Sono davvero tante e variegate le proposte della tredicesima giornata del Campania Teatro Festival. Rubidori Manshaft, ovvero Roberta Dori Puddu, e Angela Demattè hanno scritto insieme “Alcune cose da mettere in ordine”, lo spettacolo vincitore del Festival di Lugano nel 2023. Lo portano ora a Napoli, al teatro Mercadante il 25 giugno alle 21, con replica il giorno successivo alle 19. Nato dopo una lunga esperienza di lavoro in case di cura per anziani, è la storia di una donna che ha da poco superato i sessant’anni. I suoi pensieri, le sue domande sul percorso della vita, i suoi sogni e le sue disillusioni, ci sembrano familiari. Così come i ricordi e i rimpianti di un viaggio interiore e reale, struggente e ironico, nel tentativo di ridisegnare una dimensione umana che forse abbiamo smarrito. Alla ricerca, come scrive Schopenhauer, di un’estetica dell’esistenza. Con Roberta Bosetti e Giacomo Toccaceli. La regia è di Rubidori Manshaft. Durata 65 minuti.
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lunedì 23 giugno 2025
ALCUNE COSE DA METTERE IN ORDINE, LE DONNE DI MANZONI, L’ABRACADABRA DI BERGONZONI, IL FUTBOL DI SERVILLO E IL PASSO DI FOROOGHI NEL TREDICESIMO GIORNO DEL CAMPANIA TEATRO FESTIVAL. REPLICANO TITIZE’ E CARROZZERIA ORFEO.
Mercoledì ore 21 alla Sala Assoli è invece in programma “Geltrude, Lucia e le altre” di e con Eleonora Mazzoni, con la regia di Simonetta Solder e la voce fuori campo di Lino Guanciale. Liberamente tratto da “Il cuore è un guazzabuglio” della stessa Mazzoni, lo spettacolo ci fa scoprire, partendo dai personaggi femminili più emblematici dei “Promessi Sposi” e da Giulia Beccaria ed Enrichetta Blondel, un Manzoni dinamico, inquieto, libero, sempre alla ricerca del nuovo e dell’avanguardia in ogni campo. Anche attraverso la creazione nel suo capolavoro letterario di figure di donne in grado di rappresentare un universo ricco e variegato. Ironico e affabile conversatore, ambizioso, ma sempre alla mano, l’uomo Manzoni che riaffiora dalle quasi duemila lettere che ci ha lasciato è lontano anni luce dal personaggio austero e impolverato che ci è stato tramandato tra i banchi di scuola. Con lo sguardo grave e mesto, come nel celebre ritratto di Francesco Hayez che troneggia su ogni libro a lui dedicato. Durata 60 minuti.
Il 25 giugno, per l’ultimo appuntamento della sezione Letteratura, torna a Napoli dopo 10 anni Alessandro Bergonzoni. Al Giardino Romantico di Palazzo Reale alle 19 sono attesi giochi di parole, polifonie, risate e malinconie di un artista capace come nessun altro di legare le parole a un corpo, alla ricerca di una condivisione stramba e sghemba. Per creare subito lo spazio nel quale la poesia si fa manutenzione dell’ignoto. Durata 90 minuti
Sempre a Palazzo Reale, ma al Cortile delle Carrozze alle 21, prende il via la sezione Sportopera, a cura di Claudio Di Palma e Vesuvioteatro. Quando Osvaldo Soriano scrive di calcio, tutti sono autorizzati a giocare e a lasciarsi ispirare dallo scrittore argentino scomparso nel 1997. “Forte è la tentazione di fare del calcio una metafora della vita, così come quella di farne semplicemente un gioco e goderselo. È tra queste due porte che Peppe Servillo alla voce e Natalio Mangalavite al pianoforte “tirano i loro palloni, finendo a volte senza fiato ma felici”. Con questo biglietto da visita, i due artisti presentano “Fùtbol”, lo spettacolo concerto ispirato alla raccolta “Fùtbol - Storie di calcio” di Osvaldo Soriano. Una lettura intervallata da canzoni che ha come filo conduttore una delle passioni più contagiose per il genere umano, in qualsiasi latitudine si trovi: il calcio, o Fùtbol, come viene chiamato in America Latina, senza la doppia “O” dell’originaria parola anglosassone. Storie di vita, d’amore, di gioie, delusioni, dissapori, lo spirito di squadra, l’assolo del fantasista, gli egoismi, la vittoria e la sconfitta.
Un uomo passa i suoi giorni chiuso in casa, senza mai uscire, isolato dal resto mondo. Pochi i contatti con l’esterno, quasi sempre virtuali, quasi mai sinceri. Bloccato nello spazio della scena, si muove come un animale in gabbia, prigioniero e carceriere allo stesso tempo. È la situazione di stallo dello schema drammaturgico de “Il passo”, in scena il 25 giugno alle 22 al Tedér, testo e regia di Darioush Forooghi, che ne è anche interprete con Barbara Lauletta. C’è chi tenta di aiutare il solitario protagonista, di trascinarlo fuori dalla sua condizione, ma il passo, quello decisivo, può venire solo da dentro. Spinti sempre più verso l’estraniamento e la virtualità, diventiamo isole umane, perpetuamente incastrate nell’affannosa ricerca di un senso. La tristezza, il male del secolo, ci paralizza, ci toglie ogni speranza, ci rende mostri capaci di divorare noi stessi. Durata 60 minuti.
Per chi non vuole lasciarsi sfuggire due spettacoli imperdibili, si replicano alle 19 “Titizè” della Compagnia Finzi Pasca al Politeama e “Misurare il salto delle rane” di Carrozzeria Orfeo al teatro Nuovo alle 20.
La proposta della sezione Cinema, nel Teatro di Corte di Palazzo Reale alle 21, è invece con “Misericordia”, regia di Emma Dante. Durata 100 minuti.
Al Dopofestival, nel Giardino Romantico di Palazzo Reale c’è infine dalle 19 l’appuntamento con il Dj set di Zona di Frontera. A cura di Drop Eventi.
Il Campania Teatro Festival, realizzato con il sostegno concreto della Regione Campania e un contributo annuo del Ministero della Cultura, è organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival diretta da Ruggero Cappuccio e presieduta da Alessandro Barbano.
I biglietti per assistere agli spettacoli costano da 5 a 8 euro, con ingresso gratuito per i diversamente abili con un accompagnatore e I pensionati titolari di assegno sociale. Le modalità della richiesta e della successiva conferma sono consultabili su campaniateatrofestival.it
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