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martedì 1 luglio 2025

LE DONNE ARABE DI DRESSING ROOM, LE COEFORE DELLA ANGIULLI E LE SIBILLE DELLA RIPPA NELLA VENTUNESIMA GIORNATA DEL CAMPANIA TEATRO FESTIVAL. CLAUDIO DI PALMA LEGGE PARRELLA PER IL SOGNO REALE



Sarà un 3 luglio ricco di proposte interessanti quello che attende il pubblico del Campania Teatro Festival. A cominciare dal debutto atteso giovedì nella sezione Internazionale. Il teatro Nuovo ospita alle 20 “Dressing room”, esordio come regista di Bissane al Charif, drammaturgia di Wael Ali, con l’interpretazione della comica franco-siriana Hala Omran. Un appartamento ideale, dotato di una stanza dedicata agli oggetti, ai vestiti e alle scarpe, dressing room per l’appunto, diventa il posto adatto per concentrare l’attenzione sul corpo femminile, rivisitando l’impatto delle sue trasformazioni nel corso del tempo, i suoi segni, la sua memoria, in un contesto di guerre e crisi politiche e sociali di estrema violenza. Dando voce all’esperienza delle donne provenienti da vari Paesi arabi, vanno in scena la solitudine, il rapporto con il corpo e i luoghi, ma anche la capacità di rispondere con leggerezza, umorismo e autoderisione alle domande sulla menopausa. Quella che in arabo viene tradotta come “l’età della disperazione”. Replica il giorno 4 alle 20. Lo spettacolo è parte del del Focus “NOW MED, BEYOND SWANA”. Durata 60 minuti.

 
È l’incitamento alla vendetta il motivo dominante de “Le Coefore” di Eschilo. Lo sa bene Laura Angiulli, regista dello spettacolo atteso a Galleria Toledo di Napoli il 3 luglio alle 21. Tracciando un filo di contatto con la “Cassandra”, tragedia che porta in scena con successo già da qualche anno, la Angiulli conserva una formazione al femminile (Alessandra D’Elia, Caterina Pontrandolfo e Valentina Martiniello) e la integra con le necessarie figure maschili della tragedia eschilea (gli interpreti sono Paolo Aguzzi e Andrea Palladino). Centrale è la voce collettiva del Coro, che nelle “Coefore” non ha certo un ruolo pacificatore, ma pronuncia espressioni di ferocia assolutamente in tono con quella che stringe l’anima dei due fratelli. Un alito acre, gravido di odio e ribrezzo, flagella la prora del cuore. Il sangue che goccia chiazza la terra, delitto strepitando attira vendetta. La drammaturgia, con approccio personale alla traduzione, è di Laura Angiulli. Durata 60 minuti.
 
Coinvolge attivamente il pubblico attraverso un contagio coreografico, “Troffea (So-mmossa) / La piaga del ballo” di e con Claudia Caldarano, la performance transdisciplinare site-adaptive, in scena il 3 luglio alle 22 al Teder. Una conferenza danzata ispirata al fenomeno storico dell’epidemia del ballo a Strasburgo nel 1518, ma anche un modo per indagare il presente, esplorando come l’energia collettiva e il dissenso possano trasformarsi in strumenti di resistenza contro l’alienazione e il controllo. Ispirandosi ai sintomi descritti nei resoconti storici, l’artista dialoga con i corpi in sala e quelli lontani, tra cronaca, testimonianze e immaginazione, accompagnata dalla musica di Filippo Conti.
 
Liberamente ispirato all’universo poetico di Samuel Beckett è lo spettacolo “Proprio non io!”, ideazione e regia di Enzo Mirone, che si potrà vedere giovedì alle 20.30 al teatro Comunale Vittorio Emanuele di Benevento.Un gruppo di lavoro, all’interno del quale convivono e vengono condivise forme differenti di disagio e fragilità, racconta volta per volta il suo Beckett, portando in scena quel punto o quel momento preciso in cui il proprio vissuto coincideva o entrava in contatto/collisione con l’autore. Consapevoli tutti, e sempre di più, che le lacrime del mondo sono immutabili. Durata 45 minuti.
 
Non meno interessante è la proposta del 3 luglio alle 21 nel Museo Madre di Napoli (ingresso da Vico Donnaregina) dove andrà in scena “Sibille-oracoli e profezie tra passato, presente e futuro”, ideazione e composizione della regista Marina Rippa. Uno spettacolo con le donne del progetto “La scena delle donne” - percorsi teatrali con le donne a Forcella. La storia delle Sibille, e in particolare di quella Cumana, è lo strumento per ragionare su questioni che riguardano l’attesa, il destino, il senso delle richieste di profezie, il lasciare a caso le risposte. In scena una ventina di donne, ciascuna con il proprio oggetto magico e divinatorio, legato a tradizioni o invenzioni. Attraverso questi oggetti, e la simbologia che esprimono, le protagoniste interagiranno con il pubblico, accompagnate dall’alloro, pianta consacrata ad Apollo e cibo sacro delle Sibille. La performance è anch’essa legata al fato: le storie raccontate saranno “estratte” a sorte, creando un’atmosfera magica e legata al qui e ora.Profano, sacro, antico, moderno e lingua latina in un mix che vuole dare voce (e corpo) alla leggenda raccontata da Ovidio e Virgilio. Durata 75 minuti.
 
Al Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale a Napoli alle 21, invece, Claudio Di Palma legge Valeria Parrella nel secondo appuntamento de “Il Sogno Reale. I Borbone di Napoli”, evento ideato da Ruggero Cappuccio e prodotto dalla Fondazione Campania dei Festival. Il primo affaccio su quelli che saranno gli scavi archeologici di Ercolano è del 1709 per poi intensificarsi nel 1738. Solo 10 anni dopo, nel 1748 grazie all’ambizione e alla lungimiranza di Carlo III di Borbone si aprirà anche il fronte di scavo di Pompei, che diventerà il sito archeologico più famoso e visitato al mondo. L’archeologia, come scienza, nasceva da Winkelmann e dallo struggimento dei neoclassici per le rovine del passato, un tempo in cui eravamo migliori, oramai irrecuperabile. E’ in questo contesto che si muove il personaggio di questo racconto della Parrella, “Il primo archeologo”. un uomo curioso e affascinato, che sa seguire le tracce dei tombaroli… Durata 50 minuti.
 
La sezione Cinema propone alle 21 al Teatro di Corte di Palazzo Reale “L’occhio della gallina”, autoritratto cinematografico della regista Antonietta De Lillo, relegata ai margini dell’industria cinematografica dopo un contenzioso giudiziario legato alla distribuzione del suo film di maggior successo, che avrebbe potuto consacrarla al grande pubblico. Il racconto della vita pubblica. Attraverso interviste, ricostruzioni e archivi personali, cinematografici e televisivi, il fil mostra le difficoltà di chi va controcorrente e la creatività e la resistenza necessarie a reinventarsi con i mezzi a propria disposizione. Un racconto che suggerisce i metodi per superare l’isolamento, celebrando il cinema nel suo ruolo comunitario, culturale e politico. La regista sarà presente in salaDurata 85 minuti.
 
Da segnalare, nella giornata del 3 luglio, anche due prestigiose repliche: quella del “Faustus in Africa!” alle 19 al Mercadante, collaborazione tra William Kentridge e Handspring Puppet Company, rielaborazione della loro pluripremiata produzione del 1995, e “Jogging” in Sala Assoli alle 21, drammaturgia di Abdullah Alkafri, con Hanane Hajj Ali, figura eminente della scena culturale e artistica libanese.
 
Al Dopofestival, infine, alle 22.30 è la serata di “Psychè” – dal greco ψυχή, connesso con ψύχω, “respirare, soffiare” – che riconduce all’idea del ‘soffio’, del respiro vitale; per i greci designava l’anima in quanto originariamente identificata con quel respiro. In questo senso, la storia del concetto di psiche viene a coincidere con quella del concetto di “anima”. Il progetto nasce dalla recente collaborazione tra i 4 musicisti che animeranno il concerto: Marcello Giannini (chitarra) Andrea De Fazio (batteria), Paolo Petrella (basso) e Roberto Porzio (synth). il quartetto lavora su brani strumentali originali che si rifanno a sonorità afrofunk. La prenotazione è valida sino ad esaurimento dei posti disponibili al Giardino Romantico. Inoltre, per essere effettiva, è necessario convertirla in un biglietto gratuito la sera dell’evento presso la biglietteria del Campania Teatro Festival a Palazzo Reale.
 
Il Campania Teatro Festival, realizzato con il sostegno concreto della Regione Campania e un contributo annuo del Ministero della Cultura, è organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival diretta da Ruggero Cappuccio e presieduta da Alessandro Barbano.
 
I biglietti per assistere agli spettacoli costano da 5 a 8 euro, con ingresso gratuito per i diversamente abili con un accompagnatore e I pensionati titolari di assegno sociale. Le modalità della richiesta e della successiva conferma sono consultabili su campaniateatrofestival.it



 
 

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