Sette nuove proposte e due repliche nella giornata del 21 giugno al Campania Teatro Festival. Sarà il teatro Verdi di Salerno a ospitare questa volta una suggestiva performance internazionale. Alle 21, con replica il giorno successivo alle 19, andrà in scena “Works and days” del collettivo teatrale fiammingo Fc Bergman, Nel 700 a.C. il poeta greco Esiodo scrisse una serie di suggerimenti sull’arte dell’agricoltura. Questo lavoro, intitolato “Opere e giorni”, è un vero e proprio almanacco del contadino in forma di versi che associa consigli agricoli con una guida alla vita in generale. Partendo da un testo così lontano nel tempo, è una moderna ed ecologica riflessione, rigorosamente senza parole, sul fragile legame tra gli esseri umani e il pianeta che li ospita. Una ode al potere inarrestabile del gruppo e alla potenza illimitata della natura, mentre una nuova era, con nuove possibilità e desideri, si sta facendo strada. Regia, drammaturgia e scenografia di Stef Aerts, Joé Agemans, Thomas Verstraeten e Marie Vinck (FC Bergman). Con Stef Aerts, Joé Agemans, Maryam Sserwamukoko, Yorrith De Bakker, Marie Vinck, Fumiyo Ikeda, Geert Goossens e Bonnie Elias. Musiche composte ed eseguite dal vivo da Joachim Badenhorst e Sean Carpio. Durata 70 minuti.
C’è molta attesa anche per “Metadietro”, spettacolo (mai) scritto da Antonio Rezza, habitat di Flavia Mastrella, che si potrà vedere in anteprima alle 21 al teatro Trianon Viviani. “L’ammutinamento è sempre auspicabile in un organismo sano. Un ammiraglio blu elettrico tenta di portare in salvo la sua nave spalleggiato da una frotta che lo stordisce con ossessioni di mercato: la salvezza di chi ti è vicino non è la via di fuga per chi vive delle proprie idee. In ogni caso nessuno è colpevole, c’è solo un gran divario nello stare al mondo. Tra visioni difformi si consuma l’ennesimo espatrio, che non è la migrazione di un popolo, ma l’allontanamento inesorabile dalla propria volontà. E vissero tutti relitti e portenti. Tornare alla dimensione naturale e selvaggia è impossibile. Viviamo una nuova preistoria; la mansione umana è mortificata, confusa e inadeguata, nello spazio virtuale fatto materia, un ecopentagono provoca il vuoto, personaggi invisibili fiancheggiano l’egocentrico edificio: non sono fantasmi, ma sollecitazioni induttive e, nonostante tutto, la realtà non è mai uniforme, scombina sempre i programmi prestabiliti e nutre in modo imprevedibile la funzione della fantasia. La crudeltà tecnologica è la nuova violenza. In realtà la libertà di non essere presente alle faccende quotidiane è un’illusione; telecomandati a distanza potremmo avere la sensazione di vivere. È la scomparsa dell’eroe”. In scena con Antonio Rezza c’è Daniele Cavaioli. Durata 110 minuti.
La vita di Eduardo è uno scrigno di meraviglie e di fatti inattesi, poco conosciuti o addirittura tenuti celati, nascosti dal tempo e da un silenzio dissuasivo. Dopo un’accurata ricerca, Fabio Pisano porta in scena con “Eduardo c’est moi”, lo spettacolo in programma al Nuovo il 21 giugno alle 20, alcuni aspetti particolari del grande drammaturgo napoletano: la giovinezza, i sentimenti, il rapporto con la politica e quelli familiari. Un racconto fatto di immagini, di flashback, di curiosità e di vere e proprie scoperte. Perchè se è vero che di un artista restano le opere, è ancor più vero che di un uomo resta la vita. Con Fabio Pisano, Raffaele Ausiello, Francesca Borriero e Sergio Del Prete. Musiche originali eseguite dal vivo da Giuseppe Di Taranto. Durata 70 minuti.
Nella serata di sabato, il Giardino Romantico di palazzo Reale ospiterà due eventi: il primo appuntamento della sezione Letteratura, a cura di Silvio Perrella, e un concerto di grande originalità. Alle 19 infatti c’è il primo dei cinque incontri organizzati da Vesuvioteatro. Unico e magico filo conduttore una parola che ha origine forse dall’aramaico, ma è comprensibile a tutti: “Abracadabra”. “Un’alchimia di sillabe colorate, sfida alla paura che è sempre più ovunque e sempre più divora le nostre cellule percettive”, come scrive Perrella nella nota di presentazione alla rassegna. Si parte con Vivian Lamarque, Premio Strega nel 2023 con la raccolta “L’amore da vecchia” (Mondadori). Versi che vanno alla ricerca di una possibile leggerezza amorosa e della profondità di sentimenti diversi in ogni stagione della vita. La poetessa e traduttrice italiana sa bene quanto ogni età abbia il suo amore e sa che a saperlo pronunciare l’abracadabra non è solo una formula magica, ma un’inaspettata pratica della quotidianità. Durata 90 minuti.
Nello stesso luogo, alle 21.30, c’è il concerto degli Anonimi Armonisti, uno spericolato spettacolo per voci e divertimento. Che cosa lega insieme Harry Belafonte, Bruno Mars, i Beatles, i Queen, Paolo Conte, Massimo Ranieri, le Spice Girls, le canzoni per bambini, Pino Daniele, gli Ska-P e Stevie Wonder? Assolutamente niente. Se non una generosa dose di irrazionalità, follia e divertimento che da oltre vent'anni spinge il gruppo vocale a cappella Anonima Armonisti sui palchi, gli schermi e le frequenze di tutta Italia. Il pop, l'elettronica, il rock and roll, il country e l'improvvisazione sono gli ingredienti con cui vengono smontati e rimontati i brani in arrangiamenti originali per sette voci e senza l'ausilio di alcuno strumento musicale, effetto, campionatura, basi o alterazioni da autotune. Armonia, arditi solismi, battute a raffica e un viaggio nella musica di tutto il mondo, con un irriverente coinvolgimento del pubblico, fanno di questo concerto, che sarà replicato il 27 giugno al Festival Forestate di Tora e Picilli (Ce), un appuntamento da non perdere. Con Lorenzo Arduini, Daniele D’Alberti, Andrea (Dap) D’Apolito, Davide Di Paola (aka Alien Dee), Davide (Daev) Fusaro, Alessandro Gnolfo, Sergio Lo Gatto, Claudio Mirone, Davide Paciolla, Alessandro Rigotti, Fernando Tofani, Ludovico (Dodo) Versino. Durata 90 minuti.
La persistenza degli opposti, la paradossale coesistenza di elementi antitetici, fa da filo conduttore a “Io ti riabilito” di e con Silvia Santagata, in programma alle 22 al teatro Teder. Il tema dell’abuso sessuale si fonde con il Mistero e riabilita perfino la Morte nel suo binomio inscindibile con la necessaria Rigenerazione. Il vero potere è quello di trasformare e risorgere dalle ceneri vita natural durante. Durata 60 minuti.
Alla Sala Pasolini di Salerno andrà in scena il 21 giugno alle 20 “Tempesta e incantesimi”, progetto con i ragazzi ospiti della C.T. “La Pagliuzza” del Centro La Tenda di Salerno e la regia di Gina Ferri. Le suggestioni provenienti dal riadattamento de “La Tempesta” di Shakespeare, s’intrecciano alle testimonianze di vita e alle emozioni dei giovani attori. Il mare come luogo del respiro, rifugio per i pensieri e custode dei ricordi, ma anche minaccia di una tempesta che può sconquassare e distruggere inesorabilmente un’esistenza intera. Per ogni naufrago, però, esiste una possibilità di salvezza: il riscatto aspetta sulle rive dell’isola di Prospero. E proprio come quest’ultimo, guardando l’orizzonte lontano, ognuno può diventare un mago e lanciare un incantesimo che dischiuda i sogni, i desideri … e avveri la bellezza.
Per quanto riguarda invece le repliche, al Sannazaro alle 19 si può recuperare “La principessa di Lampedusa” di Ruggero Cappuccio, regia e interpretazione di Sonia Bergamasco, mentre a Pompei alle 21 c’è Il “Golem” di Amos Gitai, virtuosa collaborazione tra Pompeii Theatrum Mundi e Campania Teatro Festival.
Il 21 giugno al Campania Teatro Festival si inaugurano anche tre mostre, tutte a ingresso gratuito, due delle quali allestite al piano ammezzato del Palazzo Zapata di Napoli e dedicate ad altrettanti grandi attori scomparsi: Roberto Herlitzka e Enzo Cannavale. “La stanza di Herlitzka”, a cura della regista Nadia Baldi, è un percorso di vita e di arte nel mondo di un attore dagli infiniti registri, capace di passare con eguale maestria dalla commedia al dramma. La Baldi, che ha avuto il privilegio di dirigerlo sia a cinema che a teatro, ci ripropone fino al 20 luglio il talento di Roberto Herlitzka in una dimensione non solo pubblica, ma anche intima e poetica, a tessere la tela di sentimenti che, a distanza di quasi undici mesi dalla sua scomparsa, restano e resteranno immortali. La mostra è visitabile da lunedì a venerdì, dalle 9.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30, e il sabato dalle 9.30 alle 13. Allestimento di Paolo Iammarrone e Vincenzo Fiorillo.
Fino al 20 luglio, Palazzo Zapata ospiterà anche, negli stessi giorni e orari, la mostra “Enzo Cannavale: il magnifico dilettante”, curata da Run film srl. All’interno dello spazio espositivo, il visitatore potrà ripercorrere la vita e la carriera dell’artista, scoperto da Eduardo. Dal dopoguerra alle tournée internazionali con la compagnia di De Filippo, fino alla fama raggiunta nel cinema di grande intrattenimento. Il racconto di un percorso attoriale unico, attraverso i manifesti dei film in cui ha recitato. La mostra è arricchita da una selezione esclusiva di locandine originali da collezione, provenienti da archivi privati e collezioni storiche, stampate all’epoca dell’uscita dei film e preziose testimonianze visive del cinema di un tempo.
Al teatro Sannazaro viene invece allestito l’omaggio a “Luisa Conte, la regina del teatro Sannazaro”, a cura di Lara Sansone, erede a buon titolo di un’arte teatrale che è nel suo dna. Si potranno osservare dal vivo, per celebrare il centenario della nascita dell’attrice napoletana scomparsa nel 1994. fotografie, abiti di scena e un angolo del mitico camerino di un’artista che ha saputo dare nuova linfa espressiva alla potenza di una comicità che ha radici nella cultura di un popolo. Inoltre, grazie a totem interattivi, sarà possibile vedere estratti di spettacoli e ascoltare testimonianze di personalità del mondo della cultura e dello spettacolo su questa donna straordinaria, capocomica instancabile e imprenditrice tenace. La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile fino al 20 luglio dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 20 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 13, oltre che durante gli orari degli spettacoli del Festival in programma al Sannazaro. Allestimento di Michele Gigi.
Quest’anno il Campania Teatro è partner del Gruppo Lavazza, che per l’occasione ha ideato un programma speciale sabato 21 e domenica 22 giugno dalle 10 alle 22 presso il Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale. L’iniziativa, dal titolo “Il Gusto della Vita Lenta“, prevede due giornate ricche di eventi con la partecipazione di numerosi ospiti, artisti e personalità dello spettacolo con l’obiettivo di riscoprire il gusto di ciò che ci fa stare bene insieme.
Nel corso delle due giornate, costantemente accompagnate da musica e performance partecipate, sono inoltre previsti workshop, mini-corsi di ricamo, di pittura su ceramica, ma anche partite a carte in compagnia, e una mostra diffusa. Il pubblico potrà inoltre contribuire alla creazione di un’opera collettiva guidata dall’artista Francesca Grillo. Da segnalare, in particolare, due appuntamenti di sabato: alle 11 lo slow breakfast in compagnia di Giuseppe Pirozzi (“Micciarella” di Mare fuori) e alle 17 la performance acustica di Rocco Hunt.
Da segnalare, infine, il secondo appuntamento della sezione Cinema. Nel Teatro di Corte di palazzo Reale si proietta, alla presenza del cast e della regista Lina Sastri, “La casa di Ninetta”. Modera Titta Fiore. Durata 80 minuti.
Il Campania Teatro Festival, realizzato con il sostegno concreto della Regione Campania e un contributo annuo del Ministero della Cultura, è organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival diretta da Ruggero Cappuccio e presieduta da Alessandro Barbano.
I biglietti per assistere agli spettacoli costano da 5 a 8 euro, con ingresso gratuito per i diversamente abili con un accompagnatore e I pensionati titolari di assegno sociale. Le modalità della richiesta e della successiva conferma sono consultabili su campaniateatrofestival.it
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