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domenica 23 novembre 2025

I edizione delle Giornate di Cinema Kazako a Roma



La prima edizione delle Giornate di Cinema Kazako porta a Roma, per la prima volta in forma organica, uno sguardo diretto sulla cinematografia del Kazakistan, un Paese centrale nello scenario dell’Asia centrale e forte di una tradizione culturale che merita di essere conosciuta anche dal pubblico italiano. Nonostante un settore in rapida crescita e una produzione sempre più varia, il cinema kazako rimane infatti quasi del tutto inesplorato nel nostro Paese. Da qui nasce l’idea di una rassegna che non si limita a proiettare film, ma che intende creare un vero ponte culturale e professionale tra Italia e Kazakistan.

Organizzate da Varant Film in collaborazione con KazakhFilm Studio e con il supporto dell’Ambasciata della Repubblica del Kazakistan in Italia, le Giornate di Cinema Kazako si svolgeranno il 24, 25 e 26 novembre alla Casa del Cinema, nella Sala Cinecittà. Tre pomeriggi – dalle 16:30 alle 20:00 – pensati per accogliere il pubblico in un ambiente vicino e dialogante, dove le proiezioni convivono naturalmente con gli incontri e le conversazioni con gli ospiti.

Ogni giornata sarà dedicata a un film e sarà introdotta da un momento di confronto: un panel, una conversazione o un breve forum che aiuti a contestualizzare l’opera, il suo linguaggio e il periodo storico o sociale a cui si riferisce. La formula è semplice ma efficace: raccontare il Kazakistan attraverso il suo cinema, e il suo cinema attraverso le persone che lo fanno. Al termine di ogni proiezione, una sessione di domande e risposte permetterà al pubblico di dialogare direttamente con talent kazaki e italiani.

Il programma attraversa tre titoli molto diversi tra loro, capaci di restituire la varietà del panorama kazako contemporaneo. Ancora una volta (2025) è una storia di formazione moderna che usa il meccanismo del tempo che si ripete per mettere un giovane di fronte alle proprie responsabilità e alle proprie radici.  La strada verso la madre (2016) segue invece un’intera famiglia attraverso decenni tumultuosi della storia kazaka, mettendo al centro l’amore materno come forza che resiste a ogni tempesta. Con  I mille giovani eroi (2012) si torna poi nel XVIII secolo, in un racconto epico che celebra il coraggio e l’identità nazionale attraverso la storia di un gruppo di giovani guerrieri.

Questa prima edizione vuole essere soprattutto un’occasione di incontro. Non solo tra pubblico e film, ma tra professionisti delle due industrie cinematografiche, favorendo scambi, idee e possibili collaborazioni. La rassegna punta a coinvolgere la diaspora kazaka presente a Roma – in particolare gli studenti – e gli appassionati di cinema curiosi di scoprire nuovi mondi narrativi. Una campagna mirata accompagnerà l’evento proprio per valorizzare questi due pubblici.

A sottolineare lo spirito dell’iniziativa sono le parole dei fondatori di Varant FilmYeva Varenitsina e Jacopo Olmo Antinori, che firmano la rassegna come produttori: «Siamo lieti di presentare la prima edizione delle Giornate di Cinema Kazako, un evento di tre giorni ideato da Varant Film in collaborazione con KazakhFilm Studio per promuovere la conoscenza della cultura e della società del Kazakhstan presso il pubblico italiano. Il Kazakhstan è un Paese vibrante, con un tessuto sociale dinamico e un futuro ricco di prospettive. Questo è particolarmente vero per i settori del cinema, dell’audiovisivo e dell’intrattenimento. Crediamo che la collaborazione tra i nostri due Paesi possa portare a risultati significativi, e siamo felici di essere pionieri in questo campo, contribuendo a valorizzare un potenziale ancora del tutto inesplorato. Non vediamo l’ora di accogliere alla rassegna il maggior numero possibile di persone, siano essi rappresentanti dell’industria o semplici cinefili curiosi, nella speranza che questo possa essere il primo passo verso uno scambio culturale ed economico quanto mai proficuo tra Italia e Kazakhstan

Le Giornate di Cinema Kazako nascono con una volontà chiara: far conoscere al pubblico italiano la ricchezza storica, culturale e paesaggistica del Kazakistan, e allo stesso tempo mostrare la solidità tecnica e la vivacità creativa della sua industria cinematografica. Un appuntamento che guarda alla tradizione, certo, ma con l’intenzione di aprire la strada a un dialogo duraturo tra i due Paesi.



sabato 22 novembre 2025

Il 25 novembre 2025 il Grand Hotel La Sonrisa ospita l’evento ideato da Vincenzo Varlese



È tutto pronto per "La Notte delle Stelle", l'esclusivo evento di gala firmato dalla Guida Chef Stellato di Pizza, che si terrà il prossimo 25 novembre 2025 nella suggestiva cornice del Grand Hotel La Sonrisa. Nato da un’idea di Vincenzo Varlese, l'evento si pone l’obiettivo di celebrare e valorizzare i migliori Chef di Pizza al mondo, elevando la figura del pizzaiolo attraverso un prestigioso sistema di classificazione a stelle, ispirato ai più alti standard della ristorazione globale.

L'appuntamento inaugurale è fissato per le ore 13:00, con la conferenza stampa di presentazione della kermesse, un momento fondamentale per illustrare obiettivi e protagonisti. Subito dopo, alle ore 14:00, l'attenzione si sposterà sulla gastronomia con un coinvolgente cooking show che culminerà nella degustazione di prodotti di eccellenza del panorama italiano. La riflessione e l'approfondimento torneranno protagonisti alle ore 15:00 con un talk show dedicato interamente alle nuove frontiere della pizza e della ristorazione, esplorando tendenze e innovazioni del settore. Il culmine della giornata si raggiungerà in serata, alle ore 19:00, con l'inizio del tanto atteso gran galà e della cerimonia di premiazione.

A guidare il pubblico in questo viaggio tra sapori e riconoscimenti sarà una coppia di conduttori d’eccezione: Ida Piccolo e lo showman internazionale Johnny Parker. La serata si aprirà con un’accoglienza in stile Smooth Jazz e una cena di gala, per poi entrare nel vivo con la consegna delle ambite Stelle (1, 2 e 3 Stelle) e dei Premi alla carriera. I criteri di giudizio, illustrati durante la serata dall’ispettore capo, si focalizzeranno su quattro pilastri fondamentali: qualità del prodotto, location, servizio e accoglienza. Non mancheranno momenti di spettacolo con la partecipazione straordinaria di Richard Calderone, che arricchirà l'evento con interventi musicali e di intrattenimento.




Compagni per la vita di Alessandro Guida: un cortometraggio agrodolce tra amicizia e salute per riflettere sulle connessioni che ci tengono vivi

 

È stato presentato a Roma alla Terrazza Caffarelli “Compagni per la vita” un cortometraggio

ideato da Boehringer Ingelheim che mostra come la salute di cuore, reni e metabolismo sia legata da un equilibrio comune e come il diabete non sia una malattia isolata,

ma possa favorire l’insorgenza o il peggioramento di queste problematiche.

                                                                                          

Per la regia di Alessandro Guida, “Compagni per la vita” vede come interpreti insieme
al protagonista Giancarlo Porcari, Fabrizio Eleuteri, Annalisa Favetti, Luca Ferrini,
Pietro Romano e Elettra Zeppi. 

La canzone originale “Connessi” che accompagna il cortometraggio è scritta e interpretata da Virginio. Il cortometraggio è ideato da Boehringer Ingelheim, curato da Pro Format Comunicazione, con la produzione di MP Film.

 

Dario viene coinvolto controvoglia nell’organizzazione di una “rimpatriata” con i suoi ex compagni di classe e deve, per di più, mettere a disposizione la sua casa con giardino. Ma non sembra troppo contrariato di poter approfittare dell’occasione per rinviare, ancora una volta, una delle visite di controllo a cui si sottopone periodicamente in quanto paziente diabetico. Ma 35 anni dopo, i rapporti con molti dei suoi compagni sono tutt’altro che buoni. E, insieme agli amici, Dario ha “perso di vista” qualcosa di non meno importante, l’attenzione alla propria salute che dipende anche dalle connessioni tra i vari organi. Grazie all’intervento di una compagna rimasta amica, Dario comprende così che, come le persone con cui siamo cresciuti, anche gli organi sono “compagni per la vita”, con cui si è sempre connessi e che vanno curati e ascoltati. La nuova consapevolezza lo aiuta a chiudere in bellezza la rimpatriata e, soprattutto, a considerare in modo diverso la propria salute. 

“Compagni per la vita”, per la regia di Alessandro Guida, è un cortometraggio, ideato da Boehringer Ingelheim, che mostra come la salute di cuore, reni e metabolismo sia legata da un equilibrio comune e come il diabete non sia una malattia isolata, ma possa favorire l’insorgenza o il peggioramento di queste problematiche. Il racconto sottolinea così l’importanza della prevenzione e dell’intervento precoce.

Il corto è stato presentato alla Terrazza Caffarelli, nell’ambito di “Principi Attivi. Cuore, reni e metabolismo tra musica, cinema e connessioni”, evento mediatico-istituzionale condotto da Nunzia De Girolamo.

 

““Compagni per la vita” nasce dalla volontà di contribuire ad accendere i fari sulla importanza della prevenzione cardio-renale-metabolica, in un Paese in cui il numero delle persone che convivono con almeno una malattia cronica è destinato a crescere – dichiara Nedim Pipic, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Boehringer Italia. – Vogliamo entrare nelle case degli italiani non con la paura, ma con la consapevolezza. Con un messaggio semplice: la prevenzione è un diritto, ma anche un dovere verso noi stessi. È importante ricordare che ciò che conta davvero non è il costo economico, ma quello umano: ogni diagnosi tardiva, ogni occasione persa, ogni vita che avrebbe potuto cambiare direzione. E oggi, in questa sala, scriviamo una nuova pagina grazie all’impegno delle associazioni dei pazienti e delle società scientifiche che hanno aderito al Patto per la prevenzione e che saranno la voce di “Compagni per la vita”.

 

Il corto vede come interpreti, insieme al protagonista Giancarlo Porcari, Fabrizio Eleuteri, Annalisa Favetti, Luca Ferrini, Pietro Romano, Elettra Zeppi. La canzone originale “Connessi” che accompagna il cortometraggio è scritta e interpretata da Virginio.

Il brano si muove di pari passo con la storia, raccontando la forza delle relazioni. Il testo ha una doppia chiave di lettura, in cui la metafora dell’amicizia e del filo rosso che lega le persone anche dopo anni, può essere interpretata allo stesso tempo come un dialogo con se stessi. La consapevolezza del tempo che cambia le cose e le persone, senza mai poter intaccare l’amore e la cura per sé stessi e per chi amiamo.

 

“La musica è una delle più potenti alleate della salute: riduce stress e dolore, migliora l’umore, sostiene le funzioni cognitive e accompagna i percorsi di riabilitazione – commenta Antonio Vandoni, Direttore Artistico Musicale di Radio Italia Solo Musica Italiana e Radio Italia TV. – Ma soprattutto, parlando direttamente alla nostra sfera emotiva, ci spinge ad ascoltare il nostro corpo e a prenderci cura di noi stessi. Per questo può diventare uno strumento straordinario anche nella prevenzione: perché una canzone può cambiare lo stato d’animo, ma a volte può cambiare anche un comportamento, un’abitudine, una scelta di salute.”

 

Un linguaggio inedito, che intreccia musica e cinema e sottolinea il ruolo che queste hanno nella catena dell’alleanza terapeutica, in linea anche con l’impegno di Medicinema.

 

La chiave scelta da Alessandro Guida, che è anche autore della sceneggiatura, per raccontare una tematica complessa è quella classica della commedia agrodolce, nella quale ironia e nostalgia guidano la riflessione sul tempo trascorso e su percorsi di vita divergenti.

Ma il finale del cortometraggio è in tono positivo: c’è sempre tempo e modo per recuperare ciò che negli anni si è perso di vista, come i rapporti con i vecchi amici e l’attenzione per la propria salute. Alla fine, è sempre una questione di “connessioni” che si possono e si devono mantenere salde per vivere meglio nei rapporti con gli altri e per prendersi cura di sé, considerando che ogni problema legato a un organo può sempre riverberarsi anche su altri organi, mentre i miglioramenti in uno di questi possono ripercuotersi positivamente anche sugli altri.

Il cortometraggio è ideato da Boehringer Ingelheim, curato da Pro Format Comunicazione e si avvale della produzione esecutiva della MP FILM di Nicola Liguori e Tommaso Ranchino, specializzata in spot e film di interesse sociale soprattutto nel campo della salute e benessere.

 

Da giovedì 27 novembre Gennaro Maresca porta in scena "Ginestre" di Elvira Buonocore, al Teatro Elicantropo di Napoli


È un viaggio poetico e feroce nel cuore fragile della provincia italiana Ginestre il nuovo spettacolo scritto da Elvira Buonocore e diretto da Gennaro Maresca, che debutterà, giovedì 27 novembre 2025 alle ore 20.30 (in replica fino a domenica 30) al Teatro Elicantropo di Napoli.

Presentato da B.E.A.T. Teatro, Ginestre nasce come una lente ravvicinata sulla provincia italiana, sulle sue pieghe più dure e genuine, sugli interni domestici dove il tempo scorre con una densità antica.

È qui, nel retrobottega di un piccolo negozio, che vivono Consiglia e Felicia (detta Licia), due sorelle che condividono un’esistenza sospesa, fatta di gesti ripetuti, di riti quotidiani che sembrano scongiuri, di complicità e prigionia. Il loro mondo è un microcosmo fragile, che si incrina sotto il peso di un paesaggio che frana, simbolicamente e realmente.

A dar corpo a questa storia ci sono Stefania Remino e Alessia Santalucia, interpreti che restituiscono con delicatezza e crudezza il legame profondo e irrisolto tra le due protagoniste. Attorno a loro, un impianto scenico che non vuole soltanto mostrarsi, ma respirare con la storia, attraverso le luci a cura di Francesco O. De Santis, la scenografia di Sara Palmieri, realizzata da Paolo Iammarrone e Vincenzo Fiorillo, i costumi di Siria Bossone e le musiche originali di Vincenzo Romano.

Lo spettacolo è liberamente ispirato all’alluvione di Sarno del 1998, evento tragico che ha segnato profondamente l’immaginario campano e non solo, ma qui la catastrofe non è soltanto un fatto storico. Diventa metafora, memoria che si incarna, “aria strana” che preannuncia non solo il fango, ma il collasso emotivo e l’inadeguatezza del presente.

Il risultato è una narrazione che intreccia infanzia e vecchiaia, gioco e tragedia, sorellanza e sopravvivenza. Un poema teatrale che racconta la resistenza delle vite minori, quelle che non finiscono nei titoli dei giornali, ma restano incise nei racconti familiari, nei silenzi, nei gesti ripetuti per non soccombere.

Ginestre racconta una resistenza minima e potentissima: quella di chi, anche quando tutto intorno sembra franare, continua a fare i conti con il mondo, con la propria storia, con ciò che resta.

Uno spettacolo che parla della provincia, delle famiglie, dei legami che ci tengono uniti e a volte ci soffocano. Parla della paura, della sopravvivenza, della forza che si trova nel rimanere in piedi, “nonostante il fango”.

 

Ginestre di Elvira Buonocore

27 > 30 novembre 2025, Teatro Elicantropo Napoli - Vico Gerolomini, 3

Spettacoli ore 20.30 (dal giovedì al sabato), ore 18.00 (domenica)

Info e prenotazioni al 3491925942, 081296640 web www.teatroelicantropo.com





venerdì 21 novembre 2025

Torna in scena a Galleria Toledo il 29 e 30 novembre lo spettacolo cult dei MOTUS con Silvia Calderoni


Dieci anni di MDLSX: lo spettacolo cult dei MOTUS con Silvia Calderoni torna in scena a Galleria Toledo il 29 e 30 novembre.

MDLSX è ordigno sonoro, inno lisergico e solitario alla libertà di divenire, al gender b(l)ending, all’essere altro dai confini del corpo, dal colore della pelle, dalla nazionalità imposta, dalla territorialità forzata, dall’appartenenza a una Patria. 


Di “appartenenza aperta alle Molteplicità” scriveva R. Braidotti in “On Becoming Europeans”, avanzando la proposta di una identità post-nazionalista… 


Ed è verso la fuoriuscita dalle categorie – tutte, anche artistiche – che MDLSX tende. 


È uno “scandaloso” viaggio teatrale di Silvia Calderoni che – dopo 10 anni con Motus – si avventura in questo esperimento concepito nel formato di un eccentrico Dj/Vj set.


In MDLSX collidono brandelli autobiografici ed evocazioni letterarie e sulla confusione tra fiction e realtà MDLSX oscilla – da Gender Trouble a Undoing Gender. Citiamo Judith Butler che, con “A Cyborg Manifesto” di Donna Haraway, il “Manifesto Contra-sexual” di Paul B. Preciado e altri cut-up dal caleidoscopico universo dei Manifesti Queer, tesse il background di questa Performance-Mostro.

Il cambiamento necessario è talmente profondo che si dice sia impossibile, talmente profondo che si dice sia inimmaginabile. Ma l’impossibile arriverà e l’inimmaginabile è inevitabile. 


(Manifesto Animalista, Paul B. Preciado)

La Storia a Processo, il format ideato e curato da a Elisa Greco torna in scena lunedì 24 novembre alle ore 20.30 al Teatro Parioli Costanzo di Roma

 

Dopo il grande successo del processo a Sergio Marchionne andato in scena al Teatro dei Filodrammatici di Milano nell’ottobre scorso, una nuova “provocazione” apre la stagione romana de La Storia a Processo, il format ideato e curato da a Elisa Greco, in scena lunedì 24 novembre alle ore 20.30 al Teatro Parioli Costanzo di Roma.Protagonista della serata un personaggio storico diventato icona perché incarna una delle tensioni più universali e drammatiche della storia umana: quella tra lealtà personale e dovere politico, tra amicizia e ideali. La celebre frase “Tu quoque, fili mi”, pronunciata da Giulio Cesare in punto di morte, sebbene non storicamente certa, è diventata una delle più potenti della cultura occidentale, facendo entrare Marco Giunio nell’immaginario collettivo come emblema del tradimento e del rimorso.


Marco Giunio Bruto: eroe o traditore?

“Una scelta insolita rivolta ad un personaggio che potremodire già condannato dalla Storia–commenta l’autriceElisa Greco – e per questo è ancora piùinteressante portarnealla luce non solo le gesta ma le piùprofonde motivazioni Cosa possono rappresentare ancora oggi   le 23 coltellate dei cesaricidi guidati da Bruto al grido di “sic sempertyrannis”?  Soprattuttoquale sarà il verdetto del pubblico chiamato ad esprimersi con la serenità e la lucidità del distacco del Tempo.

 

Nonostante i fatti risalgano a oltre 2mila anni fa è difficile decidere se Bruto sia un eroe o un traditore. Tale ambiguità ha però avuto la forza di renderlo eterno: ogni epoca, ogni potere, può proiettaresul suo gesto politico estremo le proprie domande su libertà, tirannia e legittimità. Nel tempo Bruto è diventato simbolo della ribellione contro l’autorità assoluta; dal Rinascimento in poi, è stato reinterpretato come simbolo del cittadino che antepone la repubblica al tiranno. Ma il dilemma che lo rende ancora una figura attuale è la domanda che ogni epoca si pone: fino a che punto è giusto sacrificare i legami personali per un ideale politico o morale?

Attraverso un dibattimento intenso e appassionato, le ragioni di Accusa e Difesa si scontreranno facendo emergere l’avvincente complessità del protagonista. In equilibrio tra rigore e leggerezza, ironia e serietà, le parti si sfideranno a colpi di provocazioni, trascinando il pubblico ora nell’adesione alla condanna, ora all’assoluzione.

 

Introdotti da Elisa Greco, ideatrice e curatrice del format sul palco del Teatro Parioli Costanzo trasformato in aula di Tribunale, si confronteranno, con la guida della Presidente della Corte Paola Roja, attuale Presidente Corte di Assise di Roma il Pubblico Ministero Fabrizio Gandini, Consigliere Corte Suprema di Cassazione e l’Avvocato difensore il Vice Ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto.

Marco Giunio Bruto sarà interpretato da Roberto Giacobbo, giornalista, divulgatore e grande appassionato di storia antica.

Le tesi a confronto saranno rispettivamente avvalorate dai testimoni: per l’accusa saranno sul palco Antonio Punzi, Professore di Filosofia del diritto alla Luiss Guido Carli e Flavia Fratello, giornalista del TgLa7, mentre la difesa sarà affidata alle testimonianze di Giancarlo Loquenzi, giornalista e conduttore di Zapping su Rai Radio 1 e Giulia Silvia Ghia storicadell’Arte, Assessore alla cultura del I° Municipio Roma.  A completare il quadro degli interventi l ci sarà la partecipazione dell’avvocato Gaetano Mungari

Colpevole o innocente?

Al pubblico, come sempre, il compitodi esprimere con una propria votazione il verdetto a cui siaggiungeràla giuria social espressa daRadio Luiss.

 

La Storia a Processo!Ilformat che cambia la Storia.

Il format,ideato e curato da Elisa Greco (tutelato da copy),giuntoalla sua diciannovesima edizione,Premio Gibaldone 2024, con varie programmazioni – tra cui quelle di Roma eMilano – incontradi anno in announ interesse sempre vivonel pubblico.

In teatro, sul palcoscenico trasformato inaula ditribunale,sono chiamati a processo Personaggi che, per le loro luci e le loro ombre, hanno segnato la Storia, perché siano giudicati dal pubblico attraverso un “processo”. Sono magistrati, avvocati, politici e giornalisti, che assumono i ruoli di accusatori, legali della Difesa e testimoni, dando vita, a braccio, a un dibattimento che si delinea tra l’ironico e il serio, tra il divertente e l’approfondimento, tra il leggero e l’arguto, senza mai diventare né banale né pesante.Al termine del dibattimento è il pubblico, nel ruolo di giuria popolare, a esprimere con una propria votazione il verdetto. È una circolarità di tesi contrapposte, idee e suggestioni tra palcoscenico e platea, che, come sottolinea la curatrice, in passato ha portato spesso a verdetti al di fuori dei pronostici.

 





Nuovo Teatro Ateneo, lezione-concerto Sunny Kim RAKI: Weaving Transcultural Songlines, con la partecipazione di MuSa Jazz

 

Il 27 novembre 2025 il Nuovo Teatro Ateneo accoglie la cantante, improvvisatrice e ricercatrice coreano-australiana Sunny Kim, protagonista della lezione-concerto RAKI: Weaving Transcultural Songlines, realizzata con la partecipazione dell’ensemble MuSa Jazz, diretta da Roberto Spadoni. La lezione-concerto sarà introdotta dal prof. Riccardo Williams, docente presso la Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università Sapienza.

L’appuntamento si inserisce nel percorso che il Nuovo Teatro Ateneo dedica ai modi in cui la musica, la voce e le pratiche performative possono diventare luoghi di relazione, di ascolto e di consapevolezza interculturale. La presenza di Kim — ponte vivente tra tradizioni originarie, ricerca contemporanea e processi creativi sensibili al trauma — apre uno spazio in cui il pubblico è invitato a interrogarsi sulle forme della trasmissione, della memoria e dell’incontro tra culture.

 Sunny Kimè una compositrice e vocalist nata in Corea e residente a Naarm, il cui lavoro spazia tra improvvisazione, composizione e collaborazione interculturale. Guida l’Ensemble Ochaye, è membro stabile del gruppo Hand to Earth, nominato agli ARIA Awards, ed è stata commissionata dai principali festival australiani. Il suo lavoro ha ricevuto premi APRA AMCOS e Music Victoria, e nel 2020 ha tenuto il Peggy Glanville-Hicks Address, promuovendo una cultura di cura nella musica.Inoltreè docente all’Università di Melbourne dal 2018. Ha inoltre fatto parte del corpo docente del Banff Centre for Arts and Creativity in Canada (2025, 2019) e del Creative Music Intensive in Australia (2016-2021).

 

In questa lezione concerto Sunny Kim presenta brani del progetto Hand to Earth,nato dalla collaborazione con i musicisti Yolngu Daniel e David Wilfred, appartenenti alle First Nations australiane (territori abitati dai popoli originari). Radicato nella tradizione canora manikay del popolo originario Wagilak di Arnhem Land, questo lavoro indaga come le antiche linee di canto (raki, “linea”) possano essere intrecciate con l’improvvisazione contemporanea e la pratica interculturale. Kim riflette sulla propria ricerca riguardante i processi creativi sensibili al trauma e sulle modalità con cui questi approcci plasmano la produzione musicale in contesti multiculturali. Attraverso una tessitura fatta di dialoghi e voci soliste in collaborazione con l’ensemble musicale MuSa Jazz, costituito da docenti, studenti e personale tecnico e amministrativo della Sapienza, si invita il pubblico a considerare la musica come spazio di ascolto, guarigione e connessione.


Note di contesto sulla stagione 2025/2026

Dopo il lavoro di Sunny Kim, la stagione del Nuovo Teatro Ateneo prosegue attraversando storie, memorie e tensioni del presente, con un attraversamento delle forme ibride e delle urgenze dei nostri giorni.  A dicembre Nathan Ellis invita il pubblico a diventare protagonista di Work.txt, spettacolo che trasforma il pubblico in una comunità di “lavoratrici e lavoratori” chiamata a interrogare l’assurdità del lavoro contemporaneo.

A febbraio arriva l’assolo di Thomas Hauert, Troglodyte_Zaungast/Zaunkönig, ritratto dell’osservatore ai margini e del corpo come luogo di distanza.

A marzo si attraversano memorie e traumi: Losing It di Samaa Wakim con la musica dal vivo di Samar Haddad King; Min el Djazaïr della compagnia Hékau sul rimosso esilio degli ebrei algerini; e Kohlhaas di Marco Baliani, rigorosa meditazione sulla giustizia.

La stagione continua con l’ironia di Jiddu di Marco Berrettini, con le lotte sociali e i saperi ancestrali di Uproar di Carolina Rieckhof e Moyra Silva, e con Mi madre y el dinero di Anacarsis Ramos, ritratto di una vita segnata dalla precarietà.

A maggio arrivano tre sguardi sulle eredità culturali: Parvati Viraham di Kapila Venu, la nuova creazione musicale della Compagnia della Fortezza Il figlio della tempesta, e L’ombra lunga di Alois Brunner di Mudar Alhaggi, indagine sulle zone oscure della memoria europea e mediorientale.

 

 

Info e acquisto biglietti

Mail: segreteria.nuovoteatroateneo@uniroma1.it

Telefono: +390649914115

Sapienza CREA - Nuovo Teatro Ateneo

Centro di servizi per le attività ricreative, culturali, artistiche, sociali e dello spettacolo

Sapienza Università di Roma

Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma

Edificio CU017

 

LINK PRENOTAZIONE EVENTO GRATUITO

https://teatroateneoraki.eventbrite.it/

 

Orario spettacoli: 20.30

 

Dopo aver prenotato il tuo biglietto, prenota anche il parcheggio gratuitoall’interno della città universitaria al seguente link

 

https://bit.ly/parcheggiocusapienza

 

 

Sito: https://sapienzacrea.web.uniroma1.it/

Instagram:@sapienzacrea