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martedì 30 settembre 2025

Pietruccio Montalbetti: la memoria viva di un’epoca in musica

Pietruccio Montalbetti: la memoria viva di un’epoca in musica



"Storia di due amici e dei Dik Dik" è il suo ultimo libro, è una testimonianza diretta, viva e appassionata di Pietruccio Montalbetti, chitarrista fondatore della storica band milanese. Nato nel 1941 a Milano, Pietruccio ha attraversato con la sua chitarra e con il suo sguardo il periodo più rivoluzionario della musica italiana, segnando con le sue note la colonna sonora di una generazione.

La narrazione si apre con i primi passi incerti ma pieni di speranza. La band allora si chiamava “I Dreamers” e la strada verso il successo sembrava lunga e tortuosa. Pietruccio Montalbetti non nasconde le difficoltà, i momenti di sconforto, le prove nelle umide sale parrocchiali, ma soprattutto restituisce al lettore l’energia e la passione che li spingevano avanti.

Il racconto procede con un’attenzione quasi maniacale ai dettagli: gli strumenti che raramente erano nuovi, i lunghi viaggi in Fiat 500 per raggiungere una balera di provincia, e i sogni che si intrecciavano con le melodie di “Sognando la California” e “Il vento”. Non mancano episodi carichi di umorismo e dolcezza, come la presenza costante della madre di Pietruccio, che sosteneva il figlio con una pazienza infinita durante le prove.

Nel cuore del libro però c'è il racconto di un legame speciale: l’amicizia con Lucio Battisti. Non l’artista idolatrato dai fan, ma l’uomo che ha conosciuto in uno studio di registrazione e che gli ha aperto il suo mondo. «Quando sento la parola ‘amicizia’, penso a lui», confida l’autore con una sincerità disarmante.

Il racconto si fa confidenziale quando Pietruccio descrive il primo incontro con Battisti: «Lui suonava e cantava cose sue, alcune acerbe, altre sorprendenti. Mi chiese un parere e io, forse con un pizzico di benevolenza, gli dissi che erano belle. Ma una mi colpì davvero: ‘Se rimani con me’. Decisi di inciderla nel nostro primo disco».



La biografia di Montalbetti emerge come un filo sottile che attraversa tutto il racconto, da chitarrista dei Dik Dik, con cui ha partecipato a quattro Festival di Sanremo, a viaggiatore instancabile in paesi lontani come Colombia, India e Sahara. Questi viaggi, più che fisici, sono metafore di una vita vissuta in profondità, con il desiderio di conoscere e raccontare.

Con uno stile fresco e coinvolgente, l'autore ci regala la storia di una band e di un’amicizia, ma anche un affresco umano di un’Italia che cambiava, fatta di sogni, fatica e speranze. Un libro che è un invito a non dimenticare le radici della musica e della vita, raccontato da chi quei giorni li ha vissuti con il cuore aperto.

Alle OGR Torino l'arte incontra la tecnologia con due grandi mostre internazionali.

  


Dal 31 ottobre 2025 al 10 maggio 2026, le OGR Torino presentano WE FELT A STAR DYING dell’artista francese Laure Prouvost e la collettiva ELECTRIC DREAMS. Art & Technology Before the Internet, due mostre che intrecciano ricerca artistica e innovazione tecnologica, rafforzando la missione delle OGR di centro di produzione e sperimentazione interdisciplinare.

 

WE FELT A STAR DYING di Laure Prouvost, commissionata da LAS Art Foundation e co-commissionata da OGR Torino, ed ELECTRIC DREAMS. Art & Technology Before the Internet, organizzata da Tate Modern e OGR Torino, esplorano da prospettive differenti ma complementari il rapporto tra creatività e tecnologia. Insieme, i due progetti espositivi tracciano un arco temporale che va dalle sperimentazioni pionieristiche del secondo Novecento alle ricerche contemporanee sul calcolo quantistico e sull'intelligenza artificiale, evidenziando il valore internazionale della programmazione e delle prestigiose collaborazioni culturali e scientifiche delle OGR.

 

La mostra Laure Prouvost. WE FELT A STAR DYING, curata per LAS da Carly Whitefield e alle OGR da Samuele Piazza, presentata per la prima volta a febbraio 2025 negli spazi di Kraftwerk a Berlino, arriva nel Binario 1 delle ex officine in una nuova configurazione che dialoga con l’architettura e la sua storia. L’installazione, frutto della collaborazione tra l’artista, il filosofo Tobias Rees e lo scienziato Hartmut Neven, fondatore di Google Quantum AI, esplora il quantum computing attraverso un’esperienza multisensoriale tra immagini, suoni e profumi.

 

ELECTRIC DREAMS. Art & Technology Before the Internet, a cura di Val Ravaglia e Samuele Piazza, approda nel Binario 2. La mostra ripercorre oltre quarant’anni di sperimentazione artistica al crocevia tra arte visiva e tecnologia, prima della diffusione su larga scala di Internet, attraverso il lavoro di artisti che hanno esplorato la modernità tecnologica, appropriandosi di strumenti nati in ambiti militari o aziendali per ridefinire immaginari collettivi e stimolare il senso critico.

 

Con queste due mostre, la stagione autunnale delle OGR Torino apre a nuove indagini sulle connessioni tra arte contemporanea e tecnologia d’avanguardia, in un’ottica internazionale e multidisciplinare, che mette in dialogo artisti, scienziati e istituzioni per esplorare le trasformazioni culturali che definiscono il presente e modellano il futuro.

 

 

Ortofrutta Experience riparte dopo la pausa estiva con due Open Day



Dopo la pausa estiva riprendono le attività del progetto Ortofrutta Experience, con due appuntamenti dedicati alla formazione e alla valorizzazione delle filiere ortofrutticole. L’iniziativa mira ad avvicinare istituzioni, studenti, ed operatori al mondo ortofrutticolo organizzato in Organizzazioni dei Produttori (O.P.) attraverso esperienze dirette in campo e nei centri di lavorazione.

Il 10 settembre a Forlì, presso l’azienda agricola Sirri, si è svolto l’Open Day della O.P. Terremerse dedicato al nocciolo. Durante la visita è stato illustrato il “progetto Nocciolo” sviluppato dalla OP Terremerse e tutti i vantaggi che derivano dalla coltivazione del nocciolo inclusa la possibilità di meccanizzazione e di ottenere rese significative già a partire dal quarto/quinto anno. «Il percorso sul nocciolo – ha spiegato Marco Casalini, presidente Terremerse – nasce per offrire nuove opportunità agli agricoltori per diversificare le proprie coltivazioni e per incrementare il reddito». Per Ilenio Bastoni, Direttore dell'O.P. Terremerse - Sezione Ortofrutta, «aggregazione e innovazione sono decisive per la competitività ed è pertanto necessario stimolare i processi di aggregazione in Organizzazioni dei Produttori. Con il progetto nocciolo abbiamo lavorato per ottimizzare e rendere più sostenibile la coltivazione del nocciolo per i nostri associati». «Questi momenti di confronto con gli operatori del settore e con i giovani – ha aggiunto Vincenzo Falconi, direttore di Italia Ortofrutta – rafforzano la filiera e la sua capacità di guardare al futuro».

A seguire, il 24 settembre, l’O.P. OPOA Marsia ha ospitato studenti e docenti dell’IIS Arrigo Serpieri, rappresentanti di amministrazioni pubbliche, associazioni agricole, società di consulenza e stampa Regionale. La giornata ha avuto come focus il ciclo del finocchio, dalla coltivazione in campo alla lavorazione in magazzino, fino alla distribuzione e commercializzazione. L’incontro è stato arricchito da degustazioni e momenti di confronto.

«L’OP OPOA Marsia – ha dichiarato il presidente Fabio Ciaccia – riunisce circa cinquanta soci, con un fatturato di circa 60 milioni di euro. La missione della nostra O.P. è quella di valorizzare le produzioni del fucino e garantire qualità e continuità sul mercato».

Alla voce del presidente si è aggiunta quella di Luigi D’Apice, titolare del magazzino Lago d’Oro, che ha ospitato l’iniziativa: «Siamo orgogliosi di aver contribuito ad organizzare questa giornata: È importante far conoscere il finocchio del Fucino, ed è fondamentale che i ragazzi delle scuole e i consumatori conoscano le opportunità che offre questo territorio e la qualità delle produzioni che è possibile ottenere nel fucino».

Il ciclo di coltivazione del finocchio è stato spiegato direttamente in campo dal Dr. Agronomo Nicola D’Apice che con passione ha trasferito agli studenti dell’istituto agrario le conoscenze e le professionalità necessarie per ottenere una produzione di finocchio di qualità e sostenibile per l’ambiente.

I due appuntamenti confermano la vocazione di Ortofrutta Experience: dare voce alle Organizzazioni dei Produttori per incrementare la conoscenza del nostro settore stimolando relazioni e connessioni con le Istituzioni, gli stakeholder e le scuole – conclude Vincenzo Falconi – direttore di Italia Ortofrutta.



 

A Scampia “Dove comincia la città” In mostra l’opera District IV di Christian Leperino



Dal 3 ottobre al 28 dicembre sarà possibile visitare gratuitamente l’esposizione allestita negli spazi del centro Chikù sede del MOSS – Ecomuseo diffuso di Scampia. La mostra è curata da chi rom e…chi no e finanziata dal Comune di Napoli nell'ambito della programmazione di arte contemporanea 2025. Parallelamente, sarà realizzato un laboratorio che vedrà il coinvolgimento di giovani tra i 16 e i 30 anni della città per la creazione di un’opera d’arte collettiva insieme con Christian Leperino e con gli artisti Trisha Palma e Stefano Cammarota.

 

NAPOLI, 30 SETTEMBRE 2025 – Venerdì 3 ottobre ore 17.00 sarà inaugurata presso il centro Chikù a Scampia, in Largo della Cittadinanza Attiva, l’esposizione dell’opera di Christian Leperino dal titolo District IV. L’artista dialogherà con il pubblico insieme a Daniela Savy, Docente di diritto europeo dei beni culturali Università Federico II e Coordinatrice de progetto Obvia_extramann. Interverrà anche Nicola Nardella, Presidente VIII Municipalità.  

Durante l’evento sarà presentato il progetto dal titolo “Dove comincia la città”, che si sviluppa negli spazi del MOSS Ecomuseo di Scampia e dell’Auditorium Fabrizio De André, e sarà promosso un evento artistico unico nel suo genere: Christian Leperino, insieme con gli artisti Trisha Palma e Stefano Cammarota, guiderà un gruppo di giovani della città tra i 16 e i 30 anni nella creazione di un’opera d’arte collettiva, dall’alto contenuto simbolico e partecipativo, dal titolo Costellazioni – Piatti di Comunità. Dalle mani della comunità nascono stelle di condivisione, creatività e nutrimento”. Il progetto è promosso e finanziato dal Comune di Napoli nell'ambito della programmazione di arte contemporanea 2025.

“Questo intervento, parte integrante del programma di arte contemporanea “Visioni contemporanee”, non si limita a collocarsi all’interno di una programmazione culturale – dichiara Sergio Locoratolo, coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli – ma si inserisce in un disegno politico più ampio: quello di una città che ridefinisce sé stessa attraverso la cultura come infrastruttura critica, civile e territoriale. L’Amministrazione comunale sta componendo un nuovo paesaggio urbano e simbolico, in cui le periferie non sono più pensate come margini da colmare, ma come luoghi capaci di generare visione, linguaggi e pratiche. In questa prospettiva, la cultura non è decoro né compensazione, ma dispositivo trasformativo che agisce sulle forme dell’abitare, sulle relazioni sociali, sul diritto alla città. Attraverso una rete di poli culturali distribuiti e interconnessi prende forma un’idea di Napoli fondata su una pluralità di centri attivi, dove l’arte contemporanea si fa strumento di interrogazione del presente e di costruzione collettiva del futuro. È una sfida che riguarda la politica, l’estetica e l’etica dello spazio urbano. In questo processo Scampia, con il centro Chikù ospitato nei locali del MOSS, rappresenta molto più di un nodo progettuale: è un luogo di sperimentazione permanente, dove si articolano nuove alleanze tra arte e comunità, memoria e progetto, linguaggi espressivi e bisogni reali.

L’OPERA DI LEPERINO - La prima tappa del progetto “Dove comincia la città” è l’allestimento di un’opera di Christian Leperino, dal titolo District IV, posta come fulcro visivo e simbolico dell’esposizione nei locali del MOSS - Ecomuseo Diffuso di Scampia: un paesaggio onirico che evoca le stratificazioni della memoria urbana a partire da uno sguardo inedito sulle periferie urbane. District IV è il punto di partenza per una reinterpretazione concettuale e artistica che dà l’avvio ai dialoghi con l’artista con i cittadini e, in particolare, gli abitanti del territorio, e successivamente a un ciclo di laboratori artistici coordinati dallo stesso Leperino, con la collaborazione di Trisha Palma e Stefano Cammarota per la realizzazione di un’opera collettiva. “Le periferie sono paesaggi che respirano, laboratori a cielo aperto dove la città rivela la sua anima più autentica. Attraverso le mie opere – dice Christian Leperino – invito a guardarle come presidi culturali, luoghi di creatività e di pensiero politico, capaci di trasformare i margini in centri di un nuovo immaginario collettivo”.

L’OPERA COLLETTIVA - Il percorso laboratoriale, della durata di due mesi, vedrà il coinvolgimento di giovani e adulti del territorio, abitanti, studenti, visitatori abituali, e sarà realizzato negli spazi dell’Auditorium Fabrizio De André e del MOSS, portando alla realizzazione partecipata di un’installazione immersiva che diventa memoria viva, presente e futura: un’opera collettiva dal titolo “Costellazioni – Piatti di Comunità. Dalle mani della comunità nascono stelle di condivisione, creatività e nutrimento”.

Napoli viene raccontata a partire dall’area nord, da Scampia, luogo in cui a partire dalla creazione di relazioni, è possibile riscrivere l’immaginario urbano, restituendo un punto di vista inedito e partecipato della città e del senso di comunità che altrove è perduto. Il processo artistico punta a restituire una visione della città nella cornice innovativa del MOSS, presidio culturale permanente, dinamico e trasversale. Un dispositivo che rende accessibile e diffusa l’offerta culturale, valorizzando anche gli spazi dell’Auditorium. “La possibilità di esporre negli spazi del Moss Ecomuseo opere dal rilievo internazionale e con la presenza di un artista del calibro di Leperino, contribuisce al consolidamento della reputazione di un luogo che ha l’ambizione di avvicinare il più possibile diverse forme artistiche al territorio e ai suoi abitanti che in questo processo diventano protagonisti e co-creatori di un’opera collettiva, Scampia spazio laboratoriale ed esperienziale permanente di fruizione locale e internazionale”, dicono dall’associazione chi rom e…chi no.


La mostra "District IV" sarà fruibile gratuitamente dal lunedì al venerdì, dalle 9:30 alle 15:00, fino al 28 dicembre 2025 (visite pomeridiane e festivi su prenotazione). Per info e prenotazioni +39 393 155 9433. 

 

Christian Leperino

Christian Leperino (Napoli 1979), pittore e scultore, nella sua ricerca intreccia al tema del paesaggio urbano la riflessione sul tempo, la memoria, le trasformazioni dei luoghi e i destini degli individui che li abitano. Nelle sue più recenti sculture alterna al modellato il calco in gesso, traccia di un corpo vivente, di un oggetto, di un frammento d’arte del passato. Materia che assorbe, custodisce e restituisce – nel candore del bianco - storie, forme, umori, in un dialogo tra presenza e assenza, miraggi di bellezza e macerie della storia. Sue opere sono presenti in collezioni museali e spazi pubblici: MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli; Museo MADRE Napoli; MMOMA-Moscow Museum of Modern Art di Mosca; IICT di Tokyo; Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Suzzara; Stazione Ferroviaria di Mergellina, Napoli. Tra le più rilevanti esposizioni nazionali e internazionali: Il Sogno dell’eroe, scultura in bronzo, Museo Archeologico di Napoli (2021); Dodici volti nel volto, cripta di San Gennaro, Duomo di Napoli (2021-2022); Abisso, site specific installation, Castello Aragonese di Ischia (2019); Teratopolis, solo exhibitionVetrya Corporate Campus, Orvieto (2018-2019); Babel, solo exhibition, Other size Gallery, Milano (2018); The Silk Road. Arte contemporanea tra Oriente e Occidente, Castel dell’Ovo, Napoli (2016), City Layers, Palais Palffy, Vienna (2015); Linee di Confine. La natura, il corpo, le città, Museo Carlo Bilotti, Roma (2015); Writings, IICT-Istituto Italiano di Cultura, Tokyo (2014); Chiaroscuro, solo exhibition, Accademia delle Arti di Mosca e Accademia di San Pietroburgo (2013); Landscapes of Memory, solo exhibition, MuseoArcheologico Nazionale di Napoli (2012); 54a Biennale di Venezia, Padiglione Italia (2011); Human Escape, solo exhibition, MAC-Museu de Arte Contemporânea de Niterói, Rio de Janeiro (2010). Insegna scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2015 fonda SMMAVE - centro per l'arte contemporanea, di cui è Presidente, con sede a Napoli, nella chiesa di Santa Maria della Misericordia ai Vergini (XVI-XVIII sec.), a lungo abbandonata all’incuria e al degrado. Grazie ad un grande lavoro volontario di recupero e valorizzazione, tuttora in corso, questo antico edificio di culto è oggi diventato un centro di attività dedicate alle arti visive e alle discipline storico- artistiche con collegamenti trasversali alle aree della musica, del teatro e delle scienze. Collaborano con SMMAVE storici dell'arte, architetti, artisti, fotografi, restauratori, esperti di cinema e di teatro.

 

Trisha Palma

Trisha Palma (Napoli 1995), street artist, pittrice e scenografa, manifesta la sua spinta verso la pittura fin da piccolissima; Ha partecipato a varie esposizioni tra cui quella al PAN con Napoli Art Expo ed al Madre. Negli ultimi anni è stata impegnata in progetti artistici per bambini insieme ad alcune associazioni napoletane, ma le esperienze più formative umanamente sono state quelle dei campus d'arte in Palestina. Negli ultimi nove anni ha abbracciato il mondo dei murales trasponendo su dimensioni più ampie la concezione artistica maturata sulle tele.

 

Stefano Cammarota

Stefano Cammarota (Napoli 1993), street artist, pittore e muralista, originario della zona flegrea, inizia sin da piccolo a esprimere le sue sensazioni attraverso la pittura. Molto attivo anche a Scampia come muralista (conosciuto anche con lo pseudonimo di Nino Come), è autore di diversi murales come quello in piazza Ciro Esposito e al Lido Pola. Negli ultimi anni è impegnato in diversi laboratori artistici con i giovani e con le associazioni del territorio. 



 

Palazzo Reale di Napoli, Totò in mostra dal 31 ottobre



Dal 31 ottobre fino al 25 gennaio 2026 la Sala Belvedere di Palazzo Reale a Napoli ospiterà Totò e la sua Napoli, l’inedita esposizione che celebra il grande legame inscindibile tra Totò e la sua città in occasione delle celebrazioni per i 2500 anni dalla fondazioneProprio in virtù di questo forte legame si è scelto di ospitare, nella città da lui tanto amata, questa grande mostra del comico partenopeo ed emblema di Napoli nel mondo, come prima tappa di un progetto che proseguirà a New York.

 

La mostra Totò e la sua Napoli è promossa dal Comitato Nazionale Neapolis 2500 con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Palazzo Reale di Napoli (Ministero della Cultura), con la partecipazione degli Eredi Totò.

Il progetto è a cura di Alessandro Nicosia e Marino Niola ed è organizzato e prodotto da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare.

 

Antonio de Curtis, in arte Totò, nato a Napoli nel Rione Sanità nel 1898 e chiamato Il Principe della Risata, ha sempre portato nel cuore la sua città che lo ha sempre riconosciuto come uno dei suoi figli più illustri, celebrandolo nei vicoli e nelle piazze con murales che ne immortalano il volto iconico e statue che lo rendono eterno. La sua arte ha sempre dialogato con Napoli, una città che è al tempo stesso radice e orizzonte, specchio di un’identità complessa e universale. Totò è espressione vivente di questa città-mondo, un laboratorio comico che intreccia la tradizione partenopea con giochi linguistici, frasi celebri e nonsense, dando voce a un patrimonio artistico che attraversa secoli e confini, influenzando cinema, tv e cultura pop e diventando memoria collettiva.

 

L’esposizione è un progetto culturale che intende rievocare la sua napoletanità profonda e dilagante, divertente e malinconica che incarna il rapporto e l’amore per la tradizione e la cultura partenopea, la sua dimensione trascendente e il suo lascito socio-culturale con l’obiettivo di stimolare l’animo delle persone: “Resto un napoletano con tutti i pregi e i difetti del napoletano. Ogni quindici venti giorni torno a Napoli per un brevissimo soggiorno; non posso stare più a lungo lontano dalla mia città; la gente di là mi dà il calore della vita. E ogni volta mi commuovo come un bambino” – così diceva Totò.

 

Saranno raccontati i numerosi legami culturali, professionali e personali con la sua città, facendo emergere molti aspetti inediti e sorprendenti. Sarà un’occasione per rileggere queste storie in una prospettiva diversa, ricca di spunti e curiosità ed un’opportunità di scoperta per le generazioni più giovani.

 

Il visitatore potrà ripercorrere il suo mondo e la sua storia attraverso documenti originali, manufatti, ricordi, fotografie, filmati, costumi, installazioni mediali, ricostruzioni scenografiche, manifesti e locandine, giornali, testimonianze di coloro che lo hanno amatoun omaggio al genio espressivo, moderno ed ultra-realistico, del grande attore e del rapporto d’amore con la sua città. Ogni elemento esposto è una tessera che contribuisce a delineare il ritratto di un uomo e di un’icona, la cui eredità va ben oltre la sua arte.

 

La mostra si articola in sezioni tematiche che ripercorrono la vita e la carriera dell’artista: Le origini, Il Rione Sanità, Totò e le bellezze della sua Napoli, Teatro, Cinema, Poesie, Canzoni, Testimonianze, Il saluto della sua Napoli.

 

La connessione tra Totò e la sua città è eterna, va al di là del tempo e l’obiettivo della mostra è quello di celebrare entrambi i patrimoni: Napoli attraverso Totò, intesa come stato dell'anima, un modo di vivere, di amare, un'attitudine allo stare al mondo e Totò attraverso la città che gli ha dato i natali e l’impronta umana e artistica.




 

Una Notte al Museo prorogata fino a fine ottobre



L’offerta del Parco Archeologico di Ercolano per il pubblico d’autunno è la proroga dell’evento “Una Notte al Museo”, ogni martedì e giovedì sera saranno eccezionalmente accessibili il Padiglione della Barca e l’Antiquarium, due tra gli spazi più suggestivi del sito. Un’opportunità unica per ammirare reperti straordinari in un’atmosfera serale, diversa e suggestiva. Per l’occasione, i partecipanti troveranno in loco un professionista del Parco  disponibile per chiarimenti, curiosità e preziosi approfondimenti sulle collezioni.

Giorni e orari di apertura Una Notte al Museo
giorni
sito
orari di apertura
Martedì e giovedì
  • Padiglione della barca
  • Antiquarium
Dalle 20.30 alle 23.30 (ultimo ingresso alle 22.30)
Un patrimonio unico da scoprire
Il Padiglione della Barca custodisce reperti che testimoniano l’intenso legame di Ercolano con il mare: argani, remi, corde, pesi e ami da pesca. Il fiore all’occhiello è la lancia militare, rinvenuta sull’antica spiaggia, un reperto eccezionale che probabilmente faceva parte della flotta inviata da Plinio il Vecchio in soccorso della popolazione durante l’eruzione del Vesuvio.
Accanto, l’Antiquarium si presenta come uno scrigno della vita quotidiana romana, di recente luogo di custodia di legni antichi carbonizzati, mobili, utensili e strumenti rimasti intatti per secoli. A completare il percorso, i preziosi Ori di Ercolano, simbolo del gusto e del lusso degli abitanti dell’epoca.
Informazioni utili ‘Una Notte al Museo’
Bigliettidisponibili sul sito ercolano.coopculture.it e ercolano.cultura.gov.it
--Intero € 5
--Ridotto 18-25 anni € 2.00
--Gratuito per i minorenni (i minori di 12 anni devono essere accompagnati da un adulto) e per tutti i soggetti che sono esenti a norma di legge
In occasione di “Una Notte al Museo”, parcheggi gratuiti disponibili presso:
--Scuola Rodinò (Via IV Novembre 43)
--Scuola Iovino Scotellaro (Traversa Via IV Novembre 28)
--Villa Favorita (Corso Resina 291)
Con l’autunno al Parco Archeologico di Ercolano entra in vigore l’orario di apertura invernale, dal 15 ottobre cancelli aperti dalle 8.30 alle 17.00 (ultimo ingresso 15.30).
Diventa ancora più utile per godere al meglio della visita collegarsi al nuovo portale di Ercolano digitale e programmare dettagliatamente il percorso desiderato, senza dimenticare che il sito è sempre a disposizione con tanti contenuti multimediali per supportare visita o riflessioni successive all’esperienza diretta della città antica.
 
Biglietti di accesso al Parco disponibili sul sito ercolano.coopculture.it e ercolano.cultura.gov.it. Si ricorda che sono attivi abbonamenti e formule di visita agevolate, pensate per le famiglie e i giovani, che permettono di vivere il Parco tutto l’anno con grande flessibilità.  
 

Salute e benessere al centro dell’impresa, da Casolaro “la Giornata della Prevenzione” con Fondazione ANT Franco Pannuti ETS



La cultura della prevenzione si conferma un valore fondamentale per Casolaro, che rinnova la propria collaborazione con Fondazione ANT Franco Pannuti ETS – da anni in prima linea nell’assistenza domiciliare specialistica e nella prevenzione oncologica – attraverso una nuova iniziativa, questa volta, dedicata alla salute dei propri collaboratori.

Il 29 e 30 settembre, presso la sede Casolaro al CIS di Nola, fa tappa l’Ambulatorio Mobile ANT: un vero e proprio presidio medico su ruote dove i collaboratori, grazie all’impegno di Casolaro, potranno sottoporsi gratuitamente a ecografie tiroidee per l’individuazione di eventuali noduli. Un’iniziativa che mette al centro il benessere delle persone e sensibilizza su un tema tanto importante quanto spesso trascurato.

Raffaele Messina -coordinatore ANT Campania e Basilicata- commenta: “La salute non riguarda soltanto il singolo individuo, ma l’intero ecosistema in cui vive e lavora. La tiroide, con le sue funzioni vitali legate al metabolismo e all’equilibrio generale dell’organismo, rappresenta un esempio concreto di quanto sia importante la prevenzione: ogni anno in Italia si registrano circa 3.600 nuovi casi di tumore tiroideo, oltre il 90% dei quali può essere trattato con successo se diagnosticato in tempo. Promuovere la cultura della prevenzione nelle aziende significa costruire un sistema virtuoso che mette al centro il benessere delle persone e che genera valore per tutta la comunità. Un ambiente di lavoro attento alla salute dei propri collaboratori rafforza il senso di appartenenza e responsabilità condivisa.”

L’iniziativa ha preso forma già il 25 settembre, sempre da Casolaro al CIS di Nola, con una sessione plenaria dal titolo “Prevenzione oncologica e corretti stili di vita”. L’incontro, aperto anche ai familiari, è stato un momento di approfondimento e confronto, volto a diffondere informazioni utili sui comportamenti che favoriscono il benessere psicofisico e a promuovere la cultura della prevenzione.

Questa nuova iniziativa consolida il percorso di responsabilità sociale già intrapreso da Casolaro insieme a Fondazione ANT, in particolare con la Rassegna delle Giacche Bianche, i cui proventi sono stati devoluti a sostegno della delegazione campana della Fondazione. Un impegno che porta con sé anche il ricordo di Paolo Jr Casolaro, figura centrale dell’azienda e della famiglia. Così commenta Nuna Casolaro, amministratore delegato dell’azienda: "Crediamo fermamente che la salute delle persone sia il primo vero valore da proteggere. la tutela della salute dei lavoratori non è solo un dovere etico, ma anche un investimento che genera benessere diffuso e valore sociale per l’intera comunità. La prevenzione è un gesto di cura e rispetto verso chi lavora con noi ogni giorno. Sostenere la Fondazione ANT significa dare continuità a questo impegno e onorare il ricordo di Paolo.”

Bio Casolaro: Da oltre 150 anni Casolaro Hotellerie è un punto di riferimento per il mondo HoReCa. Fondata a Napoli nel 1868 come semplice vetreria, l’azienda ha attraversato cinque generazioni mantenendo vivi i propri valori e innovando costantemente. La sede attuale al Cis di Nola ospita uno showroom di 8.000 metri quadrati con oltre 85.000 referenze, dove un team multilingue altamente qualificato affianca i professionisti della ristorazione con un’offerta completa.





In Irpinia si celebra Francesco d’Incanto: a Montella (Av) arte, musica e spiritualità



È entrata nel vivo la XXVIII edizione di Francesco d’Incanto, il festival che da quasi trent’anni trasforma il Santuario di San Francesco a Folloni in un luogo di incontro tra spiritualità, arte, musica e cultura. Il coordinamento artistico è affidato a Roberto D’Agnese per Omast Eventi, che anche quest’anno ha costruito un programma capace di coniugare tradizione e innovazione. Il tema scelto per l’edizione 2025 è “Laudate e Benedicete e Rengraziate”, un invito francescano alla gratitudine e alla lode che fa da filo conduttore agli appuntamenti in cartellone.

Le prime giornate, domenica 28 e lunedì 29 settembre, hanno già registrato una grande partecipazione con la Benedizione degli animali, la tradizionale Fiaccola della Pace Assisi–Montella, giunta alla sua ventunesima edizione, e lo spettacolo musicale dedicato a Fabrizio De Andrè. Momenti di fede e convivialità hanno così aperto ufficialmente le celebrazioni, lasciando ora spazio a una settimana intensa che unisce cultura e devozione.

Mercoledì 1 ottobre si apre con il convegno “Un cantico di relazioni”, che vedrà la partecipazione di Adriano Sella, coordinatore nazionale della rete interdiocesana “Nuovi stili di vita”. In serata sarà presentato il libro Il giardino della Speranza di fra Simone Schiavone, con gli interventi di Aldo Balestra e fra Agnello Stoia, moderati da Michele Vespasiano. Seguirà l’inizio del Triduo in onore di San Francesco con il Rosario e la Santa Messa presieduta dal Ministro Provinciale fra Claudio Ioris.

Giovedì 2 ottobre sarà invece una giornata dedicata al raccoglimento e alla preghiera, culminando con l’Adorazione Eucaristica.

Venerdì 3 ottobre lo spirito della festa si aprirà ai più piccoli con i gonfiabili e l’esibizione della A.S.D. Sport con Te con il progetto Pattinare per l’inclusione. Nel tardo pomeriggio la Santa Messa sarà dedicata alla custodia del creato e sarà seguita dalla solenne memoria del Transito di San Francesco.

La musica sarà poi protagonista con il progetto musciale “I’m water”, a cura di Viviana Miele e Donato Grasso, e soprattutto con l’atteso concerto serale degli Audio 2, storica coppia della canzone italiana che riporterà sul palco alcuni tra i brani più amati del loro repertorio.

La giornata clou sarà sabato 4 ottobre, festa di San Francesco, che inizierà con le celebrazioni liturgiche del mattino e proseguirà nel pomeriggio con l’arrivo della ventiquattresima Marcia della Fratellanza e la consegna dell’olio per la Lampada dei Comuni da parte del Comune di Montemarano. Alle 18 la solenne Santa Messa sarà presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Pasquale Cascio, Arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi, Conza, Nusco e Bisaccia. La serata offrirà uno spettacolo per bambini e un gran finale all’insegna della musica popolare con le Ebbanesis e i Damadakà, prima che lo spettacolo pirotecnico della ditta Mastromarino chiuda ufficialmente l’edizione 2025.

Ad arricchire la manifestazione non mancano le esposizioni artistiche: nel Chiostro la mostra collettiva “Il Cantico delle creature”, curata da Autilia Volpe con le opere di otto artisti contemporanei; nel Museo dell’Opera un percorso tra antichi arredi e suppellettili di sacrestia; nella sala lettura una preziosa raccolta di libri antichi; e nel Museo di San Francesco a Folloni le suggestive sculture di padre Tarcisio Musto.

Un’edizione intensa e corale, che ancora una volta unisce fede, riflessione, spettacolo e comunità, nel segno di San Francesco e del messaggio universale di pace e fraternità.



Riparte nelle scuole italiane Cinefrutta, il Festival della Sana Alimentazione

Sulla scia del grande successo riscosso nel luglio scorso al Giffoni Film Festival, durante il quale si è tenuta una presentazione del progetto davanti a centinaia di ragazzi facenti parte della giuria del festival del cinema per ragazzi più famoso al mondo, torna nelle scuole italiane “Cinefrutta”, il Festival che unisce creatività e educazione alimentare, con l’obiettivo di sensibilizzare i più giovani sull’importanza di uno stile di vita sano, attraverso la realizzazione di brevi video a tema.

Giunto alla sua tredicesima edizione, il concorso è promosso dalle Organizzazioni di produttori Agriverde, AOA, Asso Fruit Italia, Costieragrumi, La Deliziosa e Terra Orti, in collaborazione con il Giffoni Film Festival. L’iniziativa è rivolta alle scuole secondarie di primo e secondo grado dell’Unione Europea.

Il concorso invita studenti e docenti a mettersi in gioco, realizzando cortometraggi che promuovano il consumo di frutta e verdura e, più in generale, una corretta alimentazione. Ogni classe o istituto potrà partecipare con un massimo di due video, della durata massima di 120 secondi (esclusi titoli di testa e di coda), in formato .mp4 o .avi e risoluzione 1920x1080.

I lavori saranno valutati da una giuria tecnica composta da giornalisti, esperti di cinema e comunicazione pubblicitaria. I corti selezionati parteciperanno alla giornata finale del Festival, in programma per martedì 5 maggio 2026, presso la sala Truffaut della Cittadella del Cinema di Giffoni. L’evento vedrà la presenza di ospiti del mondo del cinema e della televisione.

Durante la cerimonia conclusiva verranno assegnati i premi “Miglior cortometraggio” ai vincitori delle rispettive categorie (scuole secondarie di primo e secondo grado). Inoltre sarà conferito il “Premio Facebook” al cortometraggio che riceverà il maggior numero di like sulla pagina social ufficiale del Festival,e il “Premio del pubblico” assegnato in base ai voti del pubblico presente in sala.

Le scuole interessate dovranno inviare i materiali entro e non oltre il 31 marzo 2026 alla segreteria di Cinefrutta Festival. Per maggiori informazioni si possono consultare il sito web www.cinefrutta.it e la pagina Facebook https://www.facebook.com/cinefrutta o telefonare al numero 0828302142.

Errico Porzio ospite della BITUS - Borsa Internazionale del Turismo Scolastico e della Didattica Fuori dalla Classe



Errico Porzio è atteso, presso la Città della Scienza di Napoli, domani, mercoledì 1° ottobre, ospite della BITUS – Borsa Internazionale del Turismo Scolastico e della Didattica Fuori dalla Classe, iniziativa ideata da Domenico Maria Corrado e organizzata da Tappeto Volante de I Mercanti d’Arte con CoopCulture, con il contributo della Regione Campania.

Chiamato a portare la propria testimonianza, nel corso della prima edizione napoletana dell’evento incentrato sul turismo scolastico e della didattica esperienziale, Porzio parteciperà a un confronto, moderato da Renato Rocco, sul tema "La pizza come attrattore turistico".

La presenza del popolare pizzaiuolo e imprenditore napoletano, con all’attivo 18 pizzerie in diverse regioni italiane e oltre 2 milioni di follower, sarà l’occasione per approfondire alcuni temi come la sua attività di formatore, la pizzeria come attrattore turistico e l’importanza dei social, argomenti passati al vaglio di una decennale esperienza e proposti attraverso la sua grande capacità comunicativa.

Quinto Premio “Serra-Campi Flegrei”, finale il 6 ottobre

 

I rapporti familiari, l’amore, la malattia, l’emancipazione femminile, la Palestina, la difficoltà di affrontare il presente e il passato, l’attualità. La quinta edizione del Premio “Serra-Campi Flegrei” alla vocazione teatrale nell’arte del monologo conferma il ruolo del Teatro Serra di Napoli – a Fuorigrotta, in Via Diocleziano 316Info teatroserra@gmail.com, 347.8051793 – di osservatorio della nuova drammaturgia contemporanea con una finale che si preannuncia ricca di contenuti e talento.

Appuntamento lunedì 6 ottobre, a partire dalle ore 21:00, con otto artisti provenienti da varie parti d’Italia, selezionati nelle categorie “Attori” e “Autori” che verranno valutati da una Giuria Onoraria di addetti ai lavori, critici e giornalisti composta da Luisa Guarro (Presidente)Cristiano EspositoFabiana FazioSalvatore FelacoSara MissagliaEdgardo BelliniGiuseppe BorroneMaurizio CapezzaTania Sabatino. In palio 500 € per ogni sezione di gara e un Premio Speciale: un posto nel cartellone del Centro Culturale Artemia di Roma. La manifestazione gode del Patrocinio del Comune di Napoli.

Il teatro è un’esperienza quotidiana, condivisa, necessaria, radicata in un tempo e in un territorio e allo stesso tempo capace di guardare oltre questi confini. I finalisti del premio ci confermano ogni anno, il sentimento che anima molti degli artisti contemporanei: l’urgenza di scavare nel presente per superarne le contraddizioni” dicono i direttori artistici Pietro Tammaro e Mauro Palumbo.

Si esibiranno per il concorso “Attori” Carolina Infante con l’intervento finale tratto da “Anna Cappelli” di Annibale RuccelloStefania Palumbo con “Andrà tutto bene”, lavoro sulla malattia e i rapporti familiare di Emanuela Fanelli Micol Pavoncello e Tonya Porzio con “Margherita” storia di violenza a rinascita scritta dalla drammaturga Maria Porzio. Finale “Autori” per Valentina Fantasia con il testo “Questo muro è costruito sul mio cuore” racconto sulla vita dei Palestinesi in Cisgiordania e Carlotta Carpentieri con lo scritto “Mama coca” tragicommedia sulla società digitale e smaterializzata, in forma di flusso di coscienza. Infine, saranno in scena come interpreti e drammaturghi al tempo stesso Solène Bresciani con “Confessioni sospese” viaggio introspettivo di una donna, sulle tracce della poetessa argentina Alfonsina StorniMyiriam Nissim con “Open windows” commedia nera e dissacrante su una scelta radicale e Andrea Taronna con “Ranocchio” ironica confessione autobiografica sulla vita e l’amore, di un ragazzo timido e insicuro

 

Contattiteatroserra@gmail.com, 347.8051793

Linkhttps://www.youtube.com/watch?v=CEPBMcA36So