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mercoledì 12 novembre 2025

Amleto Take Away, la Compagnia Berardi Casolari il 17 novembre allo Spazio Diamante di Roma

Dopo i successi raccolti in tutta Italia e all’estero, arriva a Roma, sul palco dello Spazio Diamante – il 17 novembre alle 20,30 - uno degli spettacoli più intensi e premiati della Compagnia Berardi Casolari:

Amleto Take Away, un lavoro che ha segnato un passaggio fondamentale nel percorso poetico e artistico del duo formato da Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, tra i protagonisti più originali della scena teatrale contemporanea. Gianfranco Berardi, per questo spettacolo ha ricevuto il Premio Ubu come miglior attore.

 

Amletotakeawayèunaffrescotragicomicochegiocasuiparadossi,gliossimorielecontraddizioni del nostro tempo che, da sempre, sono fonte d’ispirazione per il nostro teatro ‘contro temporaneo’. Punto di partenza sono, ancora una volta, le parole, diventate simbolo più che significato, etichette più che spiegazioni, in un mondo dove «tutto è rovesciato, capovolto, dove l’etica è una banca, le missioni sono di pace e la guerra è preventiva».

 

Sul palco un attore in crisi e una regista, che, come ogni sera, tenta di spronare il suo compagno ad andareinscena,asuperarelacrisicheloaffliggeerecitareperl'ultimavoltailloro"Amleto”.Inizia così un viaggio che si sviluppa in parallelo, a metà strada tra finzione e realtà, teatro e vita: una contaminazionetral'operashakespearianaeivissutiautobiograficidell'attoreprotagonista.Lospet- tacolo creauna corrispondenzatragicomica, ironicaepoetica al tempo stesso, tralavitadel giovane attore italiano e quella del principe danese. Mentre in scena si rievocano il rapporto di Amleto con i suoi familiari, l’amara scoperta, la crisi e la pazzia, avanzano strettamente connesse le vicissitudini dell’attore italiano: il rapporto con il padre, la scoperta della malattia che lo conduce alla cecità, le difficoltàeildisagiodivivereinun’epocaincuinonsiriconosce,ilrapportoconilmondodellavoro teatrale e la scoperta dell’amore…

 

Una riflessione ironica e amara che nasce dall’osservazione e dall’ascoltodellarealtàcircostante,checiattraeecispaventa.«Tutto èschiacciatofraildoloredellagenteeletemperaturedell’ambiente, fra i barbari del nord e i nomadi del sud. Le generazioni sono schiacciatefralostudiochenonserveeillavorochenonc’è,fragli under 35 e gli over 63, fra avanguardie incomprensibili e tradizioni insopportabili... In questo percorso s’inserisce, un po’ per provocazione, un po’ per gioco meta-teatrale, l’Amleto di Shakespeare.

Amleto, simbolo del dubbio e dell’insicurezza, icona del disagio e dell’inadeguatezza, è risultato, passo dopo passo, il personaggio ideale cui affidare il testimone di questa indagine. Ma l’Amleto di AmletoTakeawayprocedeancheluiallarovescia:èunAmletochepreferiscefallirepiuttostocherinunciare, che non si fa molte domande e decide di tuffarsi, di pancia, nelle cose anche quando sa che non gli porteranno nulla dibuono.Èconsapevolemaperdente,unnumeronovemaconla maglia dell’Inter e di qualche anno fa, portato alla follia dalla velocità, dalla virtualità e dalla pornografia di questa realtà.

Amleto è in seria difficoltà circa il senso delle cose, travolto da una crisi così generalizzata e profonda che mette a repentaglio storie solide e consolidate come il suo rapporto d’amore con Ofelia e il suo rapporto con il teatro.

«To be o FB, questo è il problema! Chiudere gli occhi e tuffarsi dentrosèe accettarsiper quellochesiè,isolandosidacomunity virtuali per guardare da vicino e cercare di capire la realtà in cui si vive? O affannarsi per postare foto in posa tutte belle, senza rughe, seducenti, sorridenti, grazie all’app di photoshop?Dimostrare ad ogni costo di essere felici mettendo dei ‘mi piaci’ sui profili degli amici.

Pubblicaredeitramontiunbelpiattodispaghettioglieffettidella pioggia tropicale, sempre tesi anche al mare con un cocktail farsi un selfie perché il mondo sappia, dove sono, con chi sono, e come sto.Apparire, apparire, apparire, bello, figo, number one e sentirsi finalmente invidiato.“Tobeorfb,thisisthequestion”.

Lo spettacolo sarà in scena nell'ambito di “Officine Teatrabili – Terza Edizione”, progetto realizzato grazie al sostegno del MIC – Bando Accessibilità 2025.

 

La compagnia Berardi Casolari tornerà a Roma il 21 novembre, ospite dello Spazio Rossellini, con lo spettacolo LidOdissea, testoeregiaGianfrancoBerardieGabriellaCasolari, con la collaborazione di César Brie. In scena GianfrancoBerardi,GabriellaCasolari,MassimilianoDiCorato,SilviaZaru

 

 

Lospettacoloèaccessibileancheaunpubblicodipersoneciecheepersonesorde,attraversoaudiodescrizione e sovratitolatura digitale.

 

Trailerhttps://www.youtube.com/watch?v=z8YmLgAehUo

 

Spazio Diamante, Roma – ore 20:30

Via Prenestina, 230/B 00176 Roma RM

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
📩botteghino@spaziodiamante.it

 

 

Ufficio stampa Compagnia Berardi Casolari

Maya Amenduni

+39 392 8157943
mayaamenduni@gmail.com

 

 

Estrattirecensioni

 

Imbocca una strada poetica piuttosto inedita Gianfranco Berardi, che con Amleto take away forgia un rapporto creativo assai stretto con Gabriella Casolari, entrambi drammaturghi… nel suo cristo sparigliato con follia piena di metodo scopriamo un maturo Berardi che da ipovedente pare evochi Montale elogiando la guida degli occhi di lei.RodolfodiGiammarco,laRepubblica.it,3giugno2018

 

Con Amleto take away, come dire un Amleto da asporto, scritto e interpretato da un indiavolato Gianfranco Berardi, assistito, guidato e coccolato dalla sua Gabriella Casolari si ha l'impressione di fare un acrobatico giro sulle montagne russe per cui devi tenerti da ogni parte per non cadere in basso e senti il cuore che t'arriva in gola quando lo vedi entrare in scena tenendosi legato come un Cristo ad un banner rosso…GigiGiacobbe, Sipario,8 giugno 2018

 

Maginifico! Si era scritto di capolavoro per “Io provo a volare. Omaggio a Domenico Modugno” […]. E il prodigioso incanto si è ripetuto, sempre a Fontanellato, con il nuovo spettacolo “Amleto take away”, il protagonista Gianfranco Berardi, per questo spettacolo Premio Ubu come miglior attore, affiancato in scena con quieta discrezione da Gabriella Casolari, il testo un tutt'uno con l'azione,unascritturascenicacheintrecciaconfelice,malinconicaspudoratezza,nelfiltrodeinostri poverigiorniadaltaconcentrazionecomunicativa,lastoriadiAmletoememorie/immaginipersonali, in ritmi travolgenti, di gesti e parole, di una fisicità possente che è anche coreografia con i pochi elementi della scena.ValeriaOttolenghi,GazzettadiParma,29marzo 2019

 

E Berardi è, dell’ultima generazione, tra i pochi attori che portano avanti la tradizione eroica dell’attore-autoredelnuovoteatroitaliano:prendereiclassici,farliapezzi,mangiarliepoirisputarli fuori, più vivi che mai. Tra i riferimenti diretti ci sono naturalmente i giganti: Carmelo Bene e, in particolare, Leo de Berardinis.RodolfoSacchettini,AltreVelocità,27gennaio2019

 

Lui èGianfranco Berardi, un vulcano di energia, fuoco pugliese nelle vene, capace di ruggiti, acrobazie,metamorfosidivocieruoli,comicitàavvincenteemalinconicatenerezza.[…]Vederloin scena è un’esperienza travolgente perché ha la forza di una calamita.Ogni movimento è calibrato, ma offerto con un’estrema leggerezza: al fianco di Berardi c’è la presenza visibile ma discreta della Casolari, una sorta di servo di scena o “custode” che porge gli oggetti, lo dirige, gli suggerisce pause e movimenti. Una figura delicata che fa da contrappunto all’energia muscolare di Berardi.GildaTentorio,FrammentiRivista.it,6dicembre2018

 

Questa nuova opera della Compagnia Berardi-Casolari è una piccola grande perla di teatro. Che passadallaprosaallaparodiadellaquotidianitàesiinsinuanellapoesiachepuòriservarelavita nella sua immagine di bellezza.DiegoCantore,DissolvenzeLab,30novembre2018

 

LospettacoloèsicuramentelapiùmaturafraleultimeproduzionidiGianfrancoBerardi.Armonica la presenza di Gabriella Casolari, compagna di lavoro e di vita, qui nell’umile ma fondamentale ruolo di spalla, quasi servo di scena, che consente a Gianfranco le sue spericolate, pirotecniche esibizioni, incredibili per un artista affetto da cecità – peraltro dichiarata e raccontata nel corso dello spettacolo – ma che lo spettatore neofita è indotto a ritenere una finzione drammaturgica.ClaudioFacchinelli,CorriereSpettacolo.it,2luglio2018

 

Ilteatro diBerardi-Casolariè fisico, oltrecheunirrefrenabileecoinvolgente flussodiparole;èunmovimento testa-parola-cuore che non si ferma, che fa degli oggetti scenici un tutt’uno con il protagonista, divenendo strumenti di viaggio, di racconto, di sosta e riflessione; è un sogno di un mondo possibile da costruire che si interseca con quello reale, quello dell’oggi dominato dall’apparire, dai mezzi di comunicazione, dai social, dai rapporti amorosi che si costruiscono sul virtuale..PaolaAbenavoli,paneacquacultura.net,11giugno 2018

 

IlriuscitissimoAmletotakeawaydellacompagniaBerardi-Casolari,chevede,comespessosuccede, Gianfranco Berardi solo in scena a evocare con larga dose d’ironia le contraddizioni del nostro tempo,affettodavelocitàetuttoprotesoinsuperficie.CoadiuvatodallacoautriceGabriellaCasolari, anche lei presenza in scena…Tra momenti di evidente e autoironica comicità e altri di più incisiva disamina dei nostri giorni, lo spettacolo corre verso la fine con un ritmo leggero e indovinato, sotto al quale si annida più di una domanda capitale…LeonardoMello,Nonsolocinema.com,13giugno2018

 

L’Amleto di Casolari/Berardi ribalta tutti i diktat del nostro tempo, in un gioco semiserio al capovolgimento continuo.GabriellaCasolarièunapresenzaquasiieratica, conlasualiturgiadimovimentiminimi,modulati nell’ombra,[…]eBerardièunamacchinadaguerradell’orazione,conilsuofisicoscattante,inervi tesi e una voce che mastica parole ad alta intensità, e poi le fa a pezzi, le ingoia, le risputa fuori, in un rituale di condivisione con il pubblico. Lasciando andare cuore e polmoni, senza sicura.ValentinaDeSimone,Cheteatrochefa,13giugno2018

 

Unascritturascenicadrammaturgicarara,perflutti,equellaconsistenzachenonsiafferramaidel tutto che hanno solo alcuni attori e attrici.LorenzoDonati,8aprile2018

 

Berardisulpalcoèunrocker,èbenedettoemaledettoinsieme,èIggyPopeDinoCampana,èMichael Jackson e Bukowsky, è Michael Jordan e Baudelaire, è Jim Morrison e Basquiat. Potremmo osare scomodando anche Carmelo Bene [...]. Se Berardi in questo nuovo lavoro è il front man, la Casolari è, più che il servo di scena che movimentalucieoggetti,ilregistakantorianocheazionaidispositivi,dàlepause,direzionasguardi eparentesi,suggerisceconpiccolitocchi.Ilduocollima,ilduettofunziona,amalgamatodaglianni, ben impastato. Nelle loro parole c'è una densa ferocia tenera e una candida delicatezza crudele…TommasoChimenti,Recensito.net,6aprile2018.



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