“ExPost – spiega Mauro Maurizio Palumbo - è fatta di corpi e di energia, con una narrazione che racconta storie di sguardi e desideri, di struggenti e piacevoli visioni, in uno spazio antico e un tempo definito. Corpi preposti ed esposti per altrui volontà in un dialogo silenzioso… in una necessaria ricerca di contatto, visivo e carnale. Una ricerca continua dell’altro, per garantirsi un posto preciso in un meccanismo mnemonico. Un lavoro – continua - ispirato a chi, nei secoli passati, ha lavorato sulle connessioni tra culture diverse, su invasioni e innovazioni, contaminazioni e mistificazioni. Sul ritrovarsi nel volto dell’altro, non più immaginandolo, ma vedendolo come in uno specchio. Contemplando i dettagli, il colore degli occhi, le rughe, le espressioni. La bellezza, dopo, a posteriori, ex post”.
Ad aprire la performance, un testo inedito in lingua italiana, tradotto in turco e in inglese, presentato sotto forma di tappeto sonoro.
“Questo progetto – sottolinea Palumbo - nasce dall’esigenza di approfondire, attraverso le arti performative, le connessioni tra la cultura turca e quella italiana, lavorando su suggestioni scaturite dalle possibili contaminazioni culturali ed emotive. Il titolo stesso intende racchiudere e raccontare qualcosa che preesiste, ma che viene dichiarato dopo la sua formale compiutezza. A Istanbul ho coinvolto un gruppo di uomini del posto e così farò a Napoli, dove continuerà il processo creativo, soffermandoci ancora una volta su aspetti legati all’osservazione delle relazioni interpersonali e sul concetto di alterità”.
"exPost" performance art di Mauro Maurizio Palumbo
Domenica 15 giugno - ore 21
Sala Assoli - Enzo Moscato
Vico Lungo Teatro Nuovo 110 - Napoli
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