che non smette di interrogare il mistero e il mestiere della scena. Diplomata alla Civica Scuola Paolo Grassi, si perfeziona con Luca Ronconi e Massimo Castri e si fa subito notare nella goldoniana Trilogia della villeggiatura firmata da Toni Servillo dove è una sorprendente Giacinta. Tutti la vogliono, lei va in cerca di affinità e sintonie profonde, pronta a mettersi in gioco e in pericolo, ma soprattutto in ascolto: dei testi, degli autori, dei registi. È Una nel disturbante Blackbird di Harrower con la regia Lluís Pasqual, Sonja nello Zio Vanja secondo Marco Bellocchio, Tonina nel Malato immaginario diretto da Andrée Shammah, Ifigenia per Jacopo Gassmann ed Elettra per Davide Livermore. Si cimenta nella commedia con Peperoni difficili e Bad and Breakfast di Rosario Lisma, stringe un sodalizio importante con Pascal Rambert, incontra la scrittura di Michela Murgia per Accabadora con la regia di Veronica Cruciani. La collaborazione con Valter Malosti la riporta a Molière (è Celimène in Misantropo), la spinge al cospetto di Shakespeare con Antonio e Cleopatra e la inizia ai prodigi della lingua testoriana con Cleopatràs, fino all’incontro con Sandro Lombardi che, in un commovente, prezioso passaggio di testimone, le regala la sua versione dei Lai, Erodiàs + Mater Strangosciàs. Ad Anna Della Rosa, il Premio Hystrio all’Interpretazione 2025, ulteriore sugello a una carriera che ci riserverà ancora molte sorprese».

 

Premio Hystrio alla Regia 2025 a Leonardo Lidi.

«Non c’è rifiuto del testo consacrato dalla storia e dalla tradizione, c’è, piuttosto, la voglia molto forte e onesta di interrogare quella parola depositata dal tempo per vedere se ancora risuoni nella condizione presente e, anche non risuonando, se possa offrire uno scenario di senso inedito in grado di parlarci. Accade questo con Leonardo Lidi (classe 1988), a cui va il Premio Hystrio alla Regia 2025, che approccia i classici con rispetto e un poco di sfacciataggine. È accaduto con Spettri di Ibsen (2018); poi con la trilogia cechoviana, Il gabbiano (2022), Zio Vanja (2023) e Il giardino dei ciliegi (2025), ma anche col più recente La gatta sul tetto che scotta di Tennessee Williams (2025). Leonardo Lidi è una sorta di Orson Welles senza sigaro, dallo sguardo che non giudica, ma è predisposto all’ascolto del testo che risuona nella sua mente, degli attori di cui si circonda, alcuni presenze fisse, compagni di viaggio, altri occasionali ma mai scelti per caso. Attore in Santa Estasi di Antonio Latella, Lidi ha mostrato fin da subito una predisposizione alla regia e lo ha fatto studiando fino all’esasperazione, crescendo alla Scuola del Teatro Stabile di Torino e, viene da pensare, raccogliendo l’eredità di Massimo Castri. Leonardo Lidi entra nei testi, li interroga dall’interno, è come se mettesse in atto una sorta di lotta all’ultimo respiro che porta ad allestimenti spesso lucidi, coerenti, di tradizione, ma mai polverosi, in cui la contemporaneità sta nei toni, negli accenti, nella condizione in cui pone gli attori».

 

 

Premio Hystrio alla Drammaturgia 2025 a Daniele Villa.

«Il Premio Hystrio alla Drammaturgia 2025 è assegnato a Daniele Villa per il suo costante impegno nel ridefinire ambiti, confini e possibilità del linguaggio teatrale, tramite la scrittura scenica “con” e “attraverso” Sotterraneo, il pluripremiato collettivo che ha cofondato a Firenze nel 2005. Una scrittura che, unendo l’elaborazione del drammaturgo alla ricomposizione dei materiali emersi con i performer, è integrata con l’intero processo creativo del gruppo. Villa lavora, anche come coregista, su molteplici formati - spettacoli, performance, interventi site-specific, progetti per l’infanzia, regie liriche, talk-show, produzioni digitali, installazioni -, trasformando ogni palcoscenico in un luogo di cittadinanza condivisa con il pubblico, vero centro di senso e destinatario attivo di una ricerca che indaga contraddizioni e coni d’ombra del presente, in un modo che rifugge convenzioni e scorciatoie. Con uno sguardo lucido e visionario, in oltre 20 testi (Overload, Shakespearology, L’angelo della Storia, Il fuoco era la cura, tra gli ultimi) ha affrontato temi come la Fine, l’ironia come strumento di distacco critico e la misperception come comprensione distorta della realtà. Per lui le parole non sono solo strumenti per spiegare, ma soprattutto per spiazzare, stimolare il pubblico a resistere alle semplificazioni, anche divertendolo. Daniele Villa non si limita a raccontare storie, ma usa lo specchio metamorfico della scena per interrogare i nostri immaginari collettivi. La sua è una delle voci più originali e necessarie del teatro italiano».

 

Premio Hystrio-Altre Muse 2025 a Paola Villani.

«Non soltanto “scenografa” ma ideatrice e costruttrice di creature meccaniche eppure concretamente corporee. Paola Villani, che riceve il Premio Hystrio Altre Muse 2025, non a caso inizia la propria carriera fondando nel 2004, insieme a Daniel BlangaGubbay, Pathosformel, realtà che mira a combinare arti visive e performative. Basti pensare a La prima periferia, in cui performer in carne e ossa interagivano con modelli anatomici. La creazione di strumenti meccanici - e in seguito anche meccatronici - diviene un filo rosso dell’attività di Paola Villani che, dopo la fine dell’esperienza di Pathosformel avvenuta nel 2014, prosegue la propria ricerca cooperando con vari artisti e compagnie - Filippo Andreatta, Muta Imago, La Ballata dei Lenna, Federica Rosellini ma anche Romeo Castellucci. Di particolare rilievo la costante complicità con Marta Cuscunà, con la quale sviluppa una propria inedita e del tutto contemporanea declinazione del teatro di figura, partendo proprio dall’originaria ricerca su modelli umani. Si va dalle 12 teste mozze realizzate per Sorry Boys ai corvi animatronici de Il canto della caduta fino all’enorme sfera abitata al centro dell’impianto scenografico di Earthbound. La ricerca di Villani mira dunque a combinare tecnologie all’avanguardia proprie del mondo degli effetti speciali con l’artigianalità immanente del teatro, attualizzando felicemente la tradizione del teatro di figura e conservandone nondimeno tanto l’immaginifica qualità evocativa quanto la perturbante coesistenza di umano e non umano, “naturale” e artificiale».

 

Il Premio Hystrio-Iceberg 2025 aUsineBaug.   
«La compagnia teatraleUsineBaug nasce nel 2018 con un presupposto fondamentale: creare collettivamente. Ermanno Pingitore, Stefano Rocco, Claudia Russo ed Emanuele Cavalcanti, ai quali si aggiungerà Anita Beretta, ritengono che nella progettualità artistica non vi siano ruoli fissi ma si debba valorizzare la sensibilità individuale nella dimensione di gruppo. Altro elemento caratterizzante del lavoro di UsineBaug è l’attenzione all’attualità politica e sociale, affrontata con strumenti teatrali diversi e con efficace ironia. Il collettivo unisce i linguaggi della narrazione, del video, del teatro fisico e della ricerca sonora, con uno stile di grande forza contemporanea. Già finalista al Premio Scenario 2019 con Calcinacci e al Premio Scenario per l’Infanzia 2020 con Sweet Haka, UsineBaug vince il Premio Scenario Periferie 2021 con Topi, coprodotto da Campo Teatrale e patrocinato da Amnesty International. Nel 2022, nasce lo spettacolo che darà al collettivo una grande visibilità, Ilva Football Club, in collaborazione con i Fratelli Maniglio. Il lavoro più recente, ANSE, realizzato insieme ai Mezzopalco, mette in dialogo la ricerca poetica e vocale con il linguaggio scenico e visivo. Quindi, per la inestinguibile curiosità verso la contemporaneità, per lo sguardo acuto e disincantato sulle contraddizioni del presente, per la maestria inventiva delle soluzioni sceniche e registiche, per la sapienza nell’indurre nel pubblico uno stupore poetico, il Premio Hystrio-Iceberg 2025 va a UsineBaug».

 

Premio Hystrio-Corpo a Corpo 2025 a Enzo Cosimi.

«Trasforma in maniera alchemica il dolore in piacere e la sofferenza in poesia, modellando il corpo in maniera icastica sulla scena. Attivo sin dall’inizio degli anni Ottanta, il coreografo romano Enzo Cosimi ha sviluppato nel corso di oltre quattro decadi una ricerca che sublima i gesti e le azioni dei propri performer, nidificando in essi tutto il potere del dramma ed elevandoli a un livello superiore. Grazie a lui, l’alto e il basso, il Palatino e la Suburra, si compenetrano creando affascinanti cortocircuiti in grado di mordere con efficacia la mente degli spettatori dal primo all’ultimo istante. Dall’esordio con Calore nel 1982 sino agli ultimi successi di Orestea-Trilogia della Vendetta (2018-2022), tratto da Eschilo, e Venere vs Adone (2024), ispirato al poema di Shakespeare, Enzo Cosimi ha scosso la morale, giungendo persino a ibridare la catarsi tipica dei classici con i linguaggi multimediali della contemporaneità, Intelligenza Artificiale compresa. Creatore di nuovi miti, è sempre rimasto fedele alla forza tellurica sprigionata dai corpi, fatti di carne e sangue, plasmando in scena interpreti di grande valore. I suoi lavori hanno fatto la storia della danza contemporanea italiana e continuano a lasciare un segno indelebile, esortando nuovi creativi a seguire il suo magistero e a calarsi nel suo stile. Per l’importante percorso artistico, svolto con estremo rigore in oltre quarant’anni di attività, conferiamo a Enzo Cosimi il Premio Hystrio-Corpo a Corpo 2025».

 

 

Premio Hystrio Twister a “Vorrei una voce” di e con Tindaro Granata (produzione LAC Lugano Arte e Cultura in collaborazione con Proxima Res).

Assegnato a uno spettacolo votato dal pubblico mediante un sondaggio online su una rosa di 10 titoli di spettacoli selezionati dalla redazione e dai collaboratori di “Hystrio”, il Premio Hystrio-Twister va a “Vorrei una voce”, scritto e interpretato da Tindaro Granata, prodotto da LAC Lugano Arte e Cultura e Proxima Res.

Questa la motivazione ricavata dalle testimonianza degli utenti della rete che lo hanno votato: «Vorrei una voce arriva potente dritto al cuore, supera il giudizio, la paura e fa riscoprire l'umanità» - «Spettacolo intenso, vero, profondo. Tocca corde che neanche si conoscono, le scuote e le accarezza» - «È uno spettacolo autentico, emozionante e vivo. Uno spettacolo bellissimo, capace di dare voce alle donne» - «Uno spettacolo che inizia diretto e secco, in una dimensione interattiva molto contemporanea e diventa poi “gran teatro”, creando una galleria di personaggi tutta nel corpo e nella voce dell'attore, che si trasfigura poco a poco, divenendo tutte le donne che racconta, misere e splendide perché di umanissima carne» - «Più di uno spettacolo teatrale, un'elargizione incondizionata della propria interiorità e del proprio corpo. Un'offerta sacrificale generosamente donata al pubblico come autentico atto di fiducia  assoluta» - «Intenso come la vita vera che racconta utilizzando le canzoni di Mina, che vanno dritto al cuore» - «Uno spettacolo che commuove, fa riflettere e che ci regala uno spaccato di umanità dolente ma piena di dignità» - «Una luce nel buio. Grande Tindaro!».

 

Premio Hystrio Scritture di Scena 2025 a Bianca Tortato.

La giuria del Premio Hystrio-Scritture di Scena destinato a drammaturghi under 35 – formata da Veronica Cruciani (presidente), Emanuele Aldrovandi, Magdalena Barile, Federico Bellini, Laura Bevione, Fabrizio Caleffi, Claudia Cannella, Roberto Canziani, Sara Chiappori, Tindaro Granata, Stefania Maraucci, Roberto Rizzente, Letizia Russo, Francesco Tei e Diego Vincenti – dopo lunga e meditata analisi dei 111 copioni in concorso, ha deciso, all’interno di una rosa di 8 testi finalisti (“Il macello” di Federico Mattioli, “Ancora qui” di Paris Antonio Pesantes Moran, “Dungeons” di Benedetta Pigoni, “Fratelli Benedetti” di Bianca Tortato, “Tekken Drama – come farsi amici i mostri” di Francesca Becchetti, “La regola dei terzi” di Marco De Simone, “Non è un’altra commedia romantica” di Diego Frisina e “L’uomo che cambia le facce” di Davide Sacco), di assegnare il Premio Hystrio-Scritture di Scena 2025 a “Fratelli Benedetti” di Bianca Tortato, con la seguente motivazione: «Tre fratelli, una sorella dal passato nella militanza armata: la storia di una famiglia “come ne esistono tante” e come tante vengono raccontate. Il tema ad alto rischio di ripetizione di stereotipi e di retorica viene invece trattato con intelligente maestria dall’autrice, che sceglie un punto di vista originale (e volutamente parziale) e una narrazione non realistica, attraverso una scrittura intrigante, chiara, razionale ed emotiva».

La giuria ha poi deciso di segnalare: “Il macello” di Federico Mattioli «per la chiarezza degli intenti, con cui l’autore conduce la sua ricerca attraversando il tema del lavoro all’interno di un macello, luogo tabù di vita e di morte, rimosso dalla percezione quotidiana, accentuandone la potente simbologia. L’evoluzione del sistema dei valori legati alla cultura del rapporto uomo-animale trasfigura in un uso sapiente del dialetto emiliano, incarnato da personaggi solidi e credibili»; e “Ancora qui” di Paris Antonio Pesantes Moran, che «affronta l’esperienza della perdita traumatica – di un figlio, di un fratello, di un giovane – mettendone in scena gli effetti prodotti all’interno della rete delle sue relazioni. Un esercizio di ricostruzione della memoria dei rapporti familiari, attraverso il potere delle parole. Per rivelare la vita, ricostruire i fatti, i percorsi esistenziali, esprimere emozioni ancora da definire».

 

Altri testi sono stati segnalati dai partner di Hystrio Festival.

A “Dungeons” di Benedetta Pigoni, la segnalazione PAV/Fabulamundi - Beyond Borders?, «per il raffinato equilibrismo tra l’orizzonte del fantastico e quello del reale, oltre che tra l’angoscia del contingente e l’occasione di libertà concessa dal gioco. L’espediente compositivo produce una drammaturgia che, oltre a sollecitare una riflessione umana ed esistenziale, è capace di attivare meccanismi metateatrali, aprendo ottime possibilità di riflessione sul funzionamento della scrittura, senza intaccarne l’intreccio narrativo e le cromie emotive».

A “Tekken Drama – come farsi amici i mostri” di Francesca Becchetti, la segnalazione “In Scena! Italian Theatre Festival New York” «per il modo avvincente in cui affronta il dialogo con i propri mostri interiori, Tekken Drama si distingue per una scrittura cruda e incisiva, capace di trasformare il peso del percorso – esistenziale e drammaturgico – in un viaggio vitale, intenso, commovente, irritante, a volte persino ironico».

 

Premio Hystrio alla Vocazione a Marco Divsic e SofijaZobina.

Dopo accurata valutazione dei 295 iscritti al Premio Hystrio alla Vocazione 2025, 40 di loro sono stati ammessi alle selezioni finali di Milano. In questa sede la giuria – composta da Andrea Paolucci (presidente), Ferdinando Bruni, Fabrizio Sebastian Caleffi, Claudia Cannella, Massimiliano Civica, Monica Conti, LivFerracchiati, Giovanni Ortoleva, Gilberto Santini e Serena Sinigaglia – dopo aver ridotto la rosa a otto candidati (Giulia Agosta, Giacomo Albites Coen, Giulia Rita Sarajane Cammilleri, Leonardo Cappelli, Brigida Cesareo, Marco Divsic, Giovanni Eramo e SofijaZobina) ha deciso di assegnare il Premio Hystrio alla Vocazione 2025 a Marco Divsice SofijaZobina.

Queste le motivazioni:

 

Marco Divsic

«Marco Divsic, ventisette anni laziale, diplomato alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, si è messo in bella evidenza per la raffinata precisione con cui ha affrontato ruoli centrali della drammaturgia mondiale, spaziando dallo shakespeariano Riccardo III all’illusionista Otto Marvuglia della Grande magia di Eduardo. Il suo particolarissimo approccio al personaggio gli permette di fare emergere con impressionante padronanza i tratti chiaroscurali dell’animo umano».

 

SofijaZobina          
«SofijaZobina, ventisei anni, nata a Vilnius e diplomata alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, ha colpito la giuria per la travolgente irriverenza con cui ha tratteggiato, da autrice e interprete, le disavventure italiane di una donna dell’Est Europa. Con spregiudicata ironia ha saputo poi mettere in luce possibilità sorprendenti di personaggi tragici come Clitennestra di Eschilo e Blanche Dubois di Tennessee Williams».

 

Premio Ugo Ronfani a Giulia Rita Sarajane Cammilleri

Dal 2015 Hystrio ha istituito il Premio Ugo Ronfani destinato ai più giovani partecipanti al Premio alla Vocazione con un percorso formativo ancora da concludere. Quest’anno viene attribuito a Giulia Rita Sarajane Cammilleri, ventenne catanese, «per l’attitudine coraggiosa e tenace con la quale ha affrontato brani da testi complessi come Roberto Zucco di Koltès e Anna Cappelli di Ruccello, dimostrando capacità meritevoli di essere affinate».

 

Accanto ai vincitori, la giuria ha ritenuto opportuno segnalare Giacomo Albites Coen, ventitreenne genovese, diplomato alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, che «ha dimostrato una straordinaria capacità di dominare la scena. Grazie alla sua magnetica forza comunicativa è riuscito a rendere limpido e incisivo un testo insidioso come Attentati alla vita di lei di Martin Crimp, così come a dare un’insospettabile freschezza al personaggio di Trigorin del Gabbiano di Cechov».

 

 

Premio Mariangela Melato per giovani attori a Alessandro Bandini e Leda Kreider.

Durante la cerimonia dei Premi Hystrio viene assegnato anche, dal 2015, il Premio Mariangela Melato per giovani attori, per ricordare Mariangela Melato e celebrare lo spazio insostituibile che ha occupato nella storia della cultura teatrale, ma anche per cercare nelle nuove generazioni qualcuna delle caratteristiche che hanno contribuito alla grandezza di un’attrice che è sempre nel nostro cuore.

Quest’anno ricevono il Premio Mariangela Melato:

 

Alessandro Bandini

«Si impegna in teatro, cinema e televisione; canta, danza e suona il pianoforte. In un tempo che obbliga all’iper-specializzazione e alle identità definite, Alessandro Bandini ha scelto, in controtendenza, l’apertura verso uno spazio libero, che rappresenta il suo modo di essere e che vive il teatro per attraversarlo, misurarlo, abitarlo in tutte le sue forme, da interprete, performer e autore. Come dimostra la varietà di esperienze con maestri quali Rifici, Latella, Sciarroni, Lidi e Alessio Maria Romano. Nel 2025 sarà in scena con Per Sempre, da Giovanni Testori, uno spettacolo che dimostra la sua interezza espressiva – testo, regia ed interpretazione! – e che rappresenta una tappa ulteriore in un cammino di crescita del suo talento comunicativo».

 

Leda Kreider

«Impossibile non notarla: il volto di Leda Kreider imprime ai personaggi una rara intensità espressiva, capace di passare da toni allucinati a momenti di profonda tragedia. La sua presenza scenica nasce da una ricerca rigorosa, in cui il corpo diventa strumento essenziale per restituire allo spettatore lo stato interiore del personaggio. Il suo talento, già riconosciuto dal cinema italiano, trova la sua piena compiutezza nel teatro, dove ha lavorato, tra gli altri, con Rifici, Rigola, Tiezzi e Rambert. Leda è un’artista che non si limita a interpretare, ma che abita i ruoli con una dedizione assoluta, trasformando ogni spettacolo in un’esperienza viva e memorabile. Un nome, il suo, destinato a lasciare un segno importante nella scena contemporanea».



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