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domenica 7 dicembre 2025

Vietri sul Mare, nuovo appuntamento della rete Ecodigital dedicato alla valorizzazione della cucina italiana e locale


Vietri sul Mare si prepara ad accogliere un importante evento dedicato alla valorizzazione della cucina italiana, dell’artigianato locale e della biodiversità, nell’ambito del progetto verso il riconoscimento UNESCO della cucina italiana. L’appuntamento è fissato per l’8 dicembre al ristorante “Dal Pescatore” in Via Cristoforo Colombo 50, con inizio alle ore 17:00.

All’incontro parteciperanno amministratori pubblici, esperti di enogastronomia, artigiani, rappresentanti di associazioni territoriali e operatori della comunicazione digitale. Saranno presenti, tra gli altri, Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde e promotore della rete Ecodigital, Giovanni De Simone, sindaco di Vietri sul Mare, Luciano Pignataro, giornalista e critico enogastronomico, e Vittorio Mendozzi, consigliere delegato al turismo.

La sessione prevederà interventi focalizzati sulla promozione delle eccellenze del territorio e sul dialogo tra i settori della gastronomia, del turismo e dell’artigianato. Interverranno figure chiave come Giuseppe Zaccaria, presidente dell’Associazione Ristoratori di Vietri sul Mare, Lucio Ronca, artista e presidente regionale della CNA, Cosmo di Mauro, presidente della Pro Loco, e alcuni fondatori di progetti digitali dedicati al food e al turismo quali Iolanda Busillo di Lemonline, Gaetano Cataldo di Identità Mediterranea, Fabio Amato de La Cucina di Fabiuccio e Roberta Di Giovanni di Travel Scratchpad.

L’incontro sarà moderato da Christian Cutino, coordinatore della rete Ecodigital Campania.

Uno dei momenti più significativi sarà la presentazione di un’opera in ceramica artistica realizzata dal maestro Lucio Ronca, che celebra l’ottavo anniversario del riconoscimento UNESCO dell’Arte del pizzaiuolo napoletano come patrimonio culturale immateriale, ottenuto il 7 dicembre 2017. Quest’opera simboleggia l’unione tra tradizione, creatività e identità mediterranea, sottolineando il ruolo di Vietri sul Mare come crocevia tra artigianato ceramico e cucina di qualità.

L’evento rappresenta un’opportunità per rafforzare la consapevolezza e il valore della cucina italiana nel suo insieme, sostenendo il percorso verso il riconoscimento UNESCO e promuovendo il legame tra cultura materiale, maestria artigianale e promozione del territorio.

sabato 6 dicembre 2025

Trianon Viviani, “sold out” per la nuova “Stanza della Memoria”



“Tutto esaurito” per le visite guidate al nuovo spazio innovativo di fruizione del patrimonio musicale in occasione della prima edizione di Cultura Campania

Tutto esaurito” al Trianon Viviani per le visite guidate alla nuova Stanza della Memoria e alla Stanza delle Meraviglie, gli spazî innovativi dell’Ecosistema Digitale per la Cultura, la piattaforma regionale per la valorizzazione digitale e la fruizione accessibile e aperta a tutti del patrimonio campano.

L’iniziativa rientra nella prima edizione di Cultura Campania, la manifestazione che, domenica 7 dicembre, presenta al pubblico questa piattaforma promossa dalla Regione Campania e attuata da Scabec. Vi partecipano i luoghi della cultura della cosiddetta “via dei Musei”, che insistono cioè intorno a via Duomo: i musei Filangieridel Tesoro di San GennaroMadre e dell’Archivio storico del Banco di Napoli (il Cartastorie), il complesso monumentale e la biblioteca dei Girolamini, il Pio monte della Misericordia, il Duomo di Napoli e, per l’appunto, il Trianon Viviani.

La Stanza della Memoria è il nuovo spazio pubblico di fruizione completa del patrimonio della canzone napoletana e delle culture musicali della Campania, archiviato sul portale SoNaContesto Musica dell’ecosistema digitale ArCCa.

Nata da un’idea di Marisa Laurito e curato da Pasquale Scialò, coordinatore scientifico del portale SoNa, questa Stanza consente un’immersione diretta nella molteplicità delle culture musicali della Campania, una terra che da sempre “sona” su diversi registri e timbri, alternando matrici folkloristiche legate a tradizioni orali alla canzone napoletana classica, spaziando dal jazz a forme di rock e pop, fino ai paesaggi sonori dei luoghi.

Tra pannelli e ologrammi, monitor interattivi e postazioni di consultazione, la Stanza della Memoria offre diversi contenuti digitalizzati dall’age d’or dell’Ottocento ai giorni nostri, con registrazioni audio, spartiti a stampa, manoscritti autografi, locandine, manifesti, programmi di sala, fotografie, caricature, filmati e video.

La Stanza della Memoria si affianca così alla Stanza delle Meraviglie – l’innovativo spazio immersivo dell’Ecd ideato da Marisa Laurito e progettato da Bruno Garofalo –, che, in un percorso della durata di trenta minuti, consente di attraversare virtualmente una Napoli d’altri tempi, tra suoni, colori e immagini in movimento, per respirarne le atmosfere e per lasciarsi trasportare dalle melodie che hanno costruito un’identità musicale partenopea dal tardo Ottocento fino al 1940.

L’Ecosistema Digitale per la Cultura è finanziato attraverso le risorse della programmazione europea, consente la catalogazione, l’inventariazione, l’archiviazione e la diffusione di beni e risorse culturali digitali appartenenti a numerosi àmbiti, fra cui luoghi della cultura, beni storico-artistici e archeologici, documenti d’archivio e risorse bibliografiche, registrazioni musicali, collezioni d’arte contemporanea me schede cinematografiche.

Il Trianon Viviani si avvale del sostegno della Regione Campania, la Città metropolitana di Napoli e il Ministero della Cultura, con il patrocinio di Rai Campania.

FRANCESCO ARENA, inaugurazione sabato, 13 dicembre

Sabato 13 dicembre presso lo Studio Trisorio in via Carlo Poerio 116, alle ore 11, sarà inaugurata una personale di Francesco Arena.
 
La mostra è concepita come un paesaggio in cui sono esposte opere in bronzo e in pietra realizzate nell’ultimo anno.
Si tratta di lavori nati in momenti diversi ma accomunati da una medesima ricerca che attraversa la materia, la forma e la parola scritta. Le sculture si confrontano con le strutture fondative del pensiero dell’uomo: la ricerca del divino, l’ineluttabilità del tempo, il sogno, la creazione.
 
Il titolo della mostra, Il primo giorno della creazione, è la citazione di una frase riportata sulla copertina di una delle prime edizioni de L’Isola di Arturo di Elsa Morante. Questo libro diventa parte di una delle opere esposte, L’alba, installata sulla parete di fondo della galleria come un sole di pietra che sorge dall’orizzonte e illumina le altre opere: tre sculture in bronzo che assumono la forma di oggetti immediatamente riconoscibili — una clava, un escremento, uno sgabello — poggiati sul pavimento, come oggetti creati e infine abbandonati da un uomo.
 
L’opera The Club (la clava), è un oggetto composto da due metà, è potenzialmente un’arma o qualcosa che richiede venerazione perché nasconde al suo interno la parola GOD. In essa si mescolano gioco, invenzione, violenza, fede, idolatria.
 
The Dream ha la forma che richiama quella di un escremento umano avvolto su sé stesso e reca incisa la frase «We are such stuff / As dreams are made on, and our little life / Is rounded with a sleep» («Noi siamo della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni / e la nostra piccola vita è avvolta da un sonno»), pronunciata da Prospero ne La Tempesta di Shakespeare. È qualcosa di presente e immediatamente riconoscibile e – proprio come i sogni – appartiene a tutti.
 
Une âme è il calco in bronzo di un piccolo sgabello in legno realizzato dal padre di Arena e che ha accompagnato l'artista fin da quando era ragazzo. Come tutti gli oggetti ha una sua memoria e conserva le tracce di quello che è stato, degli stati d’animo di chi lo ha maneggiato, del desiderio di chi lo ha voluto o del rifiuto di chi lo ha abbandonato.
 
Nella sede di via Carlo Poerio 110, sarà inoltre esposta l’opera L’altalena, presentata ad Art Basel Parcours 2025.



Biografia
Francesco Arena è nato a Torre Santa Susanna, Brindisi, nel 1978, vive e lavora a Cassano delle Murge, Bari. I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre personali e collettive: Fondazione Nicola del Roscio, Roma, 2023; Casa di Goethe, Roma, 2022; Palazzo d’Avalos, Procida, 2022; Palazzo Borromeo, Milano, 2022; MAXXI L’Aquila, 2022; Walker Art Center, Minneapolis, 2021; Museo Madre, Napoli, 2021; Kyiv History Museum, Kiev, 2021; Metropolitan Museum of Manila, 2020; Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, Lugano, 2020; Kunstmuseum St. Gallen, Svizzera, 2018; PYFF, Ping Yao, Shanxi, Cina, 2018; Unlimited, Art Basel, 2017; Frac Champagne-Ardenne, Reims, 2012; Museion, Bolzano, 2012; Statement Art Basel, 2010. Nel 2013 ha partecipato al progetto espositivo Vice Versa per il padiglione italiano della 55ª Biennale di Venezia. Nel 2014 la sua opera Posatoi è entrata a far parte della collezione d’arte italiana di Nancy Olnick e Giorgio Spanu, Garrison, New York. Nel 2019 è tra i vincitori della quinta edizione dell’Italian Council promosso dal Ministero dei Beni Culturali. Nel 2022 l’artista ha preso parte alla terza edizione della Biennale di Bangkok con l’opera Daily Stone. Nel 2024 ha vinto il prestigioso Premio Pino Pascali con il progetto 30 altalene. Nel 2025 l’opera Letto per i giorni e per le notti è entrata a far parte della collezione di Palazzo D’Avalos, Procida. Nello stesso anno l’artista ha partecipato a Parcours, Art Basel, con l’installazione What is between the beginning and the end, composta da tre altalene collocate nello spazio pubblico di Clarastrasse. I lavori di Francesco Arena sono nelle collezioni dei più prestigiosi musei nazionali e internazionali: Walker Art Center, Minneapolis; Philadelphia Art Museum, Philadelphia; Magazzino Italian Art, Cold Spring (NY); Castello di Rivoli; GAM, Torino; Museo MAXXI, Roma; Museion, Bolzano; Museo Madre, Napoli; Museo di Capodimonte, Napoli. Nel 2019 è stato pubblicato da Skira il catalogo monografico Francesco Arena, 5468 giorni che raccoglie una selezione di circa 60 opere realizzate dal 2004 al 2019. Collabora con lo Studio Trisorio dal 2017.

Iniziativa La Guerra di Tutti, premio Lino Romano il 12 dicembre al Teatro dei Piccoli di Fuorigrotta, Napoli, alla Mostra d’Oltremare

Venerdì 12 Dicembre 2025, torna al Teatro dei Piccoli di Napoli “La guerra di tutti – Premio Lino Romano”, giunto ormai alla sua VIII edizione. Alle ore 21 si alzerà il sipario sul palco della sala di Fuorigrotta (via Usodimare, Mostra d’Oltremare – ingresso lato zoo –
oppure via Terracina 197), per un evento che unisce arte, cultura e momenti di riflessioni su tematiche sociali, ricordando il giovane operaio ucciso nel 2012 dai killer della camorra.
La manifestazione, organizzata in collaborazione con la Prysmian di Arcofelice e la Randstad, e diretta da Francesco Amato, è nata nel 2013 per onorare la memoria di Lino Romano e di tutte le vittime uccise per mano della criminalità, seppur del tutto estranee a quelle dinamiche.
In particolare, Lino Romano perse la vita la sera del 15 ottobre 2012 a Marianella, sotto casa della fidanzata. I killer degli Scissionisti di Scampia aspettavano che dal portone di quell’edificio uscisse Domenico Gargiulo, che aveva abbandonato quel gruppo criminale per affiliarsi al clan rivale, i Girati della Vanella Grassi. E per questo avevano deciso di farlo fuori. Perciò, quando Lino si richiuse il portone alle spalle e si diresse verso l’auto parcheggiata dell’altro lato della strada, per alcune circostanze infauste – la pioggia battente, l’ansia per un sms che non arrivava, l’impulsività di uno dei killer appostati – il gruppo di fuoco pensò che fosse lui l’obiettivo dell’agguato, scaricandogli addosso quattordici colpi non appena lo vide montare a bordo della sua Clio.
La morte del giovane operaio della Prysmian – Lino Romano aveva solo trent’anni – lasciò sgomenti parenti, amici e colleghi di lavoro, tanto che un anno dopo si diede vita a un premio per ricordarlo, e per onorare tutte le vittime innocenti della criminalità, a cui fu dato il titolo “La guerra di tutti”, mutuandolo da un racconto di Gennaro Morra, che narra gli ultimi momenti di vita del ragazzo e che ha ispirato anche un cortometraggio disponibile su Youtube all’indirizzo https://youtu.be/NscXMaBrfms?si=kKr3muUDzj2JBfUC.
L’iniziativa si è ripetuta ogni anno fino al 2019, poi l’arrivo della pandemia gli ha imposto uno stop che si è prolungato ulteriormente per altre ragioni. Ma il ricordo di Lino Romano non si è mai affievolito e la volontà di celebrarne la giovane vita è rimasta intatta.
Perciò quest’anno l’evento torna a svolgersi, e anche stavolta l'ingresso sarà gratuito ed è possibile scaricare l’invito scansionando il QR dell’immagine allegata. Come di consueto, alla serata saranno presenti diversi artisti della scena napoletana e italiana, che allieteranno il pubblico con musica, monologhi comici e numeri di vario genere. E, tra un’esibizione e l’altra, non mancheranno momenti di riflessione e ricordi.


Martedì 9 dicembre 2025 a Scotto Jonno nella Galleria Principe di Napoli un incontro-lezione sulla letteratura di intrattenimento con attenzione a Emilio Salgari

Continuano le attività culturali promosse dalla casa editrice Homo Scrivens diretta da Aldo Putignano. Prossimo imperdibile appuntamento martedì 9 dicembre 2025 alle ore 17,30 a Scotto Jonno nella Galleria Principe di Napoli. L’evento sarà un incontro-lezione sulla letteratura di intrattenimento con particolare attenzione a Emilio Salgari, di cui sarà presentata l’ultima uscita Negli abissi dell’oceano - I racconti di Fantascienza

curata da Carmine Treanni, con la prefazione di Claudio Gallo, biografo di Salgari.

Il discorso si allargherà a tutta la collana Edgar, coinvolgendo Raffaela Iodice (traduttrice di Mitsi), Serena Venditto (curatrice di Mitsi e di Mercy Merrick) e Giancarlo Vitagliano (che si è occupato della rivista Edgar, da cui è nata la collana sui grandi classici dell’intrattenimento: libri introvabili, grandi narrazioni, personaggi leggendari, e un ampio apparato che ne ricostruisce la storia editoriale).

Mercato Meraviglia, torna per la XVI edizione la fiera del design indipendente che lega Napoli e il Messico il 12, 13 e 14 dicembre


Dal 12 al 14 dicembre torna Mercato Meraviglia, la fiera del design indipendente che promuove l’artigianato contemporaneo, nuovamente negli spazi de La Santissima - Community Hub, che coproduce la sedicesima edizione. 

La manifestazione è ideata e organizzata da Archintorno, associazione che sviluppa progetti legati alla cultura dell'autocostruzione, del riuso e della valorizzazione del patrimonio storico e artistico attraverso attività culturali, e da Le Scalze, il coordinamento di associazioni che dal 2010 si occupa della gestione e valorizzazione della chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo. Per il secondo anno consecutivo Mercato Meraviglia animerà gli spazi de La Santissima Community Hub, laboratorio di creatività, condivisione e innovazione risultato di un’importante operazione di rigenerazione urbana temporanea, che quest’anno coproduce la nuova edizione dell’evento. I luoghi dell’ex Ospedale Militare faranno da cornice a tutti gli eventi, dalle ore 10.30 alle ore 22.00 (ingresso gratuito). La manifestazione si avvale quest’anno del patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e del DIARC - Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, e della collaborazione con Open House Napoli. 

 

Saranno 82 gli stand di creativi che, da tutta l’Italia, arrivano quest’anno a La Santissima per presentare i loro progetti. Con un’attenzione al sociale: è il caso di NisidArte - Officine Creative, che espone i lavori prodotti dai ragazzi del penitenziario minorile napoletano, e del progetto Aloka, con cui gli spazi del Mercato Meraviglia saranno addobbati con le tipiche lanterne artigianali della festa buddhista Vesak, realizzate da alcuni esponenti della comunità singalese di Napoli. 

 

Mercato Meraviglia è più di una fiera, e si distingue dalle altre manifestazioni di questo tipo per il suo particolare approccio all’esperienza urbana e culturale. Non solo artigianato e design, dunque: accanto agli stand, la sedicesima edizione offrirà un programma di mostre, come quelle dell’artista Pierfrancesco Solimene, la mostra collettiva Restorationa cura di Jose Carlos Bellantuono con gli artisti di PalomArt Factory, oltre a Progettare / Fare. Dialogo tra design e artigianato, progetto espositivo nato con la collaborazione del DIARC e ABANA; open studio; performance con la presenza del collettivo Funa; musica dal vivo; presentazioni di libri a cura della casa editrice napoletana Cratèra, specializzata in architettura, design e fotografia; workshop e laboratori teatrali, che spaziano fra teatro, decorazioni, mise en place e fotografia; visite guidate agli spazi de La Santissima, oltre a tour tra la Pedamentina e Spaccanapoli. Come in ogni edizione, il programma propone un ricco calendario di attività ed eventi che intrecciano artigianato e arte. Quest’anno le iniziative sono ideate, organizzate e presentate al pubblico dalle realtà che animano la Community de La Santissima, con l’obiettivo di amplificare e diffondere il messaggio condiviso con Mercato Meraviglia: promuovere l’arte in tutte le sue forme. (per prenotazioni e iscrizioni ai workshop e alle visite: https://forms.gle/w7dZtC6RUPyccqpw7). Non mancherà lo Spazio Kids, realizzato insieme a Bibi - Libreria dei Ragazzi, con un programma pensato per i bambini che vedrà coinvolti l’Associazione Archipicchia! Architettura per Bambini, gli studenti del Co.De guidati dalla prof.ssa Marina Block, l’Associazione Brickanti - Mattoncini al Sud, Giovanni Colanieri, il collettivo di danza verticale FUNA e Mario Eleno. (prenotazioni obbligatorie tramite il link: https://forms.gle/REVyk5Wwr7zd9aJLA).

 

Mercato Meraviglia nasce nel 2012 ad Oaxaca, in Messico, dall’esperienza di cinque giovani donne designer di diversa provenienza. Lo scopo: offrire una vetrina indipendente alle nuove espressioni di autoproduzione e ai talenti emergenti dell’artigianato e del design, proponendo prodotti non industriali, pezzi unici e di alta qualità. Nello stesso anno l’evento si trasferisce a Napoli, mantenendo però l’atmosfera dei tradizionali mercati messicani, dove differenti forme di espressione artistica convivono e si alimentano, in un’esperienza unica per i partecipanti e per il pubblico di tutte le età. Il successo è tale che, negli anni, Mercato Meraviglia raggiunge un rilievo nazionale, realizzando così nel Centro Storico di Napoli un laboratorio etico di rigenerazione urbana, artistica e culturale.

venerdì 5 dicembre 2025

GOL, Troisi dopo servizio Quarta Repubblica



Il segretario del Movimento Libero e Autonomo replica al servizio di Quarta Repubblica: “Raccolta una visione parziale, sebbene necessaria. Centinaia di enti hanno lavorato tra ritardi, controlli diseguali e pagamenti attesi per anni. Ora cambio di passo necessario: trasparenza e digitalizzazione sono l’unica strada”.


«Il servizio andato in onda su Quarta Repubblica restituisce una visione parziale e minoritaria della formazione in Campania, dove centinaia di enti, con enormi sacrifici, hanno lavorato e continuano a lavorare gettando il cuore oltre l’ostacolo e senza scendere a compromessi». Così il segretario del Movimento Libero e Autonomo delle Scuole di Formazione Autofinanziate, Nicola Troisi, commenta il servizio trasmesso dalla trasmissione condotta da Nicola Porro, in cui si racconta di come alcune agenzie formative abbiano contribuito – anche economicamente – alla realizzazione di un evento che di fatto ha promosso la candidatura alle ultime elezioni Regionali dell’ex coordinatrice di segreteria dell’assessorato alla Formazione, Antonella Ciaramella, in quota Pd.

«Dal servizio sembrerebbe emergere un certo “obbligo di gratitudine” nei confronti della coordinatrice, con ruoli di responsabilità legati anche alla gestione dei fondi PNRR del programma GOL. È però necessario restituire un quadro più ampio: gran parte degli enti formativi hanno atteso anche tre anni per un pagamento, anche dovuto, ritardo che ha messo a rischio intere realtà costrette a fronteggiare disavanzi e anticipazioni di somme tutt’altro che irrilevanti», prosegue Troisi.

Aggiunge poi: «L’attenzione dei media è indispensabile e la chiediamo a gran voce. perché lo sguardo esterno della giornalista ha mostrato con chiarezza quanto certe dinamiche siano deprecabili. Sentire dipendenti di scuole che sembrano voler dire che un funzionario pubblico vada aiutato “perché ci ha aiutato” è qualcosa che, osservata dall’esterno, risulta inaccettabile. Sin dal mio primo giorno alla guida di questo sindacato datoriale ogni atto e ogni riflessione sono stati formalizzati, e ogni richiesta d’incontro ha seguito iter burocratici ufficiali e tracciati. Parliamo da anni della necessità di una casa di vetro per la formazione, ma non siamo riusciti a costruirla, e il risultato è che episodi come questo finiscono per danneggiare ancora una volta la già fragile immagine dell’intero comparto».

«Vogliamo che le telecamere restino accese», continua Troisi. «Da mesi denunciamo nelle sedi competenti ciò che non funziona nel programma GOL, finanziato dal PNRR per favorire l’occupabilità dei campani: dagli enti nati con GOL e che probabilmente moriranno con GOL, alla tipologia dei corsi più diffusi, fino al fatto che l’assessore Filippelli abbia sistematicamente evitato di rispondere alle interrogazioni in Consiglio Regionale, arrivando a fine mandato senza fornire i dovuti chiarimenti. Chiediamo che si verifichi chi è stato sottoposto ai controlli e chi no, chi ha visto liquidati in tempi brevissimi 200 corsi e chi, dopo mesi, non è arrivato a 50. E ribadiamo che il comparto non è composto da trenta enti, ma da oltre trecento, la maggior parte dei quali ha subìto le logiche regionali senza alcun vantaggio».

«In ultimo – conclude Troisi – rivolgo un appello alla politica, al neogovernatore Roberto Fico, e alle istituzioni, incluso il direttore generale Paolo Gargiulo: il primo passo è la discontinuità. Occorre chiudere con il passato e puntare su trasparenza e digitalizzazione. Alla chiusura del programma GOL un intero settore rischia una crisi senza precedenti e non possiamo assistere passivamente. Insieme, scuole e Governo regionale possono scrivere una nuova pagina, senza ombre né opacità».

Edenlandia, non solo giostre a Natale 2025 nel parco giochi di Fuorigrotta che diventa la casa del gioco da tavolo a Napoli

Non solo giostre: nel Natale di Edenlandia, l’iconico parco giochi di Napoli, ci sarà spazio anche per il gioco da tavolo. Il tutto è reso possibile dalla sinergia con Giochi Uniti, la casa editrice partenopea famosa nel mondo degli appassionati per titoli come Catan, Carcassone e Botanicus, recentemente premiato Gioco dell’Anno durante il Lucca Comics & Games. 

All’interno del Palaeden, che per tutto il periodo natalizio ospiterà il ricco calendario di eventi speciali del parco, Giochi Uniti aprirà un temporary store dal 6 al 20 dicembre (attivo durante gli orari di apertura della struttura) con tanto di ludoteca e demo tutti i giorni, con i titoli più famosi del catalogo e qualche novità scelta dallo staff che ben si presta alle reunion natalizie con parenti ed amici, grazie al prezioso contributo dei dimostratori dell’associazione Ludhub. Inoltre, in calendario una serie di eventi speciali per gli amanti dei giochi previsti nei giorni di sabato 13 e sabato 20 dicembre

Si tratta di un modo, spiegano dalla Giochi Uniti, per avvicinare i napoletani a un intrattenimento diverso e fare sì che quello stesso tavolo dove “per anni ha regnato incontrastata la tombola” sappia ora rinnovarsi con giochi pensati per “unire le generazioni”.

“Ringraziando Edenlandia per la sensibilità dimostrata, non vediamo l’ora di cogliere questa occasione per poter proseguire nella nostra personalissima campagna di sensibilizzazione verso le connessioni autentiche”, spiega il direttore operativo di Giochi Uniti Stefano De Carolis.

“Sappiamo – continua De Carolis – che Natale è un’occasione da sfruttare in tal senso: lo stesso tavolo, la convivialità, gli affetti e il tepore di casa sono ingredienti perfetti per riscoprire la bellezza dello stare insieme guardandosi negli occhi e ridendo di gusto nella stessa stanza. Il gioco da tavolo moderno in tal senso è l’ingrediente perfetto: dinamiche semplici da apprendere, regole uguali per tutti, capacità di divertire in ugual modo diverse generazioni. Speriamo così di poter dimostrare che a Napoli esiste modo di incontrarsi anche a un tavolo per recuperare terreno su quella socialità che l’era digitale ci fa perdere un po’, questo è il nostro personalissimo miracolo di Natale”. 

“Vale anche il contrario, eh”, conclude scherzando De Carolis. “I giochi da tavolo sono un ottimo modo anche quando invece le tavolate di famiglia sono lunghe e interminabili: non è meglio giocarci su a quel punto?”.

A Grottaminarda (Avellino) un mese di eventi, cultura e musica con NatAmore

Magia, musica e tradizione: ecco il 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐫𝐚𝐦𝐦𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐨 di 𝐍𝐚𝐭𝐀𝐦𝐨𝐫𝐞, l’evento che 𝐝𝐚𝐥 𝟔 𝐚𝐥 𝟑𝟎 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 porterà a 𝐆𝐫𝐨𝐭𝐭𝐚𝐦𝐢𝐧𝐚𝐫𝐝𝐚 (Avellino) concerti, spettacoli, laboratori creativi e incontri culturali. Il cartellone, promosso dal Comune di Grottaminarda con la direzione artistica di Roberto D’Agnese per Omast Eventi, unisce il periodo più atteso dell’anno ai valori della fratellanza, della solidarietà e dell’amore.

NatAmore si aprirà con il Villaggio Popolare – Aspettando la Fiera dell’Immacolata: il 6 dicembre alle ore 20 con l’attesa “Parata della Gioia”, uno spettacolo itinerante con dinosauri, robot giganti e Street Band, accompagnato da una rassegna di band lungo il Corso con Mario Biscia e Barabba Blues. Per tutta la serata saranno attivi gli stand enogastronomici lungo il Corso, mentre alle 23 è previsto un concerto revival anni ’80-’90 in Piazza XVI Marzo. Il 7 dicembre alle ore 18 è in programma un incontro culturale dedicato al tema “Gaming, storia e tendenze”, a cura di JobFormazione. L’8 dicembre, dalle 10 alle 12.30, la street band “La Banda dei Babbo Natale” animerà le strade insieme a zampogne e ciaramelle itineranti, mentre alle 16.30 si terrà il concerto del Malammeste nel Villaggio Popolare della Fiera dell’Immacolata.

I festeggiamenti proseguiranno con il tema “Gusto e Falò – I Fuochi di Santa Lucia”. Il 13 dicembre, dalle ore 21, La Rosamarina, Ballo Intreccio, Scuola di Tarantella Montemaranese e numerosi stand enogastronomici animeranno il centro storico insieme ai falò di Santa Lucia. Il giorno seguente, 14 dicembre, alle 17 si terrà l’incontro culturale “La Tradizione Popolare e la Generazione Z”, seguito alle 18 dal concerto del tenore Gerardo dell’Affetto e della pianista Cristea Nechita presso il Santuario della Madonna di Carpignano.

Spazio poi alla Musica del Natale: il 20 dicembre alle 16.30 sarà consegnato il Premio Pasquale Stiso e alle 20 si terrà il concerto del Coro Polifonico di Grottaminarda nella Chiesa di Santa Maria Maggiore. Il 21 dicembre alle 17 si svolgerà l’incontro culturale “San Michele e la Tradizione Popolare”; alle 18 la rassegna “I Grandi Concerti” ospiterà in Piazza Erasmo Petringa, direttore dell’orchestra di Sanremo 2008, mentre alle 21.30 tornano zampogne e ciaramelle itineranti e la musica popolare dell’Odissea Popolare, con stand enogastronomici lungo il Corso principale.

La sezione del programma “Prepariamo il Natale” prevede numerose attività creative presso l’Auditorium: il 19 dicembre alle 18 si terrà il laboratorio “Mani in pasta”, mentre il 21 dicembre, alla stessa ora, laboratorio “Costruiamo il Natale”. Il 22 dicembre, sempre alle 18, tombolata di solidarietà a cura di BMore Eccellenze per il Sociale e Image to Help. Il 27 dicembre, alle 20, in programma uno spettacolo musicale per bambini con La Banda dei Cartoon.

Gran finale il 30 dicembre con un nuovo appuntamento della rassegna “I Grandi Concerti”: sul palco Eugenio Bennato e Pietra Montecorvino (special guest) per lo spettacolo “Qualcuno sulla terra” presso la Chiesa di Santa Maria Maggiore.

 

Durante tutto il periodo natalizio si terrà inoltre il concorso “Ridiamo memoria alla nostra memoria”, dedicato ai racconti di Natale dei nonni ai nipoti (per info si può scrivere alla pagina Facebook NatAmore.

NatAmore non è dunque soltanto un cartellone di eventi, ma un percorso condiviso in cui la comunità ritrova sé stessa, tra musica, cultura, solidarietà e partecipazione. Grottaminarda si prepara così a vivere un Natale ricco di emozioni e di legami, con la volontà di valorizzare il territorio e di accogliere cittadini e visitatori in un clima di festa e condivisione, perché il Natale è soprattutto amore.

Presentazione "Quando finirà tutto questo?" l'11 dicembre

In occasione della pubblicazione della raccolta dei testi di Sławomir Mrożek Quando finirà tutto questo? Trilogia grottesca (Lamantica Edizioni, 2025), giovedi 11 dicembre 2025 alle ore 18.00 presso l’Istituto Polacco di Roma si svolgerà la serata dedicata al grande maestro della drammaturgia polacca, Sławomir Mrożek, organizzata dall’Istituto Polacco di Roma in collaborazione con PAV che si articola in due momenti: la presentazione del volume con la partecipazione dei curatori Lorenzo Gafforini e Lorenzo Pompeo e del figlio del traduttore, Giulio Pampilione e una prova letta di uno dei testi pubblicati nel volume, Il Macello, a cura della regista polacca Kamila Straszyńska. Il progetto continuerà il prossimo anno con una presetazione, sempre in forma di prova letta e diretto da Kamila Straszyńska, un altro dramma che fa parte del libro, ovvero A piedi (data da stabilire).

Nel lontano 1995, Lucio Gambacorta, nella Nota biografica all’edizione Einaudi del Teatro di Sławomir Mrożek scriveva: «Non si può dire che il Mrożek drammaturgo sia sconosciuto in Italia: nel nostro paese, infatti, quasi tutte le pièces sono state tradotte e messe in scena almeno una volta, da grandi o piccole compagnie». A trent’anni di distanza si potrebbe affermare esattamente il contrario: oggi non si può dire che Mrożek drammaturgo sia conosciuto dalle nostre parti. Da tempo le sue pièces vengono rappresentate sempre più sporadicamente (ed è così anche in Polonia). […] Già solo per questo motivo è utile riproporre oggi questi testi che Giovanni Pampiglione aveva tradotto e proposto nel 1987 in Teatro polacco del ’900 (ovvero Il macello e Giorno d’estate) e, nel 1997, sulla rivista “Sipario” (n. 583 – dove era uscita la sua versione di A piedi).

Ne Il macello Sławomir Mrożek affronta uno dei suoi temi ricorrenti: il conflitto irrisolvibile tra l’arte e la vita. La necessità di speculazione intellettuale attraverso l’espressione artistica sembra impossibile da conciliare con dei bassi stimoli del corpo che vuole vivere e tramandare la vita a tutti costi. Ma è veramente così? Mrożek crea una visione assurda, anti-utopistica in cui arte sublime della musica classica si mescola con delle grida disperate degli animali al macello. Ed è proprio attraverso quel forte contrasto che riesce a raccontare bene non solo il profondo senso di fare arte, ma descrive spietatamente la vera condizione umana. Il testo scritto nel 1970 stupisce con la sua attualità - le visioni crudeli che facevano parte di un immaginario grottesco da mettere in scena in quanto assurdità, sono diventati la parte della nostra realtà quotidiana. Insieme ad un gruppo dei giovani attori italiani, appartenenti alla generazione ormai immersa in un mondo in cui bisogna ridefinire tutto - Kamila Straszyńska, la regista polacca che lavora a Roma, guiderà il pubblico in un viaggio tra le dimensioni visuali e sonore di questo capolavoro della drammaturgia di novecento.

Sławomir Mrożek è nato il 29 giugno 1930 nel villaggio di Borzęcin nel distretto di Brzesko. Drammaturgo, prosatore e vignettista, è uno dei più importanti scrittori polacchi del XX secolo, tanto da essere considerato l’erede di Gombrowicz e Witkiewicz. [...] Nel 1957 pubblica L’elefante, raccolta di racconti satirici che diventa un libro emblematico per il “disgelo” polacco, tanto da essere tradotto fin da subito in diverse lingue. Negli anni successivi si dedica al teatro e scrive atti unici come In alto mare, Strip-tease, La polizia e la farsa in due atti Il tacchino, ottenendo un successo internazionale. In dissidio con il regime comunista, nel 1963 lascia la Polonia e si stabilisce in Italia, a Chiavari, dove l’anno successivo pubblica Tango, da molti considerato il suo capolavoro. Nel ’68 si trasferisce a Parigi, dove ottiene la cittadinanza francese a seguito della sua protesta per l’intervento delle forze del Patto di Varsavia in Cecoslovacchia. [...] Continua a scrivere per il teatro numerose opere rappresentate in tutto il mondo come Il macello, Emigranti, A piedi e Il ritratto. Nel 1989 si trasferisce in Messico dopo aver sposato una cittadina messicana e nel giugno del 1990 a Varsavia viene organizzato un Festival Internazionale a lui dedicato. Tornerà in Polonia solo nel 1996. [...] Trascorre la vecchiaia a Nizza dove muore il 15 agosto del 2013.


IPIC, presentazione nuovi iscritti e catalogo del patrimonio immateriale della Campania

Il 15 dicembre si terrà la presentazione dei nuovi elementi iscritti dell’Inventario del Patrimonio Immateriale della Campania, insieme alla terza edizione del catalogo IPIC: un volume che raccoglie 170 elementi rappresentativi delle tradizioni e dei saperi della regione

 


Il patrimonio culturale immateriale della Campania si arricchisce di 46 nuovi elementi, confermando la vitalità, la profondità culturale e la capacità delle comunità locali di custodire e rinnovare le proprie tradizioni.

Lunedì 15 dicembre, alle ore 9.30, il Teatro Trianon Viviani di Napoli ospiterà la presentazione ufficiale dei nuovi iscritti all’Inventario del Patrimonio Immateriale della Campania (IPIC) e della terza edizione del catalogo aggiornato (Fondi Coesione Italia 21/27 nell’ambito della DGR n. 616/2024). L’IPIC, istituito dalla Regione Campania, nasce per censire, tutelare e valorizzare il patrimonio culturale immateriale regionale, in coerenza con la Convenzione UNESCO del 17 ottobre 2003, ratificata dall’Italia con legge n. 167/2007.

Con “patrimonio culturale immateriale” si intendono celebrazioni, espressioni, saperi, ritualità e momenti festivi collettivi, comprese le manifestazioni religiose e i contesti culturali ad essi associati, la cultura agro-alimentare. Elementi che le comunità riconoscono come parte fondante della propria identità e che vengono trasmessi di generazione in generazione, rinnovandosi nel rapporto con l’ambiente, la natura e la storia.

Durante l’incontro sarà presentata anche la nuova edizione del catalogo IPIC, un volume di 444 pagine, redatto in italiano e inglese, che raccoglie e descrive i 170 elementi attualmente iscritti all’Inventario. Un’opera che si conferma strumento indispensabile per studiosi, operatori culturali, amministratori e cittadini interessati a conoscere e approfondire la ricchezza del patrimonio culturale immateriale campano.

La giornata si aprirà alle ore 9.30 con i saluti istituzionali, seguiti dagli interventi introduttivi di Rosanna Romano, Direttore Generale per le politiche culturali e il turismo, Vincenzo Santoro (ANCI), Leandro Ventura, Direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale MiC, Francesco Morra, Presidente ANCI Campania, e Luigi Barbati, Presidente UNPLI Campania.

A seguire, dalle ore 10.45, inizieranno le presentazioni dei nuovi iscritti nelle diverse sezioni dell’Inventario: Espressioni, a cura di Enrica Amaturo dell’Università “Federico II”; Agro-alimentare, a cura di Marino Niola dell’Università “Suor Orsola Benincasa”; Saperi, a cura di Nadia Murolo, Dirigente Settore Promozione e valorizzazione dei beni culturali della Regione Campania; Celebrazioni, a cura di Maria D’Ambrosio dell’Università “Suor Orsola Benincasa”. Ogni sezione sarà introdotta da un video realizzato da Scabec, società campana per i beni culturali. La testimonianza artistica sarà affidata a Benedetto Casillo, legato alla Festa di Piedigrotta.

La mattinata si concluderà alle ore 12.45 con un dibattito e le conclusioni del Comitato Regionale IPIC, che farà il punto sul percorso di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale immateriale campano, sottolineandone il ruolo strategico per l’identità, la coesione e lo sviluppo culturale del territorio.


La presentazione rappresenta un momento di confronto e di crescita condivisa, ma soprattutto un invito a riconoscere il valore di un patrimonio vivo, che continua a trasformarsi, a generare comunità e a raccontare la Campania attraverso le sue tradizioni, i suoi riti e i suoi saperi.

7 dicembre apertura gratuita di Villa Sora a Torre del Greco e l'8 dicembre, Festa dell’Immacolata, Parco Archeologico Ercolano regolarmente aperto

Domenica 7 dicembre sarà possibile visitare gratuitamente Villa Sora, la grande e scenografica villa marittima romana in contrada Sora, a Torre del Greco. Un’occasione unica per scoprire lo straordinario complesso residenziale d’età romana che si affacciava sul mare con un fronte di circa 150 metri, parte di quel sistema di ville d’otium ricordate anche da Strabone che si dispiegavano lungo il golfo di Napoli, abitate dai più ricchi esponenti del ceto dirigente romano.
Il Gruppo Archeologico Vesuviano, dalle ore 10.30 alle ore 12.45, accoglierà appassionati e curiosi con una visita guidata gratuita, accompagnandoli alla scoperta degli ambienti ancora conservati della villa.
Prenotazioni: 379 2196736 – archeotorre@gmail.com. Evento fb https://facebook.com/events/s/apertura-mensile-villa-sora/1221172903400207/
L’apertura della prossima domenica 7 dicembre cade in un momento di grande rilievo per il sito: il Parco Archeologico di Ercolano ha infatti avviato un nuovo scavo archeologico a Villa Sora, passo significativo nel percorso di tutela, ricerca e valorizzazione di uno dei complessi residenziali più suggestivi dell’area vesuviana.
L’intervento riguarda l’ampliamento e la sistemazione del fronte settentrionale dell’area coperta, con azioni mirate alla conservazione delle strutture antiche, al miglioramento delle conoscenze archeologiche e alla predisposizione di condizioni ottimali per una futura fruizione ampliata del sito.
Si informa inoltre che lunedì 8 dicembre, in occasione della Festa dell’Immacolata, il Parco Archeologico di Ercolano sarà regolarmente aperto al pubblico con i consueti costi di ingresso. Per info si invita a consultare il sito web del Parco


GABRIELE MAINETTI AI PROGETTI SCUOLA ABC CINEMA, STORIA E SOCIETÀ DENTRO L'IMMAGINE

Nuovo appuntamento per Cinema, Storia&Società – Dentro l’immagine, la linea tematica dei Progetti Scuola ABC dedicata al cinema e all’audiovisivo, rivolta alle studentesse e agli studenti delle Scuole secondarie di II grado, degli istituti professionali e degli Enti IeFP, che  nasce per ripercorrere il Novecento attraverso le storie, le immagini, i protagonisti e gli interpreti del grande cinema italiano e internazionale e che vuole anche approfondire ciò che accade nel mondo odierno, denso di conflitti e contraddizioni che su grande schermo rivelano tutta la loro complessità. Il cinema è infatti un linguaggio universale, fatto di storie e personaggi, vite e paesaggi, ma è anche, quasi per vocazione naturale, uno specchio deformante e insieme fedele di ciò che accade nelle nostre società. Una rappresentazione che mette in gioco non solo la parte visibile del mondo in cui viviamo, ma quella in ombra, fatta di idee, aspettative, pregiudizi, memorie condivise e talvolta divergenti.

Dopo gli incontri con Riccardo Rossi e Monica Guerritore, grande affluenza di studenti e studentesse ieri mattina al Cinema Adriano di Roma per la proiezione del film La città proibita, terza regia al lungometraggio di Gabriele Mainetti. Il regista romano è stato al centro dell'incontro sul palco con gli studenti, per raccontare il film e raccontarsi, con il co-sceneggiatore, Davide Serino, moderati dalla giornalista Laura Delli Colli. Durante l'incontro Mainetti ha ripercorso la propria carriera, dai 12 cortometraggi girati prima di esordire con Lo chiamavano Jeeg Robot, seguito da Freaks Out e, appunto, La città proibita“Tra i cineasti che più mi ispirano di sicuro Steven Spielberg, ma è certo che per fare questo lavoro, oltre che tanto tanto studio, bisogna conoscere i reparti che lavorano per girare un film”.

Uno stile, quello di Mainetti, che parte dall'ispirazione dei cartoni animati giapponesi visti a 14/15 anni, dall'esperienza come attore e dalla conoscenza della musica, che gli ha permesso anche di comporre le colonne sonore di alcuni dei suoi lavori. Lo sceneggiatore Serino ha quindi raccontato la fase di scrittura delle scene d'azione, alcune più studiate e scritte in fase di sceneggiatura, altre, ha ricordato Mainetti, studiate con  il “fight coordinator” anche durante le riprese. “Volevo che le scene di combattimento fossero girate da veri attori marzialisti e questo mi ha spinto a scegliere come attrice protagonista una stunt come Yaxi Liu, che ha lavorato, tra gli altri all'action di Mulan”. Mainetti ha quindi salutato gli studenti ringraziandoli per le tante e sempre interessanti domande.

 

 

Cinema, Storia&Società – Dentro l’immagine è promosso dall’Assessorato Lavoro, Scuola, Formazione, Ricerca, Merito e Urbanistica della Regione Lazio nell’ambito del PR FSE+ Lazio 2021-2027 con l’Assessorato alla Scuola, Formazione e Lavoro di Roma Capitale attraverso Zètema Progetto Cultura, in partenariato con Giornate degli Autori, Roma Lazio Film Commission, Cinecittà e la Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura.

Per maggiori informazioni:

https://www.progettoabc.it/
https://www.facebook.com/ProgettoABC
https://www.instagram.com/progetto_abc/ 

Astro a 33 Giri domenica 14 Dicembre da Cantine Astroni


Domenica 14 dicembre alle ore 11, Cantine Astroni apre le porte della sua cantina per un brindisi natalizio tra musica e vino, accompagnato dal live set di Ciro Di Sarno.


Tra filari, vinili e calici, Astro a 33 Giri è la celebrazione della convivialità flegrea in chiave natalizia, un incontro tra musica live, vino simbolo del vulcano e aperitivo in cantina.
Una location unica, a pochi passi dalla città di Napoli, immersa nel paesaggio vulcanico dei Campi Flegrei, al ridosso del cratere degli Astroni, dove la cantina sorge custodita dalla caldera dell’antico vulcano.


 A fare da filo conduttore, Astro, lo spumante che dal 2005 evoca l’energia della bolla napoletana.Una bolla che non appartiene a un luogo, ma è il luogo stesso: Napoli vive da sempre di connessioni improvvise e magnetiche, dove ogni incontro si accende in pochi secondi tra parole, gesti e sguardi. È un modo di stare al mondo, fatto di musica che diventa linguaggio universale, risate che uniscono persone lontane, momenti condivisi che nascono spontanei, come accade tra i vicoli pieni di vita e le terrazze che guardano il golfo.


Questa bolla è movimento, ritmo, calore umano, ed è la stessa che ha ispirato Astro a 33 Giri: il vinile gira, il vino gira nei calici, e tutto il resto accade nella forma più naturale possibile, come i momenti che si riconoscono senza doverli pianificare, ma solo lasciandoli accadere.

Un format che celebra Astro, protagonista assoluto dell’evento, in un percorso che include:
• Visita in cantina
• 2 Calici di vino Astro
• Buffet di street food napoletano, espressione diretta della cucina Made in Naples

 

Per chi lo desidera, sarà possibile fermarsi a pranzo con un menù dedicato, pensato per accompagnare ed esaltare la selezione dei Cru storici della cantina, in un viaggio di degustazione più ampio e ricercato.
Sarà un percorso completo che prevede : Antipasto, Primo , Secondo e Dolce , abbinati a Tenuta Jossa, Vigna Astroni, Strione, tenuta Camaldoli.

 


Costi di partecipazione:
25€ a persona → Aperitivo + visita in cantina + 2 calici + buffet
60€ a persona → Pranzo in pairing con selezione di Cru della cantina
70€ a persona → Pacchetto combinato (Astro a 33 Giri + Pranzo in abbinamento ai Cru)

Informazioni sull’evento:
• La prenotazione è obbligatoria e va effettuata tramite il link con pagamento anticipato: https://cantineastroni.com/prodotto/astro-a-33-giri/ 
• Partecipanti: minimo 20 – massimo 50 persone
• Disponibilità limitata
• In caso di maltempo, l’evento sarà annullato

 

Cantine Astroni - via comunale sartania, 48, Napoli
Email: visite@cantineastroni.com    
Website: https://cantineastroni.com/

Tel: 0815884182 Cell: 3501690363
Facebook: https://www.facebook.com/cantineastroni
Instagram: https://www.instagram.com/cantineastroni/


N.b. l’evento si svolgerà con un Min di partecipanti di 20 persone Max 50 partecipanti
Il vino si intende al calice 

POMPEI, NUOVE SCOPERTE NEL QUARTIERE SERVILE DELLA VILLA DI CIVITA GIULIANA

Paradossalmente, i lavoratori schiavizzati che i Romani consideravano “strumenti parlanti” (instrumentum vocale), in alcuni casi godevano di una nutrizione migliore dei loro prossimi “liberi”. Tale quadro, suggerito dalle fonti scritte, sembra ora trovare riscontro negli scavi della villa di Civita Giuliana vicino a Pompei, realizzati con un contributo di 140mila Euro nell’ambito della “Campagna nazionale di scavi a Pompei e in altri parchi nazionali” finanziata con la Legge di Bilancio 2024 su proposta del Ministero della Cultura.

Come pubblicato sull’E-Journal degli Scavi di Pompei https://pompeiisites.org/e-journal-degli-scavi-di-pompei/, in uno degli ambienti al primo piano del quartiere servile della grande villa sono stati trovati anfore con fave, di cui una semivuota, nonché un grande cesto con frutta (pere, mele o sorbe). Si tratta di integratori preziosi per uomini, donne e bambini ridotti in schiavitù, che abitavano in piccole celle di 16 mq. Ciascuna cella conteneva fino a tre letti. In quanto “strumenti di produzione”, il cui valore poteva arrivare a diverse migliaia di sesterzi, il padrone evidentemente aveva pensato bene di integrare la dieta dei lavoratori agricoli, basata sul grano, con alimenti ricchi di vitamine, come le pere o le mele, e proteine, come le fave.

La conservazione al primo piano, in una zona dove le indagini stratigrafiche continueranno nei prossimi mesi, verosimilmente aveva una doppia finalità: in primo luogo, gli alimenti erano più protetti da parassiti come i roditori. Sin dal 2023, sono stati trovati resti di diversi esemplari di topi e ratti negli alloggi servili del pianterreno, che non disponevano di un vero e proprio pavimento ma solo di un battuto di terra. Inoltre, è probabile che comunque fosse previsto un razionamento e dunque un controllo di quanto ciascuno poteva prendere giornalmente dalla dispensa, anche in base alle mansioni, all’età e al sesso. Tale controllo potrebbe essere risultato più facile conservando i viveri al primo piano, dove potrebbero aver alloggiato i servi più fidati del padrone di casa, che esercitavano un controllo sugli altri, secondo un articolato sistema ricostruito in precedenza in base all’analisi del quartiere servile (https://pompeiisites.org/e-journal-degli-scavi-di-pompei/of-mice-and-men/).

Si stima che per un numero di cinquanta lavoratori, che corrisponde alla capienza del quartiere servile di Civita Giuliana, uno dei più grandi noti dal territorio dell’antica Pompei, servissero circa 18.500 chilogrammi di grano all’anno. Per la produzione di una tale quantità era necessaria una superficie di circa 25 ettari. Tuttavia, per evitare il diffondersi di malattie legate alla malnutrizione, era essenziale aggiungere altri alimenti alla dieta; solo così si poteva garantire la piena efficacia degli “strumenti parlanti”. Poteva così verificarsi che gli schiavi delle ville intorno a Pompei fossero meglio nutriti di molti cittadini formalmente liberi, alle cui famiglie mancava il minimo per vivere e che erano pertanto costretti a chiedere elemosine ai personaggi eminenti della città.

Le indagini archeologiche si sono concentrate nel settore nord del quartiere servile nello spazio occupato dall’attuale strada di Via Giuliana, al di sotto della quale si sono messe in luce le strutture murarie riferibili ai piani superiori della villa, e in particolar modo a quattro ambienti delimitati da tramezzi in opus craticium.

Gli ambienti indagati al piano terra hanno restituito il calco dell’anta di una porta, composta da due pannelli rettangolari e con ancora le borchie in ferro, probabilmente una delle ante della porta a doppio battente che dal portico conduceva al corridoio che terminava all’ingresso del sacrario. Un secondo calco sembra rientrare nella sfera degli attrezzi agricoli, forse un aratro a spalla o una stegola, ovvero l’elemento che serve a guidare un aratro trainato da animali.

Un altro calco di notevoli dimensioni potrebbe essere interpretato come un’anta di un portone che, a giudicare dagli incassi e dagli alloggi presenti sul lato lungo superiore, doveva essere a doppio battente. La sua posizione leggermente inclinata verso la parete a cui si appoggia e la vicinanza alla stanza cosiddetta del carpentiere lascia ipotizzare che potesse essere qualcosa in attesa o in fase di riparazione.

 “Sono casi come questo in cui l’assurdità del sistema schiavistico antico diventa palese – commenta il Direttore di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, co-autore dello studio sul quartiere servile di Civita Giuliana – Esseri umani vengono trattati come attrezzi, come macchine, ma l’umanità non si può cancellare così facilmente. E così, il confine tra schiavo e libero rischiava continuamente di svanire: respiriamo la stessa aria, mangiamo le stesse cose, a volte gli schiavi mangiano persino meglio dei cosiddetti liberi. Allora si spiega come in quel periodo ad autori come Seneca o San Paolo potesse venire in mente che alla fine siamo tutti schiavi in un senso o nell’altro, ma possiamo anche tutti essere liberi, almeno nell’anima. Si tratta del resto di un tema che non appartiene soltanto al passato, dal momento che la schiavitù, in altre forme e sotto altri nomi, è ancora una realtà a livello globale; alcune stime parlano di oltre 30milioni di persone nel mondo che vivono in condizioni assimilabili a forme moderne della schiavitù.”

La villa di Civita è stata oggetto di una campagna di scavo avviata a partire dal 2017 grazie alla collaborazione con la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che nel 2019 è stata sancita dalla sottoscrizione di un Protocollo d’intesa, rinnovato più volte, finalizzato ad arrestare il saccheggio sistematico che per anni aveva interessato la villa. Le indagini del 2023-24 si sono concentrate lungo il tratto urbano di strada, investigando per la prima volta un’area interposta tra i due settori già noti, quello residenziale a nord e il quartiere servile a sud, allo scopo di verificare l’attendibilità delle informazioni recuperate dalle indagini giudiziarie condotte dalla Procura.

Attualmente è in corso il progetto “Demolizione, scavo e valorizzazione in località Civita Giuliana” finanziato con i fondi ordinari del Parco, che prevede la demolizione di due costruzioni che insistono sul quartiere servile e il successivo ampliamento delle attività di scavo archeologico di questo quartiere di cui, allo stato attuale, conosciamo solo una parte. Lo scavo permetterà di ricostruire un quadro più completo e articolato dell’organizzazione planimetrica della villa e della sua estensione nel quartiere servile, elemento di fondamentale importanza per mettere a punto nuove strategie di conservazione e valorizzazione di tutta l’area in questione.

Oltremare Maiori: due cene d'autore con Alfonso Crisci e i maestri della cucina campana

 


Oltremare, la raffinata perla fine dining dell’Hotel Club Due Torri, inaugura un ciclo di cene-evento ideato e curato dall’executive chef Alfonso Crisci. Situato al quinto piano dell’hotel, con vista privilegiata sulla Costiera Amalfitana, Oltremare è un luogo dove la cucina diventa dialogo tra radici, innovazione e ospitalità.


Crisci guida con sensibilità e passione la brigata di Oltremare e ha voluto creare un’occasione unica di incontro e condivisione, chiamando a collaborare alcuni dei suoi grandi amici e protagonisti della cucina campana.

Primo appuntamento – venerdì 5 dicembre
La serata vedrà la partecipazione di Peppe Aversa, chef stellato del ristorante Il Buco a Sorrento, e del pastrychef Nicola Pansa, esponente della celebre pasticceria amalfitana. I vini della serata saranno firmati da San Salvatore. Un dialogo tra sapori, tecniche e storie personali, pensato per far emergere la creatività e le radici gastronomiche della Campania.

Secondo appuntamento – venerdì 12 dicembre
Il secondo incontro sarà con lo chef stellato Giuseppe Stanzione, stella Michelin al ristorante Glicine. I piatti di Crisci e Stanzione saranno accompagnati dai vini della celebre cantina Marisa Cuomo di Furore, per un’esperienza che unisce territorio, tecnica e innovazione. Ancora una volta, la serata diventa un momento di condivisione, dialogo e piacere sensoriale, immersi nell’eleganza e nella bellezza della Costiera Amalfitana.

Alfonso Crisci ha voluto concepire queste cene come un vero e proprio incontro tra amici e maestri, dove la cucina diventa linguaggio e racconto, e ogni piatto è occasione di dialogo con gli ospiti.

SPETTACOLO TEATRALE ‘NON E’ ROBA PER DONNE, HENRIETTE E IL MONTE BIANCO’


Da Venerdì
 12 dicembre a Domenica 21 dicembre, presso il Teatro TRAM, via Port'Alba 30 (metro Dante), Napoli, andrà in scena lo spettacolo teatrale ‘NON E’ ROBA PER DONNE, HENRIETTE E IL MONTE BIANCO’ scritto da Mirko Di Martino e diretto da Francesco Bianchi, con Valeria Impagliazzo.

“Non è Roba per donne”. Quante volte se l’è sentito dire, Henriette d’Angeville, prima di mettersi in marcia verso la vetta più alta d’Europa? Siamo nel 1838. Henriette, una nobildonna di 44 anni, colta e ostinata, ha un’idea che agli occhi della società suona più come una diagnosi di follia: vuole conquistare il Monte Bianco. Sola, al centro della scena, con la stessa determinazione con cui ha affrontato la salita, ci racconta la sua impresa. Ma non lo fa con l’epica dell’eroe. Lo fa con l’arma affilata dell’ironia. Henriette dà voce a tutti i suoi detrattori: i notabili di Chamonix che scommettono sul suo fallimento, le altre dame che la guardano con un misto di orrore e invidia, le guide alpine che la trattano con paternalistica sufficienza. Uno spettacolo che, tra una risata e l’altra, ci dimostra che la migliore risposta a chi ti dice “non puoi” è semplicemente farlo. E, una volta in cima, strappare una bottiglia di champagne.

 

L’opera ‘Non è Roba per Donne, Henriette e il Monte Bianco’, è scritta da Mirko Di Martino direttore del teatro Tram. La messa in scena rientra nella nuova produzione del Teatro dell’Osso progetto Primedonne, con Valeria Impagliazzo e la regia di Francesco Bianchi.

Non è roba per donne, soprattutto col suo sottotitolo ‘Henriette e la montagna’ è la storia di una donna che si pone un traguardo apparentemente impossibile: scalare il Monte Bianco fino alla sua vetta. Ma è molto di più: è la cronaca di una scalatrice che in un tempo lontanissimo, il 1838, decide che i limiti imposti dagli altri vanno scavalcati. Perché la passione è più forte, perché per fare la storia il momento buono te lo crei tu. Stiamo sperimentando una performance di forza, di grazia, di coraggio ma anche di grande consapevolezza, un lavoro che non concede spazio alla celebrazione, ma vuole esprimere la grandezza di chi ha visto una bandierina e ha deciso di superarla. In gonna e bustino”, ha commentato Francesco Bianchi regista dello spettacolo teatrale in scena al teatro Tram.

Orari degli spettacoli:

Venerdì ore 21.00

Sabato ore 20.00

Domenica ore 18.00

 

Biglietti:

intero € 13,00

ridotto € 10,00 (under 26 e over 65)

studenti € 9,00

Card

4 spettacoli a scelta: € 36

8 spettacoli a scelta: € 64

info e prenotazioni

whatsapp 342 1785 930

email tram.biglietteria@gmail.com

www.teatrotram.it

Per maggiori informazioni in merito, contattare: tram.stampa@gmail.com 342 1785930



Al Teatro Serra debuttano gli allievi della scuola

 

Debutta al Teatro Serra di Napoli “Artatamente” la compagnia degli allievi dello spazio flegreo, con “Quei figuri di tanti fa” di Eduardo De Filippo. Dal 19 al 21 dicembre, in Via Diocleziano 316. Info: teatroserra@gmail.com347.8051793.

 

Un piccolo mondo dove la necessità giustifica qualunque azione e la linea tra vittime e carnefici si assottiglia fino a sparire. È l’affresco umano al centro di “Quei figuri di tanti anni fa” opera giovanile di Eduardo De Filippo scelta dal gruppo “Artatamente” la compagnia degli allievi del Teatro Serra di Napoli in scena nello spazio flegreo, in Via Diocleziano 316, dal 19 al 21 dicembre (venerdì ore 21:00sabato ore 20:00domenica ore 18:00 e 20:00). Info: teatroserra@gmail.com347.8051793.

Dietro la facciata rispettabile di un innocuo “Circolo della Caccia”, si cela una bisca clandestina frequentata da giocatori navigati che trascorrono le notti tra imbrogli, astuzie collaudate e partite truccate. In questo ambiente opaco e febbrile, si ritrova suo malgrado l’ingenuo Luigi Poveretti, uomo onesto e disarmato di fronte alla malizia del mondo. Convinto di essere entrato in un luogo per “galantuomini” Luigi viene rapidamente addestrato dal direttore Gennaro Fierro, per diventare il “palo”: la sua ingenuità diventa l’ingranaggio perfetto di una macchina comica che si regge su tacite complicità e una miseria morale che l’autore racconta con lucidità.

“Nato come saggio del corso di recitazione, l’allestimento ha rivelato una notevole maturità interpretativa ed una sorprendente capacità di restituire il messaggio del giovane Eduardo, che esorcizza i mali endemici della società con ironia. Un riconoscimento al lavoro della Scuola ed al talento degli attori” dicono Mauro Palumbo Pietro Tammaro, registi e direttori artistici del Teatro. Compongono il gruppo: Vittorio ArianteGiancarlo AvalloneSilvia CatuognoDaniela ChiarolanzaAntonella CilibertiLinda CoronaLucia D’AlessioMonica Di PorzioGiuliana GalieroRossana IovineSara PaesanoStefania PalumboAnnunciata (Nuzzy) RomanoMichele RussoRoberto ScarpatiDavide SorellaMariangela Varriale.

 

“Quei figuri di tanti anni fa”

di Eduardo De Filippo

regia di Mauro Palumbo e Pietro Tammaro

un progetto “Artatamente” compagnia degli allievi del Teatro Serra

venerdì 19 dicembre 2025 ore 21:00

sabato 20 dicembre 2025 ore 20:00

domenica 21 dicembre 2025 ore 18:00 e 20:00   

 

Contattiteatroserra@gmail.com, 347.8051793

Linkhttps://youtu.be/ELMbuJp1Sxs