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martedì 8 luglio 2025

I Want to Break Free: tribute band dei Queen a Casa Mehari: musica, relazioni e bellezza condivisa



Giovedì 10 luglio 2025, gli spazi di Casa Mehari accoglieranno una nuova tappa nel percorso della Bottega dei Semplici Pensieri: una serata di musica, solidarietà e legami autentici. Un evento speciale, pensato come raccolta fondi a sostegno delle attività quotidiane che la Bottega porta avanti proprio qui, a Casa Mehari, insieme a persone con disabilità.

Sul palco i Queen of Bulsara, una delle tribute band italiane più autorevoli e unica formazione del Sud Italia ufficialmente riconosciuta dagli organi ufficiali legati ai Queen. Una partecipazione resa possibile anche grazie alla collaborazione di Ferri Eventi, agenzia di management della band, da sempre attenta alle iniziative dal forte valore sociale.

A fare da cornice alla musica, i giardini di Casa Mehari si trasformeranno in un percorso di street food ricco e variegato, grazie alla partecipazione di realtà che rappresentano il meglio della tradizione gastronomica campana.

Non potrà mancare la pizza, grande protagonista della serata grazie alla presenza dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, da sempre custode dell’arte bianca più amata al mondo.

Tra le proposte salate, Ham Gourmet porterà in scena la sua inconfondibile idea di panino: sapori decisi, ingredienti selezionati e abbinamenti creativi per un'esperienza di gusto originale e contemporanea.

Cumadoro, con le sue radici nei Campi Flegrei, porterà il profumo autentico del suo sugo di pomodori: un condimento semplice e ricco di storia, protagonista di bruschette pensate per esaltare i sapori vegetali della tradizione.

E siccome sarà una serata estiva, non mancheranno i gelati artigianali, pensati per rinfrescare e deliziare: con Cornogelato Napoli by Scaturchio e Gelati a Metro, maestri gelatai dal 2000.

A rendere l’esperienza ancora più completa, tre cantine del territorio accompagneranno il pubblico con una selezione di vini curata in collaborazione con l’AssosommelierCantine Il IV Miglio, Tenuta Loffredo e Salvatore Martusciello saranno presenti con le loro etichette più rappresentative.

Tra i partner che hanno reso possibile la serata ci sono anche i Supermercati BoccagnaAnastasio & Costantini – Commercialisti del lavoro, e Teniamoci per Mano Onlus  Distretto di Caserta, che curerà con attenzione  e sensibilità l’animazione per i più piccoli.

La serata è promossa da La Bottega dei Semplici Pensieri, con il patrocinio del Comune di Quarto, e rientra nella rassegna “Liberi di Cantare”, pensata per raccontare – anche attraverso la musica – una cultura della partecipazione e del fare insieme.

Essere presenti a questa serata – spiega Mariolina Trapanese, presidente dell’associazione – significa entrare in contatto con ciò che ogni giorno proviamo a costruire: relazioni autentiche, ruoli attivi, possibilità concrete per i nostri ragazzi. Significa vederli all’opera, impiegati in ogni mansione, dal servizio alla cucina, dall’accoglienza all’organizzazione pratica. Non parliamo di concetti astratti, ma di vita vissuta, di persone che lavorano, si mettono in gioco, crescono insieme. Questa è la nostra risposta al bisogno di comunità. E se tutto questo accade, è anche grazie a chi sceglie di camminare con noi: la rete di sponsor, partner e amici che rendono possibili serate come questa e che danno forza concreta alla nostra visione. Eventi come questo sono il risultato di uno sguardo comune, condiviso, che apre strade. E questa, per noi, è già una piccola trasformazione.

Il ricavato dell’evento contribuirà a finanziare i progetti formativi, occupazionali e culturali che la Bottega dei Semplici Pensieri porta avanti ogni giorno a Casa Mehari, costruendo percorsi di autonomia e cittadinanza attiva.

L’organizzazione, la logistica e la comunicazione della serata sono curate dalla Cooperativa Sociale La Quercia Rossa, il braccio operativo della Bottega, dove operatori, tutor e ragazzi con disabilità lavorano insieme, come una squadra fatta di storie diverse e responsabilità condivise, impegnata a trasformare visioni comuni in azioni concrete.


Giovedì 10 luglio 2025 – Casa Mehari, via Nicotera 8, Quarto (NA)
Ore 19:30 apertura area street food
Ore 21:00 concerto live dei Queen of Bulsara
Ingresso: 10€
I punti food saranno a pagamento diretto (scontrinamento in base alle consumazioni scelte).
Info e prenotazioni: 081 3538745 – 324 5564190
www.labottegadeisemplicipensieri.it

lunedì 7 luglio 2025

CHIC porta In The Kitchen Tour nel Castello Marchionale di Taurasi

 


Il 14 luglio, la bellezza austera del Castello Marchionale farà da cornice alla tappa campana di In The Kitchen Tour, il format firmato CHIC – CharmingItalian Chef pensato per favorire l’incontro virtuoso tra cuochi e produttori e promuovere i diversi territori dell’Italia.

Un appuntamento esclusivo organizzato, con il patrocinio del Comune di Taurasi, dall’associazione nazionale CHIC che riunisce i professionisti della cucina italiana e riservato ai professionisti della ristorazione. Dalle ore 10:00 alle 14:00, il Castello si trasformerà in un vivace laboratorio gastronomico, dove la creatività culinaria diventa un linguaggio comune tra cuochi e produttori. Un’occasione preziosa di scambio e confronto, in cui gli Chef – provenienti da tutta Italia – potranno incontrare piccoli produttori locali e nazionali, scoprirne le storie, i prodotti e le filosofie. Le aziende metteranno a disposizione tecnologie e ingredienti, i produttori condivideranno saperi e visioni, mentre gli Chef cucineranno in libertà, guidati dall’ispirazione del momento e dalla qualità della materia prima.

Non una fiera, non un congresso, ma un momento autentico di relazione, una sorta di jam session divertente e istruttiva, che permette di condividere, con leggerezza, un momento professionale di confronto creativo, dove nascono idee e connessioni nel segno dell’eccellenza italiana.

 

La Cena d’autore

 

A conclusione della giornata, alle ore 20.00, il Castello Marchionale di Taurasi farà da cornice a una cena d'autore aperta al pubblico (su prenotazione), in cui grandi firme della cucina campana interpreteranno – con stile e visione – le eccellenze agroalimentari locali e i vini DOCG dell’Irpinia.

Un’esperienza di gusto che celebra il territorio, attraverso piatti pensati e realizzati con materie prime campane selezionate per l’occasione e abbinamenti enologici curati con i grandi rossi e bianchi delle denominazioni irpine: Taurasi, Greco di Tufo e Fiano di Avellino.

Gli chef protagonisti saranno:

Paolo Barrale – Aria Restaurant, Napoli

Claudio Lanuto – Anantara Convento di Amalfi Grand Hotel

Armando Amoroso – Connubio, Giugliano in Campania

Gabriele Piscitelli – Agape, Sant’Agata de’ Goti

Carmen Vecchione – Dolciarte, Avellino

Ad aprire la serata, un aperitivo firmato dai maestri pizzaioli Giuseppe Maglione di Daniele Gourmet ad Avellino e Giuseppe Pignalosa di Le Parùle ad Ercolano, che proporranno creazioni ispirate alla grande scuola napoletana. Il cestino del pane sarà a cura del maestro panificatore Guglielmo Capaldo di Capaldo Forno Contemporaneo ad Avellino.

La cena sarà un tributo alla cultura del gusto campano, alla biodiversità locale e alla creatività di chi ogni giorno le dà voce a tavola.

 

 

Soci CHIC che partecipano al B2B del mattino:

 

Armando Amoroso (Il Connubio, Giugliano in Campania)

 

Claudio Lanuto (Anantara Convento Amalfi Grand Hotel, Amalfi)

 

Gabriele Piscitelli (Agape Ristorante, Sant’Agata de’ Goti BN)

 

Gianluca D’Agostino (JocaRestaurant, Napoli)

 

Giuseppe Stanzione (Santa Caterina, Amalfi)

 

Paolo Barrale (Aria, Napoli)

 

 

Soci CHIC che partecipano alla cena:

 

Armando Amoroso (Il Connubio, Giugliano in Campania)

 

Claudio Lanuto (Anantara Convento Amalfi Grand Hotel, Amalfi)

 

Gabriele Piscitelli (Agape Ristorante, Sant’Agata de’ Goti BN)

 

Giuseppe Pignalosa (Pizzeria Le Parùle, Ercolano)

 

Paolo Barrale (Aria, Napoli)

 

Carmen Vecchione (Dolciarte, Avellino)

 

Partner CHIC che partecipano al B2B del mattino:

 

Bragard

 

Broggi 1818

 

Caffè Cagliari

 

CalvisiusCaviar

 

Farine Varvello

 

Pastificio Felicetti

 

I&P

 

S.Bernardo

 

Trabo

 

 

Partner CHIC per la cena:

 

Caffè Cagliari

 

Farine Varvello

 

Pastificio Felicetti

 

I&P

 

S.Bernardo

 

I PREMI DEL BAARÌA FILM FESTIVAL, GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO PER LA PRIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DI BAGHERIA



Si è conclusa a Bagheria con grande successo di pubblico la prima edizione del Baarìa Film Festivalprimo festival italiano interamente dedicato al “cinema insulare”. Prodotto dall’Associazione culturale Kinema di Bagheria, con il patrocinio del Comune di Bagheria, il festival è stato ideato e curato dal giornalista Andrea Di Quarto e ha come direttore artistico Alberto Anile.

Quattromila spettatori, in presenza e via social, hanno seguito le proiezioni di cortometraggi e di lungometraggi in concorso,  le presentazioni e  le conversazioni con Luigi Lo Cascio, Enrico Lo Verso e Alessio Vassallo per La Valigia dell’Attore, l’incontro con il regista e direttore della fotografia Daniele Ciprì e il panel Fare cinema in Sicilia con il Presidente della Sicilia Film Commission Nicola Tarantino, il Direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia Ivan Scinardo, il regista e produttore Marco Amenta.

 

Sold out in tutte le serate di Villa Cattolica, dove ieri il regista Premio Oscar Giuseppe Tornatore ha raccontato  il suo rapporto con la pubblicità, attraverso immagini conosciute e sequenze poco note, rivelando curiosità di una carriera che da Bagheria si è subito allargata al mondo.

 

La giuria composta dai registi Roberta TorreUberto Pasolini Marco Amenta ha decretato il film cubano La Mujer Salvaje di Alàn Gonzàlezcome film vincitore di Arcipelaghila sezione competitiva di lungometraggi con la seguente motivazioneViaggio dentro un’anima , assolutamente femminile, che trova nel corpo della straordinaria interprete Lola Amores la sua compiuta e struggente rappresentazione. Con lei attraversiamo una Avana fuori dagli stereotipi, inciampiamo nella polverosa umanità che la popola, veniamo catapultati nella vita di Yolanda, donna, figlia, sorella e soprattutto madre che lotta per non perdere un centimetro di quanto ama: il figlio, la vita, l’amore mentre il mondo attorno a lei la insegue senza tregua, all’ultimo respiro”.

 

Il Premio Miglior interpretazione va al Cast di Under the Volcano del polacco di  Damian Kocur:

“Il film affronta un tema di attualità urgente e irrisolto attraverso un punto di vista inaspettato con grande forza narrativa e cinematografica costruita su un cast corale che attraverso le emozioni e le reazioni dei diversi coprotagonisti racconta con visceralità il loro dolore. Un cast diretto con lucidità e delicatezza, che incarna lo sgomento di fronte alla vita che scorre indifferente mentre una guerra, molte guerre insanguinano il mondo.”

 

La giuria dei cortometraggi della sezione Atolli composta dal regista Nico Bonomolo, dallo sceneggiatore Paolo Pintacuda e dalla fotografa e docente universitaria Anna Fici ha designato come miglior cortometraggio il turco  Morî di Takup Tekintangaç.

 

Morî è un cortometraggio che nei suoi appena diciannove minuti ha la maturità e l’impatto emotivo di un film lungo. La vicenda di una bambina che ha perso suo padre e di lui conserva solo il frammento di una registrazione vocale, è raccontata con un approccio delicato che non ammicca a facili pietismi.

Il diritto di ogni bambino a cercare protezione, gioco e la leggerezza della fantasia è il cuore di questo piccolo gioiello il cui finale aperto dona allo spettatore la possibilità di immaginare a sua volta tanti possibili sviluppi”.

 

 

Menzione speciale per l’interpretazione femminile a Hayrünisa Akbas per il cortometraggio Morî. “La giovane protagonista del cortometraggio si cimenta in un ruolo complesso, quello di una bambina che ha perso il padre, con una maturità artistica, espressiva ed emotiva davvero sorprendenti. La sua incredibile interpretazione infonde alla storia un intenso odore di verità e da sola vale la riuscita del film”.

 

Menzione speciale per l’interpretazione maschile a Orio Scaduto per il cortometraggio La Femmina. “Nel corto La Femmina, Orio Scaduto è chiamato a un’interpretazione inedita, quella di contadino siciliano che torna con la memoria a un amore omosessuale finito in tragedia. La sua intensa performance, fatta di una presenza rude, molti gesti e nessuna parola, riesce a svelare senza eccessi, il dramma nascosto dietro un’apparente vita tranquilla”.

 

Il Premio Studenti va a Old Fox del regista taiwanese Ya-chuan-Hsiao “Per la capacità di raccontare con eleganza e profondità il passaggio all’età adulta in una società in trasformazione. Old Fox emoziona con una messa in scena sobria e intensa, restituendo tutta la fragilità, la dignità e la speranza di chi cresce ai margini. Un racconto intimo che resta impresso con delicatezza e forza”.

 

Il Baarìa Film Festival è realizzato con il patrocinio del Comune di Bagheria, Assessorato Turismo Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, Sicilia Film Commission e Museo Guttuso, e il sostegno del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, Conservatorio Alessandro Scarlatti di Palermo, Museo Nazionale del Cinema di Torino, Cineteca di Bologna, Cineteca di Milano, Cineteca del Friuli e Istituto Polacco di Roma

 

Info: www.baariafilmfestival.com

Incendi, nubifragi e dissesto idrogeologico, Ditto: "Immaginare figure professionali ad hoc da formare tra i nostri giovani"



"I numerosi incendi che hanno coinvolto in questi giorni Napoli, specialmente nell'area Flegrea, seguiti dal vero e proprio nubifragio delle scorse ore, ci mettono di nuovo di fronte alla fragilità delle nostre terre e al loro rischio dissesto idrogeologico. Se è vero che la politica e le istituzioni ad ogni livello devono dare risposte coraggiose e decise per combattere i nefasti effetti del climate change, è altrettanto vero che tra i nostri giovani possono e devono esistere figure professionali coinvolte a vario titolo nella gestione di tali criticità". Così Enrico Ditto, responsabile formazione e lavoro di Azione in Campania porta la sua proposta per coniugare la tutela ambientale e la crescita occupazionale.

Ditto– già noto per il suo impegno nel turismo responsabile («Il turismo non è il problema di Napoli, ma parte della soluzione»)  – immagina  "corsi per formare delle sentinelle del territorio, dotate di competenze antincendio, droni, monitoraggio ambientale”.

Giovani preparati e pronti a operare sui luoghi a rischio già dalla prossima stagione estiva, con contratti equi e definito valore professionale", aggiunge.

"Non si tratta solo di ambiente: è una leva per lo sviluppo, per il turismo, per l’identità dei nostri territori, su tutti i Campi Flegrei. Vogliamo trasformare l’emergenza in opportunità, creando figure professionali riconosciute e valorizzate", afferma Ditto.

"Siamo pronti - conclude Ditto - a mettere in campo competenze, sinergie e investimenti concreti, lavorando fianco a fianco con Comuni, Protezione Civile e imprese. Il nostro obiettivo è chiaro: territori sicuri, occupazione qualificata, futuro certo e meno chiacchiere che lasciano il tempo che trovano".

Per Teatro (alla deriva) al Giardino “Francesca Da Rimini – Un disastro comico” al Giardino dell’Orco 13 Luglio 2025



Domenica 13 luglio, alle ore 19.00, si tiene il secondo appuntamento della XIV edizione di una rassegna che continua a regalare al pubblico uno scenario suggestivo e distante dal caos della città ma totalmente nuovo. L’iniziativa, ideata da Ernesto Colutta e Giovanni Meola, che ne firma la direzione artistica per il tredicesimo anno, cambia il luogo di rappresentazione e si trasferisce al Giardino dell’Orco, sito in via Lago Averno n. 6 a Pozzuoli.

Anche il nome si trasforma quindi in Teatro (alla deriva) al Giardino.

 

Per il secondo spettacolo Henna – Teatro presenta “Francesca Da Rimini – Un disastro comico”, una riscrittura da Antonio Petito firmata da Francesco Rivieccio, con la drammaturgia scenica e la regia di Vittorio Passaro. Entrambi sono in scena assieme a Domenico Pinelli (già Peppino De Filippo nel film a firma di Sergio Rubini) e Francesco Romano. Un divertentissimo gioco teatrale grazie al pretesto di una compagnia che non si presenta e a una tragedia che non si farà più. Ma agli spettatori non si può negare lo spettacolo e così un capocomico strampalato, aiutato da un suggeritore ancor più strampalato, lo fa andare comunque in scena. Prendendo spunto dalla farsa di Petito, un quartetto di attori assai affiatato trasforma la tragedia in un… disastro comico, tra frizzi, lazzi, giochi di parole ed equivoci.

 

«Nulla dura in eterno ma tutto si trasforma.

E così anche noi di ‘Teatro alla Deriva’, arrivati alla quattordicesima edizione, abbiamo ben pensato di trasferire questa ‘deriva’ in natura.

‘Teatro (alla deriva) al Giardino’ è il nuovo titolo di questa rassegna che si trasforma, dunque, ma senza perdere di vista alcuni concetti basilari.

Niente laghetto e niente zattera: quest’anno i quattro spettacoli del nostro cartellone prenderanno vita all’interno di un’altra splendida e inedita cornice, il Giardino dell’Orco, sul lago d’Averno, a pochi passi dalle stesse Stufe di Nerone.

Qui, sotto un albero dai grandi rami che si estendono in tutte le direzioni, una sorta di presenza beckettiana silenziosa e intrigante, andranno in scena, e senza l’ausilio di luci artificiali, i lavori selezionati.

Questo Luglio, quindi, il pubblico sarà chiamato a vivere con noi l’esperienza del teatro a filo di tramonto (l’inizio degli spettacoli è previsto alle ore 19.00) e con intorno un panorama unico, con il lago d’Averno alle spalle degli attori, con la luce che andrà a spegnersi giusto in tempo per consentire agli spettacoli di essere portati e termine.

Mi auguro e ci auguriamo vivamente che il folto e affezionato pubblico che ci ha accompagnati sulla zattera in tutti gli anni precedenti abbia voglia di godersi il teatro nella natura di questa nuova edizione.

Sono sicurissimo che l’esperienza non sarà da meno.

 

Passiamo al dettaglio degli spettacoli.

Il 13 Luglio, la rilettura di uno spettacolo comico cult, “Francesca da Rimini-Un Disastro Comico”, con in scena, tra gli altri, Domenico Pinelli, altro interprete del film sui De Filippo con la regia di Rubini. In questo divertentissimo gioco di teatro nel teatro, i quattro interpreti innestano da subito la marcia più alta, dando vita ad un fuoco di fila irresistibile di gag, qui pro quo e scarti semantici e linguistici.

Un debutto assoluto, invece, il 20 Luglio, “Caivano dreamin’”, fantasioso racconto nel quale si immagina l’incontro casuale di due immigrati napoletani, guarda caso entrambi di Caivano, in una New York di inizio Novecento. Questi due strani figuri danno così vita ad un racconto sul filo del surreale, tra ironia e grottesco, nel quale a prevalere è il desiderio di cambiare la propria vita e, in certo qual senso, anche il mondo.

Si chiude con “La voce a te dovuta”, il 27 Luglio. In questo lavoro due gemelle, identiche ma totalmente diverse per concezione della vita e approccio alla realtà, si misurano con la realizzazione di un podcast che possa aiutare il mondo femminile a usare la propria voce nel tentativo di cambiare le cose. Il conflitto tra le due prenderà strade diverse, tra momenti poetici e surreali, mettendo gli spettatori come davanti ad uno specchio».

Giovanni Meola

Teatro (alla deriva) al Giardino altri appuntamenti in programma:

Domenica 20 Luglio

Nu’ Tracks

“CAIVANO DREAMIN’”

testo – regia | Fulvio Sacco

coaching | Armando Pirozzi

con | Christian Giroso – Fulvio Sacco

 

Nel 1926, due uomini della provincia di Napoli inseguono il sogno americano partendo per New York. Portano solo speranze, sogni e bottiglie di anice con un topo disegnato sull’etichetta. E se il topo su quelle bottiglie fosse diventato poi una leggenda, ispirando Mickey Mouse? Tra paradossi, comicità e colpi di scena, non vogliamo riscrivere la storia, ma raccontare quella improbabile, invisibile. Quella che abita il cuore… sempre.

 

Domenica 27 Luglio

Piccola Città Teatro

“LA VOCE A TE DOVUTA”

di | Sharon Amato

regia | Ettore Nigro

con | Anna Bocchino – Clara Bocchino

 

Due gemelle e un podcast da realizzare. In un alternarsi di piani narrativi e temporali, che raccontano a fondo la realtà, tra dramma e ironia, le due si interrogano e si scontrano. Come il rovescio di una stessa medaglia, divise tra razionalità e utopia, accolgono storie altrui nel tentativo di approfondire la complessità e le domande sulla violenza dei nostri giorni. Parola, silenzio e stati d’animo evocano il tentativo di dar voce all'inespresso.



L’EDIPO DI DE FUSCO, L’HOTEL DALIDA DELLA DE STEFANO E IL GENIO DI TESLA IL 9 LUGLIO AL CAMPANIA TEATRO FESTIVAL



Un grande classico, e come tale sempre moderno, e alcune interessati novità assolute. Questo è quello che attende gli spettatori del Campania Teatro Festival il 9 luglio. Le relazioni umane, i desideri più cupi, la sfida intellettuale, la cecità come risposta all’incomprensibilità del mondo. Sono tra i mille elementi dell’“Edipo re” di Sofocle, il testo classico che, tradotto da Gianni Garrera e con l’adattamento e la regia di Luca De Fusco, va in scena il 9 e 10 luglio alle 21 nella Villa Campolieto di Ercolano. Un vero e proprio “thriller”, nella chiave registica scelta da De Fusco, dove i personaggi si muovono come al buio, nessuno conosce e comprende l’identità e la relazione con l’altro, mentre su tutti grava una sorta di maledizione e un “oracolo” che profetizza sventura. Protagonista dello spettacolo, vero e proprio percorso psicoanalitico all’interno della psiche di Edipo, è Luca Lazzareschi, che interpreta anche l’indovino Tiresia, il servo di Laio e il Nunzio. Con lui in scena Manuela Mandracchia (Giocasta), Paolo Serra (Creonte), Francesco Biscione, Paolo Cresta e Alessandro Balletta. Durata 90 minuti.

 
Al Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale a Napoli il 9 luglio alle 21 andrà invece in scena “Hotel Dalida”, ideazione, regia e interpretazione di Roberta Lidia De Stefano, testo e drammaturgia di Irene Petra Zani. Una reporter è prigioniera in Egitto in un luogo abbandonato, illuminato dalle stelle di una vecchia insegna di un hotel. Una mattina qualcuno ha bussato con insistenza alla porta della camera dell’albergo dove alloggiava e l’ha portata via. Ha perso la vista in un’esplosione, ma i suoi sequestratori hanno voluto bendarla comunque. Non ha fatto niente per violare le leggi egiziane, ma sa che questo non ha importanza. Nel silenzio interminabile della sua prigionìa, la giornalista, come una Tiresia donna, racconta tutto quello che ha visto per dare voce a coloro che altrimenti sarebbero silenziati dalla dittatura e, raccontando, si aggrappa alla vita degli altri per non pensare al pericolo che sta correndo. Per farsi coraggio pensa anche a Marie Colvin, la corrispondente di guerra che l’ha ispirata fin da ragazzina nel suo lavoro. L’intero racconto è interrotto giorno e notte dalle canzoni di Dalida. L’artista si era tolta la vita in un albergo dopo aver ingerito centoventi pasticche di barbiturici e aveva lasciato un biglietto con scritto “Perdonatemi. La vita mi è insopportabile”. Anche la reporter teme di avere un crollo nervoso rinchiusa lì dentro, ma saranno proprio le canzoni a tenerla in vita. Solo in apparenza distanti, la cantante e la donna hanno fatto lo stesso viaggio, anche se al contrario: Dalida era nata in un sobborgo del Cairo ed era scappata dall’Egitto per realizzare se stessa, mentre la reporter è andata in Egitto per realizzare la sua vocazione. Entrambe non hanno mai accettato compromessi o concessioni contrarie alla loro coscienza e hanno lottato per conservare il loro posto nel mondo. Entrambe usano la loro voce come megafono per portare al pubblico un ideale che trascende la loro stessa vita. Le canzoni di Dalida diventano sempre più come le parole di conforto di una cara amica in quella situazione di abbandono e di paura. Anche la reporter, come canta Dalida, è sola, con la sua vita appesa a un filo, e ha bisogno di una voce per non scomparire. E anche per la protagonista la sola cosa che può darle conforto in quelle tenebre, è mettersi a cantare. Durata 60 minuti.
 
Pochi in Italia conoscono Nikola Tesla, geniale scienziato ed inventore. L’occasione di scoprire la sua personalità, controversa e originale, ci viene offerta da “Nikola Tesla-Genio compreso”, in scena mercoledì alle 20 al teatro Nuovo, scritto, diretto e interpretato da Max Mazzotta. Trasferitosi a New York dalla Croazia, Tesla non solo contribuì allo sviluppo di strumenti e tecnologie che si basavano su studi teorici, ma era anche convinto che l’energia si potesse ottenere dalla natura terrestre senza inquinarla e che potesse essere gratuita per tutti. Questa “utopia”, come sappiamo, non si realizzò mai. Lo spettacolo vuole essere, dunque, una riflessione più ampia sui danni irreparabili e le conseguenze etiche e morali che il progresso senza scrupoli ha avuto sul clima, sulla salute del nostro pianeta e sugli uomini. Con Marina Sorrenti, Francesco Maria Cordella, Alessandro Castriota Scanderbeg, Graziella Spadafora, Pasquale Mammoliti e Claudia Rizzuti. Durata 60 minuti.
 
Il 9 luglio al Tedér alle 20 va in scena anche “Il corpo presente”, progetto di danza contemporanea a cura di Arcadie Rusu (Romania), in collaborazione con Giulia Amodio dell’Associazione N:EA (Napoli: Europa Africa) di Ponticelli (NA), assistenza artistica di Daniela Montella. Con Annalisa Arbolino, Assunta Romano, Maria Sofia Guida, Maria Teresa Battista, Giulia Barone, Carmela Olimpio, Elisabetta Visco, Angela Esposito e Victoria Krainer. Durata 50 minuti.
 
La sezione Cinema propone, invece, alle 21 al Teatro di Corte di Palazzo Reale “Si dice di me” di Isabella Mari, protagoniste Marina Rippa e le donne del suo laboratorio teatrale. Nel cuore di Napoli, in quartieri complessi, la Rippa guida da trent’anni donne di tutte le età attraverso il teatro, trasformando un laboratorio in uno spazio vitale di libertà e di emancipazione. Mentre le loro storie intrecciano passato, presente e futuro, lo spazio scenico diventa il luogo dove riscrivono le loro vite e trovano la forza nella sorellanza, dimostrando che la condivisione è il vero strumento di riscatto. Il film racconta questo viaggio di emancipazione e autodeterminazione che trasforma lo spazio scenico in un luogo sacro, dove storie di ribellioni e riscatto prendono vita. Intervengono la regista del film Isabella MariMarina Rippa, le protagoniste e le produttrici. Durata 68 minuti.
 
Al Dopofestival, infine, a partire dalle 19 l’appuntamento è con il djset Zona de Frontera. Ingresso gratuito, ma su prenotazione da convertire presso la biglietteria del Festival a Palazzo Reale in un ticket per accedere al Giardino Romantico, luogo dell’evento.
 
Il Campania Teatro Festival, realizzato con il sostegno concreto della Regione Campania e un contributo annuo del Ministero della Cultura, è organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival diretta da Ruggero Cappuccio e presieduta da Alessandro Barbano.
 
I biglietti per assistere agli spettacoli costano da 5 a 8 euro, con ingresso gratuito per i diversamente abili con un accompagnatore e i pensionati titolari di assegno sociale. Le modalità della richiesta e della successiva conferma sono consultabili su campaniateatrofestival.it


IL VOLTO DI OTELLO, IL PURGATORIO DI PERRELLA E IL CORPO DEL TEMPO L’8 LUGLIO AL CAMPANIA TEATRO FESTIVAL

 Il mostro che è dentro di noi e la dimensione temporale delle nostre esistenze. Sono questi i temi centrali della ventiseiesima giornata del Campania Teatro Festival. L’opera immortale di William Shakespeare oggi più che mai è in grado di raccontarci una discesa negli inferi, un percorso nell’ignoto dell’animo umano, un lento processo di avvicinamento dell'individuo alla mostruosità che è dentro di lui. Gina Merulla, la regista de “Il volto di Otello”, parte da questa riflessione ed esplora, nello spettacolo in programma l’8 luglio alle 21 al Mercadante, tutte le possibili declinazioni di un capolavoro teatrale straordinariamente moderno. Anche se ci ripugna l’idea, la verità è che basta davvero poco per far scattare il meccanismo della “mostruosità”: la nostra realtà di essere umani gradualmente si distorce, si trasforma, si dilegua; non siamo più capaci di comprendere il mondo, di leggerne i significati e di vivere al suo interno. Questo accade a Otello, che è sì un “mostro”, ma non più di tutti noi. Desdemona non a caso è qui ridotta a una silhouette, una voce, un’immagine, a volte persino un suono, ma mai una donna, mai una persona. Una negazione del femminile che è drammaticamente attuale nelle cronache dei nostri giorni. Con Mamadou Dioume, famoso attore e collaboratore di Peter Brook, Fabrizio Ferrari, Lorenz Sacchetto, Andrea Vellotti e Marco Chiappini. Durata 60 minuti

 
“Un testo che insegue la possibilità di stare al mondo con decenza. Per farlo a noi umani non resta che accettare la nostra dimensione temporale, il nostro essere di passaggio, la necessità di una contrattazione in continuo movimento dei gesti civili e sentimentali”. Così Silvio Perrella, scrittore e critico letterario, descrive il suo “Purgatorio dei viventi”, opera teatrale diretta da Ettore Nigro e con Anna e Clara Bocchino, in programma alla Sala Assoli l’8 luglio alle 21. Il Purgatorio come regno del tempo, luogo dell’abitare, pronto ad accogliere comunità di umani in dialogo tra loro, mutevole come il mare, dove ogni cosa viene misurata dai confini della prossimità. “E’ per questo – rivela Perrella- che nel “Purgatorio dei viventi” si tesse l’elogio del grigio, un colore che sembrerebbe minore rispetto a cromie più squillanti e perentorie, ma che invece ha nel suo grembo tutta la gamma degli altri colori, perché è per l’appunto una cromia relazionale, l’emblema di chi sa e vuole stringere la mano altrui”. Durata 80 minuti.
 


Ispirato a “Il profumo del tempo” e “La scomparsa dei riti” del filosofo coreano Byung-Chul Han è “Il corpo del tempo” di e con Anna Dego Anna Stante, in programma l’8 luglio alle 22 al teatro Tedér. Due donne, attrici e amiche di lunga data, si ritrovano dopo 30 anni. Equilibriste in borghese sulla soglia incerta del tempo, frantumato e scomposto in tanti attimi presenti. Un tempo che, attraverso la relazione dinamica con il corpo, diventa visibile, ricorda ciò che è presente e ciò che è assente, custodisce la memoria, ma anche la sua perdita. Non è più un concetto astratto, ma è vita, la vita di tutti noi. Un viaggio ironico e poetico, con la prua rivolta alla sacra serietà del gioco. Durata 55 minuti
 
Ai Bipiani di Ponticelli ultima replica alle 21 per “#Foodistribution VIII ∞/La foglia d’oro”, un progetto di Manovalanza a cura di Davide Scognamiglio e Daniele Ciprì, con la regia di Adriana Follieri.
 
Alle 22.30, infine, al Dopofestival, c’è l’atteso concerto di Emilia Zamuner & Massimo Moriconi. La prenotazione è valida sino ad esaurimento dei posti disponibili al Giardino Romantico del Palazzo Reale. Per essere effettiva, è necessario convertirla in un ticket gratuito la sera dell’evento presso la biglietteria del Campania Teatro Festival a Palazzo Reale.
 
Il Campania Teatro Festival, realizzato con il sostegno concreto della Regione Campania e un contributo annuo del Ministero della Cultura, è organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival diretta da Ruggero Cappuccio e presieduta da Alessandro Barbano.
 
I biglietti per assistere agli spettacoli costano da 5 a 8 euro, con ingresso gratuito per i diversamente abili con un accompagnatore e I pensionati titolari di assegno sociale. Le modalità della richiesta e della successiva conferma sono consultabili su campaniateatrofestival.it