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domenica 13 luglio 2025

Una rete, non un partito per i cattolici in politica


Una rete, non un partito per i cattolici in politica. Biblioteca del Seminario colma di amministratori, giovani e volontari: cento conferenze stampa in cento province entro fine luglio

Una rete, non un partito, che punta a essere persino più di un partito. La Rete di Trieste, il network di amministratori pubblici bipartisan, e non solo, di ispirazione cattolica nato a margine della Settimana Sociale di luglio dello scorso anno con l’obiettivo di promuovere un nuovo modo di fare politica, è arrivato in Campania. La prima conferenza stampa di presentazione del documento programmatico si è tenuta a Caserta, la seconda città in assoluto in Italia, dopo Bologna. Sempre Caserta aveva ospitato il 30 aprile scorso il primo incontro sulla Rete con Francesco Russo, Portavoce del gruppo di Trieste, sempre nella Biblioteca del Seminario, ospitato da Polity Design. Il punto principale è capire come i cattolici, di ogni estrazione politica, possano tornare ad essere i protagonisti del dibattito pubblico nel nostro Paese, attraverso amministratori, volontari e giovani capaci di rimettere al centro i bisogni delle persone e delle comunità. «L'ambizione che ci anima - sottolinea il portavoce nazionale della Rete Francesco Russo, vicepresidente del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, in un messaggio - è provare a rilanciare la partecipazione, cambiando il modo stesso di far politica». La Rete di Trieste, dunque, punta a far capire quanto sia, ancora oggi, «necessario» il contributo dei cattolici e della Dottrina Sociale della Chiesa «alla vita del Paese». Per questo si definisce «più di un partito, partito dal basso e dal di dentro», fondato su cinque punti di confronto, che verranno presentati in tutta Italia entro il mese di luglio in cento conferenze stampa per cento province. Dalla partecipazione democratica dei cittadini, alle politiche giovanili, dal welfare territoriale, alla transizione ecologica, alla tutela del territorio e per finire lo sviluppo delle aree interne. Costituita nel febbraio 2025, la Rete conta più di mille fra amministratori e operatori sociali. In poche parole: «Una politica che ascolta e non urla, una politica garbata, che dialoga e non polarizza», dicono gli amministratori presenti, che hanno organizzato la conferenza stampa a nome di tutto il folto gruppo: il sindaco di San Nicola La Strada Vito Marotta, il consigliere comunale Cristina Palumbo di Piedimonte Matese e l’ex assessore di San Felice a Cancello Monica Ippolito. «Fare politica, avendo come obiettivo la ricerca del bene comune – dicono all’unisono - Dobbiamo lavorare per tornare a far appassionare alla politica il partito dell’astensionismo».

Un contenitore in cui dialogare. Così, nella Biblioteca del Seminario di Caserta, casa di Polity Design, la scuola di classe dirigente diocesana, unico organismo casertano che ha partecipato alla fondazione della rete a Trieste alle Settimane Sociali e ora casa anche della Rete nel Casertano, arrivano anche il vice presidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno (a sorpresa, «I cattolici devono riscoprire il loro ruolo nella società, si arricchirebbe tutto il Paese»), il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra («Sono per la politica garbata, che non grida ma costruisce il bene comune. Concordo con tutto il manifesto, ma non con il bilancio partecipato»); il sindaco di Carinola Giuseppina Di Biasio («Spesso ci sentiamo soli, la rete può combattere la solitudine degli amministratori»), il presidente del Consiglio Comunale di Arienzo Antonio Rivetti, che deve scappare perché c’è la festa di compleanno, allievo di Polity Design, che sottolinea «la formazione non c’è più ed è fondamentale invece, serve ritrovarsi in una casa comune»); il giovanissimo Antonio Marchesiello («Sono felice di essere qui, al centro di una lunga tradizione di impegno sociale dei cattolici in politica»); Michele Carofalo, consigliere comunale a Trentola Ducenta («La cercavo da tempo una casa del genere»); Lucia Esposito, ex consigliere regionale ed ex senatrice ha sottolineato «l’importanza della rete come luogo bipartisan e trasversale in cui ogni orientamento nel dialogo può confrontarsi»; Pina Di Donna, consigliere comunale a Torre Del Greco e portavoce della rete con Francesco Russo ha messo in evidenza come «per un cattolico l’impegno politico sia naturale come il catechismo o il suonare la chitarra in chiesa, non toglie ma aggiunge»; mentre Luigi Ferraiuolo, direttore di Polity Design oltre a portare il saluto della Scuola del disegno delle relazioni di Caserta che segue la rete fin dal primo giorno, ha sottolineato che «un sogno si avverava e che il cammino di Trieste sarà centrale per la rinascita del Paese». In sala erano presenti anche vari amministratori comunali che non sono intervenuti, come Gigi Bove della Lega, consigliere comunale ed ex vicesindaco a Maddaloni; ed Enzo Battarra, ex assessore comunale a Caserta, mentre ci sono stati vari interventi spontanei di militanti cattolici.

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